casa oman

Crostini di pane fatto in casa con mantecato di cernia

Tartare di tonno e mango su letto di rucola

Strozzapreti di colore al sugo di tonno bianco e pesto di melanzane con mandorle, menta e granella di pistacchio

Dentice alla griglia con speziatura della casa

Zucchine trifolate al profumo di mentuccia

Piadina romagnola fatta in casa…

..se fossimo in Romagna non avremmo alcun motivo di stupirci. Ma siamo a Raʾs al-Ḥadd, in Oman, un villaggio di pescatori tra il golfo e l’oceano a circa 2 ore e mezzo da Muscat, la capitale del paese. La costa, una distesa di 12 km di spiaggia sabbiosa, fa parte della riserva naturale dove si rifugiano i falchi e dove  possibile osservare le tartarughe depositare le uova che, una volta schiuse, lasciano andare le nuove vite verso il mare.

Ed è proprio qui, in questo lembo di terra bagnato da acque trasparenti che Paolo Casacci, per tutti “Iapo”, realizza il suo sogno, Casa Oman, Guest House che dal 2006 è luogo di ospitalità e condivisione; un viaggio esperienziale dove la scoperta del  territorio s’ intreccia fortemente con la storia  di un romagnolo appassionato di archeologia e del buon cibo.

Laureato in Beni Culturali all’Università di Ravenna, Iapo approda in Oman nel 1998 per una spedizione archeologica e ed è subito colpo di fulmine. E’ a Ra’s al – Hadd che decide di fermarsi e di vivere in riva al mare, in un territorio selvaggio e affascinante, dove l’unica cosa che non manca mai è il pesce fresco, fonte primaria di sopravvivenza per i pescatori del villaggio.

Casa Oman è un progetto coraggioso, che prende subito corpo nella mente di Iapo che intuisce il potenziale del luogo e quanto la scelta di un viaggio in Medioriente, con un evidente tocco di italianità, può attrarre tante e tante persone.

Il concept è semplice ma straordinario nella sua unicità: sei stanze, staff romagnolo (la cuoca soprattutto!), nessun legame con le agenzie di viaggio, escursioni esclusive  rigorosamente pensate e gestite da Iapo.

Il valore aggiunto è proprio nella cucina, una “coccola” che ti sveglia al mattino con le torte fatte in casa e ti attende alla sera, dopo gite in barca, deserto e wadi, con una tavola italiana, dove la pasta fatta in casa e la piadina romagnola sono un must insieme al pescato del giorno.

L’ambiente è familiare, compagni di viaggio da tutto il mondo diventano amici, la diversità delle culture si supera attraverso la condivisione di una natura mozzafiato e del cibo, ventaglio di sapori diversi ed esperienza interculturale.

Sono stata a Casa Oman mossa da una forte curiosità’ e perchè la fama della cuoca romagnola, che vizia i suoi ospiti con manicaretti e leccornie, si è ormai diffusa in ogni angolo del paese.

Ad accogliermi un giardino semplice in perfetto stile omanita: al centro, un divano tradizionale su cui gli ospiti si siedono per chiacchierare sorseggiando tè, infuso allo zenzero e datteri. Gli ospiti trovano lo staff di Casa Oman, sei persone in tutto compreso Iapo, e tanti locali che portano in omaggio pietanze  appena preparate. E’ una comunità intera ad accoglierti, pronta a ricevere e a dare con lo slancio di chi vive i nuovi incontri e l’ospitalità con la sacralità del rito.

Ornella, la cuoca, è in cucina intenta a preparare la cena per 32 persone, una bella sfida considerato che non ha aiuti a parte le sue mani. In Casa Oman è tutto straordinariamente semplice, un ritorno al passato, alle materie prime, quelle che ti regala la terra e che con fantasia e passione trasformi in nutrimento per il corpo e l’anima.

Ornella si alza presto al mattino per preparare la colazione: un ciambellone romagnolo, la torta al caffè o allo yogurt, oppure una classica torta di mele; poi inizia ad impastare il pane, a preparare le piadine che vengono cotte sulla piastra e la pasta fatta in casa per la cena.

Il mare è generoso e ogni giorno, senza dover mai chiedere, bussa alla porta con il pesce fresco che ha deciso di donare: tonno pinna gialla, aragosta, ricciola, dentice, lampuga, cernia, seppia, polpo, sgombro. E’ questo il tesoro di Casa Oman e della sua cuoca che in base alla giornata propone menù nuovi della tradizione romagnola con il pesce locale.

La lasagna di pesce, i tagliolini al nero di seppia, tagliatelle, gnocchi, strozzapreti, tonno all’arancia, tartare e carpacci sono alcune delle delizie che alla sera ti attendono  dopo una giornata di escursioni. Frutta e verdura locali sono indispensabili per arricchire e giocare di fantasia, in un luogo dove la cucina italiana deve essere ripensata e rielaborata.

In Oman, come nella maggior parte dei paesi mediorientali, non è consentito l’uso dell’alcool e del maiale e quindi, il pesce sfumato col vino, per esempio, deve lasciar posto ad una rivisitazione delle ricette. “Tanta fantasia, curiosità e voglia di sperimentare” dice Ornella, la cui passione per la cucina e le nuove avventure sono  frutto di un’eredità antica tramandata dalla nonna e della mamma, entrambe cuoche.

Ornella mi racconta che gli unici prodotti che arrivano direttamente dall’Italia sono l’olio d’oliva e i lieviti. La farina, le verdure e le spezie sono invece locali. La magia è che qualsiasi cosa prepari sa d’Italia e concentrandosi solo sui sapori potresti credere di essere in un angolo della Romagna!

Il viaggio dei sapori di Casa Oman non finisce qui: accanto al pesce cucinato all’italiana, dall’altro capo del giardino, speculare alla tavola, si prepara la griglia e si  cucina il pesce all’omanita: un gusto completamente differente che sa di masala, un mix di spezie fra cui il coriandolo, il cumino, cannella, pepe nero, chiodi di garofano, sale e olio alla cottura.

La tavola, quindi, si presta ad accogliere colori, odori, usi e costumi diversi. E’ un viaggio anche questo che fa superare tante barriere e ti avvicina all’altro in una forma intima e conviviale allo stesso tempo.

In questi sedici anni di attività, Casa Oman ha ospitato 7,400 persone da tutto il mondo e non stupisce che la maggiore rappresentanza è italiana.

Il sogno di Iapo “un’esperienza  di viaggio in condivisione sulle vie dell’Oman”, non delude. E’ una conferma per chi crede nelle risorse del territorio e le valorizza attraverso un’offerta autentica e generosa.

Raffaella Murdolo

Raffaella Murdolo

Raffaella Murdolo, calabrese, vive da sei anni a Muscat, capitale del Sultanato dell’Oman dove lavora per la Royal Opera House in qualità di Artistic Programming Manager e Supervisor del dipartimento...

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1 Comment

  1. Son sapevo della vostra ditra a Ras Al Hadd.Ho appena lasciato Muscat dopo anni.Apoena ritorno,state certi che verto’a Ras Al Hadd.Bravi !

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