Di questi tempi, si sa, i matrimoni sono da evitare. Non tutti per fortuna sono di questo avviso e, nonostante il momento di incertezza, che sta tenendo in standby tutto il settore della ristorazione, è notizia di questi giorni l’unione tra L’ Antica Pizzeria Da Michele in the World e Kbirr, due importanti marchi napoletani.

L’antica Pizzeria da Michele, una delle più antiche di Napoli, conosciuta in tutto il mondo, è sicuramente la più iconica tra le pizzerie, lontana anni luce dalle mode e proprio per questo più che mai attuale.

Centocinquanta anni di pizza a due passi dal Corso Umberto, con le sue margherite e marinare continua ad allietare napoletani e turisti da tutto il mondo e da qualche anno a questa parte ha iniziato un percorso di “espansione” mondiale con il format “Michele In The World” che sta esportando la pizza a ruota di carro in tutti i continenti.

Kbirr è invece un marchio più giovane ma non per questo meno conosciuto o meno iconico. Birrificio artigianale tutto partenopeo, famose le sue birre con nomi evocativi quali “Natavota”, “Jattura”, “Paliata”, o la “Cuore di Napoli” legata a doppio filo alle attività del centro storico della città.

Difficile trovare oggi uno tra i nostri locali preferiti, pizzerie o pub in tutta Italia, che non distribuisca l’ampia gamma di birre in bottiglia o alla spina.

kbirr_micheleLa novità di questi giorni è appunto la nascita di due etichette di Kbirr a marchio “Antica Pizzeria da Michele”.

La cosa ci ha incuriosito e così abbiamo fatto qualche domanda ad Alessandro Condurro, amministratore della MITW ed a Fabio Ditto, titolare del marchio Kbirr.

Una sorta di intervista doppia, le stesse domande per tutti e due per provare a capire come nasce di questi tempi, una collaborazione tutta partenopea.

Come nasce questa collaborazione tra due noti marchi dell’imprenditoria campana?

Alessandro –  La nostra politica è sempre stata quella di creare ed imporre un’immagine quanto più “Napoletana” possibile, in senso buono ovviamente, per cui ci piace legare il nostro nome a quello di altre imprese napoletane che operino in settori complementari al nostro, dai dolci alle conserve, al caffè fino alle bibite. Per questo, quando ci è venuta l’idea di brandizzare una birra artigianale da servire nei nostri punti vendita, ho pensato subito ad un birrificio “Napoletano” nel senso in cui intendo io. Conoscevo Fabio da diversi anni e ci siamo sempre detti che prima o poi avremmo fatto qualcosa insieme, questa è stata la buona occasione; 

Fabio –  La collaborazione nasce in modo quasi spontaneo, poiché le nostre aziende, sia per cultura che per mission condividono gli stessi ideali.

Credo che in un mondo globalizzato sia necessario ragionare in modo G-Local. Ed è proprio quello che le nostre aziende fanno, guardare al mondo ma con profonde radici locali. Per questo motivo essere partner di Michele In The World ci permette ancora di più di esprimere questo concetto e ci aiuta a varcare i confini con maggior facilità.

Quanto è importante continuare a fare impresa e creare nuove sinergie in un momento come quello che stiamo vivendo?

Alessandro –  Le sinergie sono fondamentali nel marketing. Come detto prima, noi ci abbiamo sempre creduto e continueremo a farlo, a maggior ragione in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Io e Fabio siamo imprenditori dinamici, non riusciamo a stare fermi, per cui un momento del genere può servire a pensare ed organizzare il lavoro per quando le cose torneranno alla normalità. Ed è proprio quello che stiamo facendo per cui alla fine di questo brutto periodo in tutte le pizzerie del circuito mondiale MITW sarà presente la birra brandizzata “Da Michele” prodotta dal birrificio Kbirr; 

Fabio – Il periodo certo non aiuta e per la verità ha un po’ rallentato il progetto, ma noi non ci fermiamo e quando la situazione sarà normalizzata questa avventura avrà finalmente inizio.  

Cosa pensate di ottenere da questo sodalizio? Cosa vi aspettate?

Alessandro –  RIconoscibilità, soddisfazione, espansione mondiale dei due brand Michele in the World e Kbirr… e poi ovviamente soldi…:)

Fabio – Come dicevo prima la possibilità di varcare più velocemente i confini nazionali, una espansione mondiale con conseguente affermazione del nostro prodotto senza perdere di vista il punto di partenza.

Come ci si sente ad essere ambasciatori di una “Napoli che produce” nel mondo?

Alessandro –   Essere ambasciatori di una Napoli che produce è una missione, lo dobbiamo a noi stessi, alla città, a tutte quelle persone perbene, e credimi ce ne sono migliaia, che ogni giorno si sentono mortificate dai media e dal resto d’Italia. Napoli è una città vivibile esattamente come tutte le grandi città italiane e mondiali, con gli stessi identici problemi di queste ultime, nè più nè meno. A Napoli ci sono fior di professionisti e di imprenditori, si fa business, c’è lavoro, basta con Pulcinella, il mandolino e la malavita; 

Fabio – Ovviamente ci riempie di orgoglio poter partecipare ad una rivalutazione dell’immagine di Napoli nel mondo. Come ha detto Alessandro è il momento di far dimenticare gli stereotipi che da sempre accompagnano l’immagine della nostra città e noi ora abbiamo l’opportunità di dare il nostro contributo a questo processo.

Dove sognate di piantare ancora le vostre bandierine?

Alessandro –  Il progetto Michele in the World non si ferma mai. Attualmente l’espansione continua in quei paesi in cui la pandemia si è fermata, paesi Arabi e Giappone. La prossima settimana aprirà la seconda pizzeria in Arabia Saudita (dopo Al Khobar aperta a luglio scorso) nella capitale Riyad, poi proseguiremo con Jeddah e La Mecca nei primi mesi del 2021. In Italia e nel resto del mondo abbiamo contrattualizzato diverse aperture, aspetteremo però la fine della pandemia per metterle in pratica;

Fabio – Finalmente, anche grazie a questa collaborazione sta per realizzarsi il mio sogno, quello di un’azienda che possa davvero rappresentare Napoli nel mondo. Vedere le birre di Kbirr in Germania, piuttosto che in Inghilterra, Giappone o Stati Uniti mi riempie il cuore di gioia.

Troveremo Kbirr in tutte le pizzerie del gruppo?

Alessandro –   Si, come già detto, Kbirr sarà presente in tutte le pizzerie del gruppo, partendo proprio da Napoli, in cui affiancherà la nostra storica Nastro Azzurro. Ovviamente i tempi non li conosciamo, ci saranno alcuni paesi in cui sarà introdotta prima e più facilmente, altri meno.

Fabio – Si, quando il lavoro riprenderà a pieno ritmo saremo presenti in tutte le sedi di Antica Pizzeria da Michele con i nostri prodotti Kbirr in cobranding.

Quali birre della gamma Kbirr troveremo? Avete ideato una linea su misura per la pizzeria?

Alessandro –  Abbiamo pensato ad una “Gold” ed una “Red”, pensate e realizzate apposta da Fabio e dai suoi collaboratori per noi, però lascio la parola a lui su questo.

Fabio – Si, come ha detto Alessandro, abbiamo creato due birre su misura per l’Antica Pizzeria da Michele, una Lager più leggera e beverina e una Strong Ale dalla gradazione più elevata e dal sapore più speziato.

Alessandro, la tua birra preferita?

 Kbirr Natavota gold…ghiacciata

Fabio, la tua pizza preferita?

La margherita.

Ma voi due cosa bevete sulla pizza?

Alessandro –  Alla pizza si abbina qualsiasi cosa piaccia, dal vino all’acqua naturale alla coca, finanche (l’ho visto nella nostra pizzeria a Dubai in cui è vietato servire alcolici) lo sciroppo di menta ed amarena…

Nella mia immaginazione la pizza si mangia chiusa a portafoglio in una mano con una birra ghiacciata nell’altra.    

Fabio – Sulla pizza bevo volentieri una Natavota o una Cuore di Napoli.

Anna Orlando

Anna Orlando

Maturità classica, laurea in giurisprudenza, avvocato da oltre 15 anni. L'interesse per la cucina e per il cibo nasce dall'aver osservato in silenzio prima una nonna e poi una mamma ai fornelli. L'essere...

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