Dall’acqua minerale alla birra in polvere, “Beer Bar” è stato sviluppato da SodaStream, azienda nota in Italia soprattutto per i “gasatori” di acqua, dispositivi che servono a rendere frizzante l’acqua di rubinetto, ma dà la possibilità anche di aggiungere concentrati per trasformare l’acqua in succo di frutta o cola. Alla base di tale prodotto è lo stesso tipo di tecnologia con alcune piccole differenze legate alla natura della birra e probabilmente al diverso posizionamento nel mercato.

Già alcuni mesi fa un inventore aveva raccolto ben 1,4 milioni di dollari su Kickstarter per sviluppare il proprio sistema di “produzione veloce” della birra, ma il grosso problema è finora sempre stato quello della qualità del prodotto finale, oggettivamente inferiore alle birre prodotte tradizionalmente.

Nonostante questo, l’interesse verso la tecnologia rimane alto: ne è la prova che le azioni di SodaStream sarebbero salite del 10% quando è stato annunciata la nuova macchina per la birra istantanea, anche perché l’elemento di forza sarebbe il prezzo finale della birra chi usa la macchina, stimato in 3 euro al litro, per cui in ogni caso fornendo un compromesso potenzialmente conveniente tra qualità e prezzo.

Il Beer Bar è stato presentato con una birra leggera chiamata Blondie che, come sostiene la società, ha un gusto autentico, liscio e un aroma di luppolo. Il Beer Bar permette ai consumatori di creare una birra artigianale in pochi secondi con l’aggiunta di concentrato di acqua frizzante.

Blondie contiene il 4,5% di alcol, un livello medio che si trova nella maggior parte dei marchi di birra a livello mondiale. Una bottiglia di un litro di Blondie produce circa tre litri di birra.

Questo il commento di Daniel Birnbaum, Amministratore Delegato di SodaStream:

“Siamo entusiasti di lanciare un marchio dedicato a servire una tendenza globale in crescita, ovvero la creazione di birra artigianale direttamente in casa. La nostra tecnologia di base ci consente di estendere la nostra attività in questa categoria emergente e abbiamo scelto di farlo con una marca di birra dedicata.”

Nel giro dei prossimi mesi vedremo come reagirà il mercato, infatti “Beer Bar” sarà messa in vendita in Germania e Svizzera, e se il test su questi mercati si dimostrerà positivo, nel 2017 dovrebbe essere lanciata in tutto il resto del mondo.

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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