Nella nostra cultura alimentare, la produzione di bevande è davvero molto importante e attorno ad essa si sviluppa un mondo fatto di passione per le buone materie prime, accostamenti sapienti di aromi naturali, frutta e molto altro ancora.

Quando si parla di unione di ingredienti vari viene in mente una branchia dell’ospitalità italiana in cui la creatività incontra la maestria e la precisione: ci si riferisce alla mixology, vale a dire la creazione di cocktail. Si tratta di una vera e propria arte, che vede il bartender impiegare tutto il suo bagaglio di conoscenze, le sue capacità, nonché l’attenzione per i dettagli, dal momento che un buon cocktail si rivela non solo nel gusto ma anche nella presentazione.

Ma cosa sarebbe l’arte della miscelazione, senza i giusti strumenti di lavoro? Come ogni mestiere, anche il bartender richiede di essere supportato da una serie di utensili che lo aiutano a fare del suo meglio dietro il bancone. Ma vediamo più nello specifico due attrezzi per barman che non possono mancare nelle immediate vicinanze del professionista, come il jigger e lo shaker, senza i quali la realizzazione del cocktail a regola d’arte sarebbe pressoché impossibile.

Il jigger, per cocktail precisi nelle proporzioni

Come detto, la preparazione dei cocktail è un’arte che abbraccia uno spiccato senso olfattivo, la conoscenza delle erbe aromatiche e la passione per gli olii essenziali contenuti nelle bucce di alcuni agrumi, la cui presenza è determinante ai fini di un risultato speciale. A tutto questo si aggiunge una capacità nel saper dosare gli ingredienti e rispettare le giuste proporzioni richieste da una determinata ricetta.

Per questo un bravo bartender pretenderà sul suo bancone la presenza di almeno un jigger, ossia un utensile dalla forma conica che permette – attraverso una struttura interna graduata ed espressa solitamente in centilitri – di ottenere dei cocktail impeccabili sotto il profilo del giusto dosaggio degli ingredienti.

Un aspetto non di poco conto, dal momento che la qualità del drink si gioca proprio sul fronte delle proporzioni: più queste sono precise e attinenti alle indicazioni della ricetta, più sarà gradevole al palato. Tra i migliori jigger presenti sul mercato pare ci siano quelli prodotti in Giappone e realizzati in acciaio inossidabile, con un design sottile e pulito che ne permette una facile manovrabilità e con una precisa indicazione delle misure.

Lo Shaker, l’alleato per mescolazioni degli ingredienti perfette

La figura del barman è legata a un utensile da lavoro considerato indispensabile per preparare cocktail a regola d’arte: si tratta dello shaker, generalmente formato da due contenitori di forma più o meno conica, dove si inseriscono gli ingredienti (quali sciroppi e alcolici) e il ghiaccio. Una volta inseriti tutti i componenti del cocktail, le due parti dello shaker vengono chiuse e si agita fino a che il drink non prende forma.

È interessante notare come alcuni modelli di shaker abbiano fatto la storia della mixology internazionale, come il Boston Shaker, nato negli Stati Uniti intorno agli anni Trenta del secolo scorso. Nel tempo questa strumentazione ha conosciuto un’interessante evoluzione: se in passato il mixing tin superiore era in vetro oggi viene realizzato in acciaio, esattamente come il contenitore inferiore. Si tratta di un vero e proprio braccio destro dei barman più abili nel preparare i long drink di fama internazionale e permettono di conseguire una mescolazione di succhi, alcolici e sciroppi decisamente ottimale.

I migliori shaker presenti sul mercato sono realizzati in acciaio inossidabile, un materiale non soggetto ad alterazioni nel tempo, che preserva la sua robustezza e non va incontro a spiacevoli deformazioni, che spesso sono la causa di fuoriuscite di liquido durante le preparazioni.

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