PomodoroPiù è un’azienda ortofrutticola situata a Cimitile (NA), una cittadina dell’Agro Nolano, area dove si colloca la produzione del pomodoro San Marzano, uno dei prodotti più esclusivi della Campania.

Abbiamo intervistato Felice Pignatelli, responsabile marketing e titolare, con il papà Generoso, del marchio PomodoroPiù che ci ha raccontato la storia della sua famiglia e del loro impegno quotidiano per mantenere elevati gli standard. Infatti la qualità è il punto cruciale di tutta la filiera e deriva dalla lavorazione artigianale di un prodotto naturale, che viene pelato a mano. Un pomodoro trasformato artigianalmente che racconta il territorio d’origine.

Ci può raccontare le origini dell’azienda?
PomodoroPiù è il marchio commerciale che identifica il pomodoro San Marzano Dop e altri prodotti sempre a base di pomodoro – Passata– Pomodorini rossi – gialli – secchi in olio evo- trasformati nel nuovo laboratorio di trasformazione costruito dalla famiglia in Via Gramsci, 70 a Cimitile (Napoli).

La Famiglia Pignatelli, prima produttori poi intermediari, tratta il pomodoro San Marzano dagli anni ’70. Il capostipite è stato il Sig. Felice Pignatelli, che forniva le varie industrie di trasformazione dell‘Agro nocerino-sarnese da Feger a Saviano  ed altri di grosse quantità di Pomodori San Marzano, e per il fresco era un importante fornitore del mercato di Fondi.

Adesso il testimone è passato alla seconda e terza generazione con il figlio Generoso Pignatelli e il nipote Felice Pignatelli junior che racchiudono in loro tutte le esperienze nel settore accumulate dal padre e dal nonno.

L’obiettivo principale della famiglia Pignatelli intende rivitalizzare e tramandare la genuinità delle eccellenze agroalimentari locali, in che modo?
Optando per un processo di trasformazione della materia prima all’avanguardia, che si allontana dai sistemi standard industrializzati, per lasciare spazio alle più rinomate tecniche artigianali del Made in Italy.

L’intento principale è quello di offrire un prodotto realizzato secondo il classico “metodo della nonna”. Si presenta, dunque, “come fatto in casa”, conservando tutte le proprietà organolettiche originali.

PomodoroPiù, attraverso la promozione di una linea di produzione che richiama i sapori della tradizione rurale cimitilese, risponde all’esigenza di trasformare e conservare in modo semplice e naturale il frutto appena raccolto. Il nostro è un prodotto a metri zero che viene trasformato nella stessa giornata di raccolta.

Il nostro prodotto di punta è il Pomodoro pelato San Marzano D.O.P rigorosamente in vetro.

Proponete un prodotto realizzato secondo il classico “metodo della nonna”, qual è il vostro segreto?
Pomodoropiù esprime i sapori unici della cultura contadina, quelli di una volta, che provengono dalla tradizione e da un profondo legame con la terra e le proprie radici.

C’è una lavorazione artigianale fatta dalle mani sapienti delle donne cimitilesi con il vecchio metodo casalingo di una volta, ma con le attrezzature e le norme di igienicità e salubrità che solo i processi di lavorazione moderna sono in grado di darci.

Il risultato che arriva sulle nostre tavole conserva i principi nutrizionali naturali, perché lavorato interamente a mano e senza l’aggiunta di additivi, conservanti e aromi vari in grado di alterarne gusto e profumi.

Tra i vostri prodotti avete il San Marzano, il ciliegino rosso e quello giallo e anche i pomodori secchi, quali sono le loro principali caratteristiche?
Il San Marzano, la cui denominazione deriva proprio dall’omonimo comune della provincia di Salerno in cui sarebbe stato piantato per la prima volta intorno al 1700, è considerato il Re dei pomodori per il suo sapore tipicamente agrodolce quale giusto compresso tra delicatezza e acidità, una buccia sottile facilmente staccabile e una polpa compatta e gustosa per una ridotta quantità di acqua e di semi.

Ricco di vitamine, sali minerali e antiossidanti, presenta una forma allungata a punta e un colore che passa dal verde scuro al rosso brillante e uniforme quando è pronto per essere raccolto.

Ottimo per preparare fresche insalate estive, si presta egregiamente alla realizzazione di salse, sughi e concentrati densi e profumati che “restano letteralmente attaccati alla pasta”. Buono anche da essiccare e conservare sott’olio o sott’aceto per condire primi piatti gustosi soprattutto a base di pesce.

Il pomodoro San Marzano è il “pelato” da salsa per eccellenza, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Nel 1996, il pomodoro San Marzano pelato ha ottenuto la Dop. Oggi la zona di produzione comprende molti comuni nelle province di Napoli, Salerno e Avellino. Nel 1999, invece, è nato il Consorzio di tutela del pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino, mentre il pomodoro fresco, non conservato, è diventato un rinomato prodotto Slow Food.

Delizia dei buongustai, profumo delle domeniche e delle feste comandate della tradizione napoletana. Il pomodoro San Marzano Dop, cucinato in tutte le sue varianti, porta in tavola gli usi e i costumi della cultura contadina campana che lo ha rinominato “oro rosso”, soprattutto per il valore economico e altamente produttivo assunto per gli agricoltori e per le loro attività.

Il vostro San Marzano è una denominazione D.O.P ed è riservata al pomodoro ottenuto da piante della varietà San Marzano 2 e KIROS, quali sono le differenze peculiari?
Il Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese – Nocerino deve essere prodotto da aziende agricole e trasformato da aziende industriali, entrambi ricadenti in aree territoriali delimitate. Cimitile fa parte di questa cerchia di paesi.

I terreni idonei alla coltivazione del pomodoro per la produzione della DOP sono iscritti nell’apposito registro attivato, mantenuto e aggiornato dall’apposito organismo di controllo.

Le aziende di trasformazione delle DOP devono essere iscritte in altro apposito registro, mantenuto e aggiornato dallo stesso organismo di controllo.

Diverse sono le fasi di lavorazione, può descriverle?
IL TRAPIANTO
Si esegue nella prima decade del mese di aprile però può protrarsi fino alla prima decade di maggio.
Il sesto di impianto deve essere minimo di 40 cm sulla fila e 110 cm tra le file.
La forma di allevamento deve essere esclusivamente quella in VERTICALE con tutori idonei e fili orizzontali.
È vietata ogni pratica di forzatura tendente ad alterare il ciclo biologico naturale del pomodoro, con particolare riguardo alla fase di maturazione.

LA RACCOLTA
Avviene tra il 30 luglio e il 30 settembre e deve essere effettuata esclusivamente a mano, in maniera scalare; essa avviene infatti in più riprese, rispettando il raggiungimento della completa maturazione dei frutti.
La resa massima è di 80 tonnellate per Ha, mentre la resa del prodotto trasformato non raggiunge valori superiori all’80%.

IL PRODOTTO TRASFORMATO
Deve possedere i seguenti requisiti minimi:

  • colore tipico della varietà, valutato con metodo visivo; è ammessa una presenza di area gialla fino ad un massimo di 2 per frutto purché non interessi più del 5% del campione desiderato;
  • assenza di odori e sapori estranei;
  • peso del prodotto sgocciolato non inferiore al 65% del peso netto;
  • il valore del pH deve essere compreso tra il 4,2 e il 4,5;
  • è consentita l’aggiunta di:
    • sale da cucina in misura non superiore al 3% del peso netto;
    • foglie di basilico;
    • acido citrico come coadiuvante tecnologico;
    • succo di pomodoro parzialmente concentrato, semi concentrato di pomodoro ottenuto esclusivamente da frutti di pomodoro della varietà S.Marzano 2, Kiros.

Avete anche uno shop on-line, quali sono i riscontri?
Abbiamo registrato un buona crescita negli ultimi tempi. Il prossimo mese uscirà sul nostro e-commerce una nostra box esclusiva denominata selezione PomodoroPiù. Lì troverete una selezione di prodotti esclusivi campani.

Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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