L’e-commerce diventa a chilometro zero, con un progetto tutto italiano per i supermercati di quartiere. Lo ha messo a punto «Pac 2000A», che è la più grande tra le cooperative di Conad. Sul modello Amazon, il cliente ordina on line ma, a differenza di quanto avviene con il colosso di Seattle, i prodotti arrivano direttamente dal supermercato vicino casa, e non da una mega piattaforma che si trova chissà dove.L’obiettivo è coniugare la «filosofia americana» della grande distribuzione con il rapporto di conoscenza e fiducia che caratterizza le dinamiche fra clienti e titolari delle piccole botteghe di paese.

Abbiamo intervistato Stefano Passatordi – Amministratore Delegato di Eurecart

Qual è la storia di Eurecart?

Eurecart parte da lontano, da quando 5 anni fa vivevo e lavoravo negli Stati Uniti e ho avuto la possibilità di osservare la nascita dei modelli di commercio elettronico del Food ed il loro rapido successo. Così ho sviluppato un’idea che ho proposto a Pasquale Carrano – un imprenditore illuminato della mia Basilicata – titolare insieme a Michele Di Trana del Gruppo Industriale M.P.H. che opera nell’ICT e nei servizi avanzati per il business management. Carrano ha scommesso sul progetto garantendo gli investimenti e il supporto necessari oltre ad incubare il team in una delle sue aziende, Intema srl, di Tito in provincia di Potenza. Ci sono voluti tre anni di test e affinamento del modello di business prima di riuscire a proporci al mercato con un servizio completo. Il feeling con PAC2000A invece è nato subito, al primo incontro. La nostra idea è piaciuta a Vanni Chioccoloni, Ict manager di PAC2000A, che, nel 2016, ci ha creduto al punto da avviare subito, con successo, una fase di sperimentazione. Poi, la grande sintonia nell’approccio e nella cultura del “fare impresa” ha fatto il resto.  

Da dove nasce l’idea di business?

Nasce dalla volontà di “italianizzare”, di rendere il più caldo possibile il processo di acquisto online che, per sua natura, è freddo. Non volevamo, quindi, solo movimentare prodotti, ma soddisfare bisogni. Per altro, nella cultura italiana, la scelta dell’acquisto, specie del fresco, avviene utilizzando tutti i sensi. Il prodotto va visionato. La sfida era dunque rendere più realistica possibile l’esperienza d’acquisto online, ma soprattutto più familiare quella della consegna.

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Qual è il modello di business?

Oggi in campo abbiamo essenzialmente modelli imitativi, quindi proprio come Amazon, con i portali di e-commerce connessi a specifiche piattaforme logistiche (dark store) destinate a movimentare solo i prodotti venduti online. Questo scavalca e mortifica i piccoli supermercati. Noi invece partiamo proprio dai supermercati di quartiere che portiamo online e rendiamo protagonisti. Così riusciamo, da un lato, a sfruttare la capillare distribuzione dei punti vendita per facilitare tutti i processi logistici e ridurne così i costi e, dall’altro, a mantenere e preservare il rapporto diretto e di fiducia con il cliente finale attraverso un servizio di consegna personalizzato e specializzato di tutti i prodotti: freschi, freschissimi, surgelati e porzionati al momento. Con i supermercati non instauriamo, così, un classico rapporto di cliente-fornitore ma costruiamo una partnership stretta. Ad Eurecart viene riconosciuta una commissione per ogni ordine.  

Quali sono le caratteristiche principali della piattaforma?

Garantiamo il massimo della facilità di utilizzo e interazione tra il cliente e il supermercato. In tal senso la piattaforma è dotata di un motore intelligente orientato al marketing che, attraverso analisi e valutazioni predittive, è in grado di costruire e processare offerte con sconti personalizzati secondo le abitudini, i consumi e i gusti di ciascun cliente. Poi abbiamo affiancato al sito un servizio di supporto alla clientela costituito da persone reali (non chatbot) che garantiscono sempre il rapporto umano e di fiducia con il cliente. Da ultimo, nella fase di consegna, non utilizziamo “persone a caso”, ma personale selezionato  –  sono tutti alimentaristi che hanno cioè fatto un corso su come trattare gli alimenti – dotati di mezzi e strumentazione apposita per garantire sempre la massima qualità del trasporto.   

Quanto vale il mercato del click&delivery (italia ed estero)?

L’e-commerce alimentare sta trovando sempre più spazio nello stile di vita dei consumatori italiani. Secondo l’osservatorio eCommerce B2C Netcomm – School of Management Politecnico di Milano, infatti, nel 2017 l’ecommerce legato al settore food in Italia vale 849 milioni di euro, cioè il 4% del volume totale del commercio digitale italiano. Il dato rilevante è il tasso di crescita annuo, che evidenzia un aumento del 43% rispetto ai volumi del 2016. La percentuale di eshopper italiani che acquistano prodotti alimentari è in continua crescita: a marzo 2017 erano il 24% (secondo l’osservatorio NetRetail). Secondo le rilevazioni, il valore del food & beverage in Europa ammontava a dieci miliardi di dollari nel 2016, con previsioni di crescita annue del 13%. Si stima che nel 2021 raggiungerà i 18 miliardi di dollari. Valori simili si riscontrano negli Stati Uniti, mentre la Cina sta vivendo un vero e proprio boom passando dai 10,9 miliardi di dollari del 2016 ai 30,3 miliardi di dollari nel 2021, con un tasso annuo medio di crescita del 23%. 

Qual è lo stato dell’arte oggi e quali i passi futuri ? Ad oggi i servizi sono erogati – tramite il sito www.altuoservizio.conad.it – a Roma da 25 supermercati. Il Piano prevede di attivarne altri 60 entro il 2018 per diventare circa 200 entro il 2019 con la copertura di altre grandi città. A condizionare i tempi è soprattutto il fatto di dover, in linea con la filosofia di Conad, di provvedere a formare e specializzare gli addetti alle consegne che si muovono con mezzi adeguati e nel rispetto di tutte le normative.

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Stefano Passatordi, classe 1983, laureato in Tecnologie Informatiche presso l’Università di Pisa.  Appassionato di tecnologia e web, subito dopo il conseguimento della laurea nel 2008, ha fondato la sua prima società negli Stati Uniti in ambito content curation. Forte di questa esperienza internazionale, dopo 4 anni, decide di investire sull’Italia nel mercato della GDO e insieme ad Intema Srl, società del mondo IT, decidono di provare ad innovare il settore dei supermercati. Ad oggi, quella scommessa iniziata nel 2013 si è concretizzata in Eurecart Srl che offre servizi innovativi per il mondo della GDO e che vede Passatordi come Amministratore Delegato e come soci sia Intema Srl che PAC2000A, la più importante Cooperativa del mondo Conad. 

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Antonio Savarese

Ingegnere gestionale, sono un Project Manager in Enel Italia nella funzione System Improvements. Da piu' di 15 anni svolgo attivita' come giornalista freelance e consulente di comunicazione per alcune...

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