Raffaello Bonora è un project development, nonché capo del progetto di Canù la cannuccia commestibile marchigiana, ideata dalla Cooperativa Campo. E’ un’impresa cooperativa nata nel 1978 da Gianni Nobili, con sede a Fossombrone, nelle Marche. La finalità della cooperativa è quella di commercializzare prodotti biologici ad un prezzo accessibile a tutti.

Com’è nata l’idea di voler creare una cannuccia commestibile?

Tutto è nato con un unico scopo “Limitare il consumo della plastica”. Circa un anno è mezzo fa la Cooperativa Campo ha creato “Canù”, la cannuccia commestibile marchigiana, adatta a qualsiasi tipo di bevanda. Si tratta di un pasta simile ad uno spaghetto, ma molto più larga, per permettere il transito dei liquidi. Le cannucce commestibili sono adatte a tutte le persone e lo mostra la presenza di due tipologie: quelle gluten free, che hanno un costo maggiore, rispetto a quelle di semola, ma generalmente le cannucce commestibili hanno un prezzo tre volte superiore rispetto alle cannucce in plastica. Inoltre, Canù è tutta al naturale, ciò lo mostra l’assenza di coloranti, il colore è ottenuto con prodotti tutti naturali, come ad esempio le lenticchie rosse.

Come nasce il nome Canù?

Canù in Italia è l’abbreviazione di cannuccia, inoltre, avendo molti clienti all’estero abbiamo voluto giocare con le parole, Canù deriva da “Can you drink without a plastic straw – E’ possibile bere senza una cannuccia di plastica”.

Quali sono i canali di vendita di Canù?

Canù viene venduta a privati e a molte aziende in Italia, ma soprattutto all’estero. E’ in commercio da novembre e viene utilizzata da molti locali per qualsiasi tipo di cocktail. Inoltre, ci stiamo impegnando a renderla sempre più commerciale, questo è ciò che ci auguriamo per il futuro.

Ci sono state difficoltà durate la realizzazione di Canù?

Sostanzialmente non abbiamo avuto eccessive difficoltà, abbiamo dovuto lavorare generalmente sulla forma, molto simile alla pasta tradizionale, ma molto più spessa. Per quanto riguarda la cannuccia gluten free ci siamo soffermati sulla consistenza, in quanto il mais ha meno addensanti rispetto alla semola di grano duro. E’ importante sottolineare che Canù non rilascia sapori nel liquido e la sua durata è di circa 45 minuti, dopodiché inizierà ad ammorbidirsi.

Canù è la dimostrazione concreta che la battaglia contro la plastica è una lotta che possiamo vincere. Cambiare le cose non è difficile, basta reinventarsi e volere davvero un CAMBIAMENTO.

Ilaria Bernardo

Ilaria Bernardo

Laureata in Scienze della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica e d’Impresa presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Attualmente lavoro come SEO Copywriter in un’agenzia...

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