sali da cucina
Credit: Saline Culcasi

Ingrediente troppo spesso additato come negativo per la nostra salute, il sale ha la sua importanza sia dal punto di vista salutare che da quello gastronomico. Quello che è importante per noi è imparare a scegliere quello giusto considerato che ne esistono di diverse tipologie in natura, come ad esempio il sale riserva del mare. Scopriamo qualcosa di più in merito, imparando anche a scegliere tra le tipologie più in voga nel mondo culinario.

La provenienza

Per prima cosa, ai fini di una scelta consapevole e come si deve, bisogna imparare a distinguere i Sali in base alla provenienza. Esiste infatti il sale di miniera (il cosiddetto salgemma) e quello di mare: se il primo si ricava dai giacimenti che si trovano in fondi marini ormai asciutti, il secondo si ottiene dalla dissalazione dell’acqua di mare o di oceano. In base poi al paese di origine cambia anche il colore e il sapore del sale.

Il trattamento

Affinché tu possa portare a casa il sale migliore per te devi considerare anche i trattamenti a cui è sottoposto nonché gli additivi presenti al suo interno. Il sale infatti può essere sia integrale che raffinato. Il processo di raffinazione si applica su qualunque tipologia di sale al fine di liberarlo dalle impurità (come ad esempio le tracce di metalli nocivi per la nostra salute).

I tipi di sale più gettonati

E veniamo ora alla parte clou del discorso ovvero l’elenco, o meglio una breve descrizione dei Sali più importanti tra cui è possibile scegliere. Queste le nostre indicazioni:

  • Il sale integrale marino di Cervia è quello che si presenta con un colore grigiastro e paradossalmente con un sapore dolciastro;
  • Il sale integrale marino di Trapani ha invece un sapore più classico e il suo colore oscilla tra il bianco e il grigio;
  • Il sale marino rosso delle Hawaii è tra i più particolari. La sua nuance è dovuta alle tracce di ossido di ferro che si forma a causa dell’essicazione a stretto contatto con argilla rossa;
  • Il sale di miniera rosa dell’Himalaya ha meno tracce di ossido di ferro rispetto a quello delle Hawaii e il suo sapore è molto delicato;
  • Il sale marino nero di Cipro o anche delle Hawaii è quello che al suo interno presenta tracce di carboni vegetali che ne contraddistinguono il colore;
  • Il sale di miniera di KalaNamak può essere sia di colore nero che di colore viola. In ambedue i casi la nuance dipende dalla presenza di tracce solfuree. Il sapore è molto particolare;
  • Il sale marino Affumicato o sale di rame è quello che si presenta tipicamente con il suo colore grigio;
  • Il sale marino Bretone, anche detto dell’Atlantico, è quello di colore grigio. La nuance dipende dalla presenza di argilla grigia che va ad aggrapparsi ai cristalli di sale quando si ultima il processo di cristallizzazione naturale;
  • Il sale di miniera proveniente dalla Persia è quello che si presenta nel suo colore bluastro, in quanto contiene al suo interno molto potassio;
  • Il sale marino di Bali è invece particolare più nella forma che nel colore. Ricorda infatti un fiocco con forma di piramide, unico nella sua specie;
  • Il sale marino di Maldon è di origine inglese, ha un colore lattescente e ha delle forme che ricordano fiocchi;
  • Il sale marino rosa peruviano è tra i più antichi al mondo. Ancora oggi si estrae da un bacino acquoso posto a 3 mila metri di altezza. Ciononostante è di origine marina;
  • Il sale di miniera Murray River, proveniente dall’Australia ha un colore pescato e dei granelli molto fini.
Ilaria Bernardo

Ilaria Bernardo

Laureata in Scienze della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica e d’Impresa presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Attualmente lavoro come SEO Copywriter in un’agenzia...

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