Aumentano le proposte di “delivery stellato” e, in una Campania fresca zona rossa, arriva la novità della consegna a domicilio di Rosanna Marziale, una stella Michelin al ristorante “Le colonne” di Caserta e responsabile delle cucine dell’altro locale di famiglia, la residenza estiva San Bartolomeo Casa in Campagna.

A voler essere più precisi il cibo da asporto non è una novità per lo storico ristorante di Caserta che ha sempre annoverato tra le sue proposte una sezione dedicata a questa modalità di fruizione dei propri prodotti, visionabile anche sul loro sito.

Con l’avvento di questa particolare era, che ha stravolto le abitudini del mondo intero, la chef Marziale amplia questa proposta e crea un’offerta dedicata completamente alla consegna a domicilio.

Abbiamo sentito Rosanna Marziale al telefono per parlare delle sue idee e ne abbiamo approfittato per fare una chiacchierata e conoscerla un po’ meglio.

Ciao Rosanna, raccontaci qualcosa di te. Come sei diventata chef?

Sono praticamente nata nel ristorante di famiglia, locale che mio padre aveva fortemente voluto a Caserta alla fine degli anni 50.

In seguito alla morte prematura di mio padre, io e i miei fratelli ci siamo ritrovati ad occuparci dell’azienda di famiglia in età giovanissima. Eravamo davvero troppo piccoli, ma non avendo alternative, ognuno di noi si è ritagliato lo spazio più consono alle proprie attitudini.

Io in cucina, mia sorella Maria all’amministrazione e ai rapporti con il personale, mio fratello Loreto alla gestione non solo delle Colonne ma anche di San Bartolomeo Casa di campagna che quest’anno ha compiuto 20 anni.

Siamo tutti appassionati del mondo della ristorazione. Io ho attraversato forse tutti i settori, diventando prima sommelier e poi, quando ero a un passo dal diventare maître, entrando in cucina. Piano piano abbiamo contribuito ad una rivalutazione del territorio casertano attraverso l’esaltazione dei suoi prodotti, restituendo a Caserta una identità che si era un po’ persa nel tempo.

Rosanna, a proposito di questo, il tuo nome è legato alla mozzarella di bufala campana Dop. Dicci qualcosa di più a proposito di questo.

Nel territorio casertano si produce la maggior quantità di mozzarella di bufala campana Dop e mi sembrava doveroso porre una attenzione particolare a questo prodotto.

Ho cercato di far venir fuori dalla bufala tutto quello che era possibile, trattandosi di un prodotto dalle grandi potenzialità, buonissimo già da mangiare in purezza. Ho provato, attraverso la mano del cuoco, a dare una nuova identità al prodotto riuscendo a creare dei piatti accattivanti divenuti ormai iconici e richiesti dai clienti che vengono da tutte le parti di Italia e dall’estero apposta per mangiarli.

Sul nostro sito web basta cercare la “Carta Marziale” per avere una idea di questi piatti, dalla pizza al contrario, alla palla di mozzarella e tante altre specialità.

Come è cambiata la tua tavola con l’arrivo della stella Michelin?

Posso affermare che nonostante l’orgoglio di aver ottenuto un riconoscimento così ambito, il nostro modo di fare è rimasto sempre lo stesso. La nostra è quell’accoglienza tipica italiana di tanti locali della nostra penisola. Siamo rimasti pressochè identici nel tempo.

L’essere donna in un settore (quello dei grandi chef) prevalentemente maschile quanto è stato complicato?

Quasi non mi sono accorta di questa particolarità. Sono arrivata in questo settore talmente giovane che forse la cosa che più si notava, che più aveva rilievo, di più dell’essere donna, era la giovanissima età.

Certo questa differenza tra uomo e donna esiste ancora in tutti i settori e ci sarà da combattere ancora per anni per eliminare certe differenze ma, forse grazie al mio carattere, al mio temperamento, non mi sono mai soffermata su questa cosa. Probabilmente non dandole troppa importanza, ed essendo molto determinata nelle mie cose, sono riuscita a non avvertirla molto, a superarla.

Hai avuto una esperienza televisiva come giudice del programma “Chopped Italia”. Cosa ti resta di quell’esperienza?

La cosa che mi piace sottolineare è che nelle competizioni di cucina bisogna essere molto rispettosi del lavoro altrui quindi quando si giudica un piatto, che è frutto del lavoro di una persona, bisogna essere molto attenti a non sbeffeggiare nessuno, nemmeno per esigenze televisive. Non ci si può permettere di giudicare in maniera maldestra il lavoro altrui. Nel mio caso si trattava di cuochi professionisti quindi era necessario essere molto rispettosi del loro lavoro.

Rosanna torniamo alla novità del delivery. Spiegaci come lo hai pensato.

Il delivery in questo periodo di permanenza forzata a casa può essere una buona soluzione, anche un modo per concedersi un momento diverso, per regalarsi un nutrimento per il corpo e per l’anima, in questa fase in cui molti degli svaghi a cui siamo abituati non ci sono concessi. E lo si può fare con un pasto veloce, che sia un panino o una pizza, oppure con una soluzione più articolata come può essere la nostra.

Abbiamo pensato ad un menù degustazione per due, magari per una cena a lume di candela dove anche il cliente può fare la sua parte, organizzando una tavola apparecchiata in modo ricercato. Abbiamo creato poi dei kit per chi vuole, con i nostri ingredienti, le nostre dosi e i nostri consigli, realizzare a casa i nostri piatti. Ovviamente, partendo dai nostri piatti storici, tipo la palla di mozzarella, abbiamo creato dei nuovi ripieni pensati apposta solo ed esclusivamente per il delivery, come “pasta patate e provola”, “pasta salsiccia e friarielli” e “tagliatella al forno”.

Altra idea divertente è il nostro Fish and Chips oppure il maialino a bassa temperatura o ancora i nostri panini ai cereali, tutte cose che rientrano in una concezione di cucina apparentemente veloce ma in realtà molto curata e ricercata, dove la mano dello chef fa la differenza.

Forniamo anche le indicazioni su come rigenerare la pietanza nel caso in cui arrivi fredda.

Ci siamo sentiti di arricchire la nostra offerta con queste proposte che ci sembrano utili anche per quando la pandemia sarà finita.

Quale piattaforma avete scelto per distribuire i vostri piatti?

Abbiamo scelto Alfonsino, casertana come noi, fortemente legata al nostro territorio.

Rosanna come pensi si potrà uscire da questa situazione di “impasse” che sta bloccando il pianeta?

Sicuramente noi non possiamo sapere come uscire da una pandemia che ha sconvolto il mondo. Probabilmente dobbiamo solo essere rispettosi degli altri e di noi stessi, già per esempio indossando la mascherina e rispettando le regole.

La ristorazione di cosa avrà bisogno per tornare ad essere il settore traino di una importante fetta dell’economia italiana?

Io credo che a pandemia finita tornerà tutto naturalmente al proprio posto, perché ognuno di noi ha voglia e bisogno di tornare a fare quello che faceva prima, non credo dobbiamo preoccuparci di questo. Purtroppo in questo momento la nostra prima preoccupazione dovrebbe essere quella di vedere finita questa pandemia, poi il resto verrà da sé.

 

Anna Orlando

Anna Orlando

Maturità classica, laurea in giurisprudenza, avvocato da oltre 15 anni. L'interesse per la cucina e per il cibo nasce dall'aver osservato in silenzio prima una nonna e poi una mamma ai fornelli. L'essere...

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