Dopo i record di esportazione raggiunti nel 2022 e il calo che si è avuto nel 2023, i numerosi premi vinti dai vini italiani all’importante Concours Mondial de Bruxelles confermano nuovamente la leadership delle cantine italiane nella produzione di vino, e in particolare incoronano la Toscana come regione italiana più premiata.
Le medaglie delle etichette italiane: Toscana in testa
Il Concours Mondial de Bruxelles (il concorso del settore vinicolo più prestigioso al mondo) è giunto quest’anno alla sua 30esima edizione: la gara è stata una ulteriore conferma della qualità dei vini italiani, che hanno portato a casa ben 365 podi, di cui 9 Gran Medaglie d’Oro, a suggellare ulteriormente il prestigio della nostra tradizione vinicola. La Toscana è stata la regione con più vini in gara (228), è stata anche quella maggiormente premiata con ben 80 medaglie vinte.
Tra i vini italiani più premiati, dopo la Toscana, seguono quelli siciliani (49 medaglie), pugliesi (42), piemontesi (27) e veneti (25). Due vini italiani si sono aggiudicati anche il podio internazionale nella categoria rivelazione: un blend laziale di Chardonnay 40%, Sauvignon blanc 40%, Trebbiano 20%, Satrico 2022 di Casale del Giglio, insignito della Gran Medaglia d’Oro, e un rosso pugliese prodotto da Claudio Quarta Vignaiolo: Moros 2019, Salice Salentino Doc a base Negroamaro, Gran Medaglia d’Oro, premiato come “Rivelazione nazionale per il miglior vino rosso”.
Molte anche le vittorie inaspettate, come un bianco messicano e un rosso bulgaro che hanno ottenuto i punteggi più alti nella loro categoria.
Il successo della vendita di vino online
Le vittorie al concorso di Bruxelles sono una boccata di ossigeno dopo un periodo in cui l’export di vini italiani ha subito una battuta di arresto, causata principalmente da motivi inflazionistici che hanno fatto scendere le esportazioni. Dall’analisi dell’Osservatorio Ismea-Uiv sui dati Istat sul commercio estero, relativa alle esportazioni di vino italiano nel primo trimestre del 2023, è emerso che a essere in difficoltà sono soprattutto i vini fermi imbottigliati Dop (-5,3% in quantità ma +2,5% in valore), gli spumanti (-3,2% volume e +7,3% valore) e il Prosecco (-5,5%).
In questo quadro di calo, uno spiraglio positivo arriva però dalle vendite tramite eCommerce: durante il lockdown infatti il mercato online della grande distribuzione organizzata ha conosciuto una crescita del 250%, e in due anni il business del vino online è addirittura triplicato nei suoi volumi. Il canale di acquisto digitale si conferma dunque molto apprezzato dai consumatori. Non a caso, presenta diversi vantaggi: primo tra tutti la possibilità di acquistare le migliori bottiglie, come per esempio i vini toscani delle cantine più prestigiose, online, con la comodità di sceglierli direttamente da casa propria e di riceverli a stretto giro grazie ad aziende ben strutturate come la Bernabei, che riesce a spedire in tutta Italia entro sole 24 ore.
Il record dell’export nel 2022
Al contrario di quanto sta succedendo quest’anno, comunque, il 2022 ha visto l’export del vino italiano segnare traguardi mai raggiunti prima, con un valore che si aggira sugli otto miliardi di fatturato, ben il 12% in più rispetto all’anno precedente; il 2022 è andato così bene grazie a una serie di fattori, come il cambio euro-dollaro che è stato favorevole e ha compensato i costi della produzione, la ripresa del turismo che ha incrementato i consumi e l’approccio positivo che si è avuto nei confronti dei nuovi mercati emergenti come la Thailandia e il Vietnam.
Per il futuro la speranza è che il comparto, nonostante le difficoltà e le sfide imminenti da affrontare, torni a crescere ai ritmi del pre-Covid.