Nel meraviglioso scenario del Napoli Pizza Village, si è svolta la diciannovesima edizione del Trofeo Caputo, il campionato mondiale del pizzaiuolo che, come di consueto, assegna numerosi riconoscimenti. Per la categoria “Pizza Classica”, a salire sul gradino più alto del podio è stato Francesco Esposito.

Classe 1995, Esposito è un discepolo, o per meglio dire erede, del maestro pizzaiolo Valentino Libro, che fu nominato campione del mondo nel 2014.

Francesco, innanzitutto le nostre congratulazioni. È già passato qualche giorno dalla premiazione, sei ancora emozionato? Ci sveli il tuo primo pensiero quando sei stato chiamato sul podio?

Sì, in effetti soltanto ora mi sto rendendo conto dell’importanza del premio ricevuto, l’emozione è stata davvero tanta. La prima cosa che ho pensato è stata quella di aver riportato “a casa” la coppa dopo quella vinta da Valentino Libro nel 2014.

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Raccontaci la pizza che hai presentato alla giuria. A proposito, che effetto fa ritrovarsi dinanzi a tanti giurati così importanti?

La pizza che ho presentato si chiama “Nuova Marinara” ed è una rivisitazione della classica marinara. La pizza è condita con pomodorini del Piennolo, pomodorini gialli di collina, olive nere, aglio, origano e all’uscita filetti di tonno e basilico nero. Fa sempre uno strano effetto presentare una pizza a un’importante giuria. Sei lì a spiegare ciò che hai preparato e cerchi di capire cosa ne pensano dalle loro espressioni. Fortunatamente, è andata bene.

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Pizza “Nuova Marinara”

Nonostante esistano diverse tipologie di pizza, perché la pizza classica napoletana continua a esercitare il suo fascino sulla gente?

Senza nulla togliere alla contemporanea e ad altre tipologie di pizza, è grazie alla pizza classica se i pizzaioli partenopei sono conosciuti nel mondo. Rappresenta la tradizione e si sa che, specialmente a Napoli, alle tradizioni siamo molto legati.

Da quanto tempo sei pizzaiolo e come hai iniziato questo percorso professionale?

Ho iniziato a lavorare a quindici anni nella Pizzeria La Rughetta a Giugliano. Ho cominciato quasi per gioco: di mattina frequentavo la scuola e di sera consegnavo le pizze. Poi, iniziando a infornare le prime pizze, è nata una vera e propria passione. Nel 2017, mi sono unito allo staff di Libro’s: sono passato al banco e alla stesura per poi diventare col tempo il responsabile della sede di Marano.

Prima di partecipare al campionato mondiale, quali consigli hai ricevuto dal maestro Valentino Libro?

Mi ha detto di non essere né teso né ansioso, ma allo stesso tempo di stare concentrato perché, comunque, avevo una grande responsabilità, che era quella di rappresentare le pizzerie Libro’s in un torneo del mondo.

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Da sinistra: Francesco Esposito e Valentino Libro

Solo poche settimane fa, ti sei classificato terzo nella categoria “senza glutine” alla fiera Tuttopizza. Anche questa è stata una bella soddisfazione? 

Certo, è stata una grande emozione. Ormai, c’è una notevole attenzione in questo settore, con studio e costanza cerchiamo di venire incontro a tutte le allergie e intolleranze alimentari, portando in tavola un prodotto che si avvicini molto a quelli con farine contenenti glutine.

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Terzo classificato Tuttopizza nella categoria “Senza Glutine”

In questi giorni, stiamo assistendo alla polemica sulla pizza innescata dalle parole di Flavio Briatore. Che idea ti sei fatto?

Penso che questa polemica sia partita solamente per sfruttare il potere mediatico di alcuni pizzaioli famosi. Si è dimostrato che i pizzaioli napoletani non sono in concorrenza. Anzi, quando vengono criticati, cercano insieme di difendere il valore del loro lavoro e del loro prodotto.

Cosa senti di dire ai più giovani che hanno voglia di intraprendere la tua stessa carriera?

Dico solo di metterci passione e di avere grandi ambizioni. Il duro lavoro e l’impegno vengono sempre ripagati. Le soddisfazioni arriveranno sicuramente.

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È arrivata l’estate, quale specialità ci suggerisci di assaggiare da Libro’s Cool Marano?

Sul nostro menu, oltre chiaramente alla “Nuova Marinara”, ci sono tante pizze da gustare, come ad esempio la “Amalfitana con Mortadella“, condita con provola di Agerola, mortadella di Bologna IGP, granella di pistacchio di Bronte e limone a fette.

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Pizza “Amalfitana con Mortadella”

Prossimi obiettivi da raggiungere?

Ci sono nuovi progetti in corso con il team Libro’s. Restiamo, però, sempre con i piedi per terra. L’obiettivo principale rimane quello di accontentare ogni cliente che scelga di trascorrere una serata nei nostri locali.

Pietro Bruno

Pietro Bruno

Classe 1994, laureato in “Media, comunicazione digitale e giornalismo” presso la Sapienza Università di Roma. Nel 2017 ho pubblicato il mio primo saggio “È il tempo della radio in TV” (Guida),...

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