Cruskees sono chips di peperone crusco. Sono un prodotto dal gusto intenso ed avvolgente, che nasce dalla lavorazione del “Peperone Crusco”, alimento di spicco della tradizione culturale e gastronomica della Basilicata. La materia prima è rigorosamente selezionata ed i processi produttivi controllati per garantirne la naturalità e la freschezza.

Abbiamo intervistato uno dei Founder, Vincenzo Esposito Langella

Ciao Vincenzo ci racconti come nasce Cruskees?

Noi siamo partiti da un prodotto molto antico della regione Basilicata, che ha oltre 500 anni, importato dagli spagnoli dopo la scoperta dell’America, è ci siamo chiesti perché non innovarlo sia dal punto di vista del consumo sia dal punto di vista della praticità di utilizzo. Il peperone crusco è un prodotto particolarmente sano e nutriente e dargli una nuova veste in un pacchetto di Chips, quindi volevamo che tale prodotto della tradizione lucana possa avere una diffusione oltre i confini regionali, conferendogli una maggiore visibilità.

Siamo tre soci, Alessandro Coviello, Sergio Sarli ed io, ci siamo conosciuti durante un Master alla Bocconi ed in occasione di una mia visita in Basilicata abbiamo ideato questa nuova veste per un prodotto, radicato in Lucania, ma poco conosciuto nel resto d’Italia. Volevamo creare uno spezzafame naturale ma anche utilizzabile in diverse preparazioni di piatti regionali, innovandolo dal punto di vista del consumo.

Come avviene l’intero processo produttivo?

Noi cerchiamo di controllare l’intera filiera del peperone crusco, la produzione e la trasformazione avviene totalmente in Basilicata, visto che questo particolare seme ha trovato le giuste condizioni microclimatiche in questa regione d’Italia. Per quanto riguarda la produzione, ci siamo integrati con una cooperativa lucana, ma come dicevo, anche la trasformazione e l’imbustamento avviene in zona, quindi potremmo dire tutto a Km0. Da li si passa alla commercializzazione che avviene su tutto il territorio nazionale.

Quali sono i vostri canali di distribuzione?

Abbiamo diversi canali di distribuzione, innanzitutto la vendita diretta tramite il nostro e-commerce diretto www.cruskees.com, dove è possibile trovare la chips di peperone crusco sia al forno che fritta. Mentre altri canali sono piccoli distributori come alimentari, salsamenterie del canale Horeca, alcuni ristoranti, ma non ci siamo fermati qui, abbiamo iniziato una distribuzione più capillare a livello nazionale attraverso catene della GDO come Eataly o Conad Adriatico.

Per diffondere il vostro marchio avete partecipato ad alcune fiere come il Bellavita di Amburgo, ci racconti qualcosa?

A marzo siamo stati, come dicevi, ad Amburgo, un evento leader in Europa per il settore Ho.Re.Ca. e Food service con più di 1.300 espositori ed oltre 93.000 visitatori provenienti dalla Germania e dal resto del mondo. Qui abbiamo riscontrato un notevole interesse per il nostro prodotto che si è poi tradotto in un premio che abbiamo ricevuto come Most Innovative Product con un punteggio di circa 9,3 su 10 e con le tre stelle Bellavita che sono il massimo riconoscimento per quanto riguarda l’eccellenza di prodotto.

Oltre Amburgo, quali saranno le vostre prossime tappe?

Questo sarà un anno denso di attività volte a diffondere il nostro prodotto, siamo rientrati da poco da Milano dove si è tenuta Seed & Chips e Tuttofood che sono delle importanti fiere non solo a livello italiano, qui abbiamo presentato il nostro prodotto anche nella sua nuova versione al forno. Inoltre parteciperemo al Bellavita di Londra che si terra dal 7 ed 8 novembre, il mercato londinese, ma in generale quello dell’Europa del Nord, è uno di quelli che vorremmo “aggredire”.

Come si distribuiscono territorialmente le vostre vendite?

La nostra idea iniziale è quella di vendere il nostro prodotto fuori dalla regione Basilicata, ad oggi una parte importante delle nostre vendite è diretta al Nord Italia, dove la presenza di persone di origine lucana è molto forte. Ma anche in altre regioni della nostra penisola, dove il nostro prodotto è molto apprezzato. Ti ricordo che il peperone crusco non è un prodotto piccante e quindi molto apprezzato da tutti.

Il vostro prodotto oltre che mangiato direttamente dalla confezione, è spesso usato come ingrediente in diversi piatti, ci dici qualcosa in più?

La nostra chips ha un enorme versatilità, viene utilizzata nella preparazione di antipasti, primi, secondi ma anche dolci, sia intera, sbriciolata oppure in polvere.

Inoltre abbiamo organizzato alcune cene elaborate da alcuni chef, mi piace ricordare la serata organizzata presso Il Principe dello chef Gian Marco Carli che ha eseguito un intero menù utilizzando il nostro prodotto, dove abbiamo fatto qualcosa di nuovo ed innovativo. Il menù ideato da Gian Marco consisteva in un antipasto composto da sfogliatine al peperone crusco ed una crema di zucchine con su adagiato baccalà con limoni canditi e cruskees, per poi passare ad un risotto con caciocavallo e mela annurca ed infine un dolce che era un mantecato di ricotta di pecora con una marmellata di fighi del Cilento con sopra con le nostre chips ed una polvere di cruskees.

Quali sono le proprietà del peperone crusco?

Il nostro prodotto è un superfood, in quanto il suo apporto proteico, di fibre, di carboidrati, di vitamine e di sali minerali, è molto equilibrato con determinati valori che lo fa rientrare nelle cerchia dei, come già detto, superfood. Il nostro in particolare ha degli alti valori di antiossidanti naturali similari ai frutti rossi, ha un quantitativo molto alto di vitamina C ed inoltre presenta un altissimo apporto di fibre, infatti nella nostra versione al forno, 100 grammi di prodotto contengono circa 16 grammi di fibre.

Un aspetto che mi preme sottolineare è che il peperone crusco presenta una resa molto bassa, pari a circa il 7%, cioè per ogni cento chili di prodotto iniziale, a valle della lavorazione, per disidratazione, per eliminazione dei semi, fatto per favorirne la digeribilità, l’eliminazione del penducolo, riusciamo ad avere 7 chili di chips.

Quali sono le versioni ad oggi presenti?

Noi abbiamo due prodotti: quello fritto e salato, nella tipica ricetta lucana, che rappresenta il prodotto con cui ci siamo per primi presentati sul mercato, con il suo packaging nero ed ha una shelf-life di 6 mesi. Da pochi mesi abbiamo anche presentato la versione al forno, nel suo packaging azzurro ed ha una shelf-life di 18 mesi.

Quali soaranno i vostri prossimi passi?

Vogliamo innanzitutto rafforzare ed aumentare la conoscenza di questa eccellenza gastronomica lucana, stiamo lavorando ad un nuovo sito web dove saranno presenti anche delle ricette che possono essere elaborate con il peperone e stiamo anche lavorando ad un altro progetto che è quello di pubblicare un libro di ricette dedicate al peperone crusco.

Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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