L’episodio è noto a tutti, durante la partita Inter – Napoli del 26 dicembre 2018 il giocatore del Napoli è stato oggetto fin dall’inizio della partita di Cori razzisti con l’espulsione del francese a 10′ dalla fine della partita.
Unanime o quasi la presa di posizione di politici, sportivi e giornalisti…..Siamo tutti Koulibaly. E siamo stati tutti anche Zoro, Balotelli, Eto’o e Boateng per citare alcune delle vittime del razzismo da stadio che non è folklore e nemmeno una tassa da pagare senza ribellarsi come troppi vorrebbero farci credere. Siamo tutti Koulibaly perché assistere al corredo sonoro osceno e razzista di Inter-Napoli porta a solidarizzare con un uomo, prima ancora che un giocatore, la cui unica colpa nella testa degli idioti da curva è di avere la pelle nera e giocare per la squadra avversaria. (https://www.panorama.it/sport/calcio/koulibaly-razzismo-inter-napoli-de-laurentiis-ancelotti/)
Nel mondo del food sono balzati agli onori delle cronache le iniziative di Gino Sorbillo e Sabatino Sirica (foto di copertina) di cui assolutamente non metto in dubbio la buona fede.
Quello che mi colpisce oggi ma anche in passato con altri casi simili e anche più gravi….ricordiamo ad esempio il più famoso Je suis Charlie è se tutta la solidarietà è sincera o meglio se, anche se sincera, in realtà venga utilizzata strumentalmente a fini di instant marketing sopratutto sui social.
Ho chiesto ad alcuni amici esperti del settore un loro commento:
Cosa ne pensi della solidarietà a Koulibaly di alcuni personaggi del Food? Solidarietà o Marketing?
Ecco le loro risposte:
Pino Coletti – Authentico “Sicuramente una notizia di attualità è un’occasione troppo ghiotta per fare istant marketing. Il confine tra solidarietà e marketing è molto labile. Purtroppo chi ha scelto di farlo in modo amatoriale corre il rischio di produrre degli epicfail, come il recente caso di un noto pizzaiolo che si è dipinto la faccia di nero ignorando il fatto che il “blackface” è considerato altamente offensivo per le persone di colore.”
Andrea Radic – Le Guide de L’Espresso“Contro il razzismo è giusto prendere posizione e se la visibilità di alcuni personaggi serve a smuovere l’opinione pubblica ben venga. Il marketing è un fatto positivo non negativo. Anch’io approvo l’hastag #siamotuttiKoulibaly”
Giorgio Scarselli – Owner del Bikini “Credo che sia sempre una buona opportunità quella di fare riflettere su alcuni comportamenti deprecabili. La notorietà contribuisce sempre a lanciare un messaggio positivo, specialmente se legata al mondo del food.”
Alessandro Condurro – Amministratore Antica Pizzeria Michele in the World “Siamo tutti sodali, tifosi e non, perché non si parla di tifo ma di razzismo, una piaga dell’umanità che va oltre. Il razzismo esiste da sempre, non da ieri, andrebbe combattuto sempre Ieri si è cercato di cavalcare l’onda emotiva. Si, alcune cose sono state esagerate e palesemente fatte apposta Ma se lo scopo è parlare di razzismo, va bene anche qualche paraculata”
Personalmente penso che il razzismo ancora oggi dopo le battaglie, i morti e gli anni passati sia una cosa dannatamente seria e si dovrebbe estirpare, pertanto ben vengano le prese di posizione, gli appelli e le manifestazioni ma forse bisognerebbe partire dalle basi e ogni giorno ognuno di noi lavorare per far sentire accolti chi per tanti motivi è diverso da noi. Perchè in fondo un mondo a colori è più bello di un mondo grigio…..
Pelle Bianca come la cera
Pelle Nera come la sera
Pelle Arancione come il sole
Pelle Gialla come il limone
tanti colori come i fiori.
Di nessuno puoi farne a meno
per disegnare l’arcobaleno.
Chi un sol colore amerà
un cuore grigio sempre avrà.
(Gianni Rodari)