Il più antico albergo di Napoli presenta Parker’s Pop-up, in collaborazione con l’Antiquario, il primo di una serie di appuntamenti dedicati al buon bere, con i piatti dei resident chefs Vincenzo Fioravante e Domenico Candela, e il guest chef Gianluca D’Agostino del Veritas.  

Continua l’opera di promozione delle eccellenze territoriali, dello storico albergo al Corso Vittorio Emanuele, all’insegna di un moderno concetto di ospitalità che fa della condivisione e sinergia operativa i propri paradigmi, in attesa dell’imminente ristrutturazione che lo vedrà protagonista, mantenendone inalterato il profilo architettonico.

Il Grand Hotel Parker’s propone, in occasione della Napoli Cocktail Week, il Parker’s Pop Up, primo di una serie di eventi dedicati all’accoglienza e buon bere, in tale occasione promosso dall’Antiquario, iconico “secret cocktail bar” di Alexander Frezza: celato dietro le vetrine di un negozio di antiquariato nel prestigioso – e non lontano dal Parker’s – quartiere Chiaia, alla moda degli “speakeasy” d’oltreoceano, in voga all’epoca del Proibizionismo, propone esclusivamente cocktail e champagne, con una selezione funzionale di cibi freddi, al servizio delle bevande.

Di non poco momento evidenziare che tale serata rappresenta l’apripista di una collaborazione che si protrarrà nel corso dell’intera estate: il Parker’s infatti ospiterà l’Antiquario, all’interno della terrazza panoramica ubicata all’ultimo piano dell’edificio, per delle serate all’insegna della mixology griffata Frezza, sino al mese di Settembre.

Articolati lungo un ideale itinerario all’interno dell’intera struttura, resa più che mai living poiché improntata ai dettami di una confortevole “staycation” offerta ai visitatori, gli eventi si sono dipanati, in senso discendente, dalla terrazza Efebo, rooftop dell’Hotel, ove uno splendido spettacolo di body painting e performance art del collettivo “Quadro Aereo” ha dato la stura alla serata, rito artistico si spera apotropaico, che contribuisca, con la catarsi della gestualità rituale, a lasciarsi definitivamente alla spalle i costringimenti dell’emergenza sanitaria – pandemia Covid 19.

Sul medesimo piano erano ubicate le postazioni della crew dell’Antiquario e dello chef D’Agostino dello star-rated Veritas, sino alla splendida terrazza liberty del piano sottostante – con i due ristoranti, lo stellato Michelin George di Domenico Candela ed il più tradizionale Muse dello chef Vincenzo Fioravante – una stratificazione di stili e sapori fortemente identitari, meglio descritti nel corso della successiva degustazione. Per culminare con le installazioni di arte figurativa concettuale, ubicate al settimo e ottavo piano, delle opere del Maestro Achille Bresolin, dal forte impatto visivo, connotate dalla monocromia e da inferenze materiche, ottenute mediante l’impiego della sabbia delle Dolomiti.

Tornando alla degustazione, davvero notabili gli amous-bouche dello chef D’Agostino, una teoria di crudi e tartare di gambero, scottona e seppia, su cui sono stati proposti in pairing i “signature cocktails” dell’Antiquario: impossibile non menzionare il “Fedelissimo” con Casamigos Tequila e Mezcal, maraschino e lime, fave tonka, passando per il “tè nel deserto” con Tanqueray Gin, orange curacao, tè verde alla menta, Fernet e zucchero Moscovado, terminando con il “Cristo Velato” – omaggio alla nostra città – con Bullet Bourbon, Balsazar Rosso, liquore alla ciliegia, assenzio e bitters mix.

Di grande tenore il piatto dello chef Fioravante, incentrato, as usual, su ingredienti a chilometro zero della cucina partenopea, con i “cavatelli passati a mano con zucchine trombetta, guanciale ed emulsione di riccio”, passando con il raffinato equilibrio del conclusivo “risotto cotto in estrazione di peperone bruciato, crema di jalapeno fermentato, sardine affumicate e bagna cauda leggera” dello chef Candela del George, infine la piccola pasticceria, fine e dagli eleganti richiami di consistenze.

Comfort pairing con la bolla per eccellenza, lo Champagne Brut RSRV Cuveè 4.5 di Mumm, blend dai tratti unici, nato dall’assemblaggio di Pinot Noir e Chardonnay classificati come grand cru e provenienti da cinque terroir diversi di proprietà della Maison, un sorso elegante e vivace per un bouquet olfattivo complesso e prolungato.

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Carlo Straface

Carlo Straface, partenopeo di nascita, corso di studi in giurisprudenza, di professione avvocato e giornalista pubblicista, eno-gastronomia e letteratura le sue coordinate di riferimento. Sommelier di...

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