È quasi pronta ad aprire i battenti la terza edizione di Eruzioni del Gusto, in programma dal 17 al 20 settembre 2021 al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Cosa avverrà durante le giornate dell’evento e quali sono le aspettative? Di questo e di altro abbiamo parlato con Carmine Maione, presidente di ORONERO, l’associazione culturale che promuove, in collaborazione con la Regione Campania, la grande vetrina internazionale del turismo enogastronomico.
Carmine Maione, l’attesa sta per terminare. Quanta emozione ti accompagna in questi giorni e quali aspettative nutri?
L’emozione è sempre tanta. Chiaramente un simile evento richiede un particolare impegno sia nella fase organizzativa sia nelle relazioni istituzionali. Ti sottopone a una certa dose di responsabilità, perché si accompagna alle più alte istituzioni dello Stato, a università e istituti che si occupano di ricerca e innovazione tecnologica. Abbiamo un fine molto importante, ovvero cercare di collocare l’Italia e in particolare la Campania al centro del turismo enogastronomico internazionale. Siamo dinanzi a uno scenario affascinante, entusiasmante, ma alla gioia si unisce quel ragionevole senso di responsabilità.
Le aspettative sono quelle di raggiungere determinati obiettivi, primo su tutti fare in modo che la Campania possa avere ogni anno un appuntamento strutturale e che ci consenta non solo di destagionalizzare la stagione turistica, ma anche di portare nella nostra regione tante persone interessate al tema di Eruzioni del Gusto e alla Borsa Internazionale dell’Enoturismo. Le aspettative sono alte, è un progetto oggettivamente ambizioso perché può avere delle importanti ricadute sociali ed economiche. In qualche modo, può concorrere allo sviluppo dei nostri territori.
Ti chiediamo una panoramica di cosa vedremo, sentiremo, degusteremo a Pietrarsa dal 17 al 20 settembre.
La presenza delle regioni è importante perché esse sono preposte alla promozione delle loro ricchezze territoriali e produzioni. Avere, oltre alla Campania, diverse altre regioni non solo arricchisce il calendario dei convegni, degli appuntamenti, delle degustazioni di prodotti e ricette straordinarie, ma crea anche un momento di confronto necessario.
Se le cose sono fatte insieme e si crea quella giusta rete, allora si riesce a compiere dei passi in avanti. Per essere competitivi sul mercato nazionale e in chiave turistica ed enogastronomica, è importante fare sistema. Il fatto che vi siano diverse regioni ci mette nelle condizioni di poter rappresentare un’Italia variegata, ma unita in una proposta di turismo enogastronomico che sappia essere competitiva a livello nazionale e che soprattutto sappia coordinarsi anche dal punto di vista dei servizi offerti, perché il turismo è una scienza che ha aspetti molto tecnici.
Durante l’evento porremo l’accento sulla cultura dell’ospitalità unitamente alla possibilità di degustare e discutere dei prodotti d’eccellenza, dei prodotti autoctoni, della biodiversità, della loro qualità anche nella dieta. È un’occasione di incontro e confronto per mettere insieme in campo un modello di accoglienza che sia vincente in Italia e a livello internazionale.
Un ruolo culturale e scientifico lo avranno le università e i centri impegnati nel campo dell’innovazione.
È un ruolo fondamentale, perché oggi le università, oltre a fare didattica e ricerca, hanno la necessità di permeare i territori circostanti, di mettere il loro sapere a disposizione di una platea ampia, comprendente le imprese e il tessuto sociale.
Quest’anno intervengono diversi dipartimenti universitari e ci aspettiamo che emergano suggerimenti importanti dal ricco programma di convegni che vedono come attori protagonisti scienziati di fama nazionale e internazionale.
“Vulcanesimo e cibo come fattore di sviluppo economico sostenibile”. Spiegaci meglio quest’idea e come ORONERO entri in gioco con impegno e passione.
È uno dei motivi che ha trasformato quest’intuizione in un percorso concreto di valorizzazione dei territori e dei popoli vulcanici del nostro pianeta, partendo naturalmente dalla Campania, dai Campi Flegrei, dalle isole, dai vulcani sommersi nel nostro mare, dalle aree costiere, dai vulcani interni spenti come quelli di Roccamonfina.
A macchia d’olio il viaggio si è allargato nell’intero Paese, a partire dal VESUVIO, dai Campi Flegrei alla Sicilia alla Basilicata, dal basso Lazio alla Toscana, fino al Trentino Alto-Adige. È la prima volta che in Italia si è cominciato a discutere in maniera approfondita della generosità delle aree vulcaniche. Ci sono popoli che convivono con essi da secoli e c’è un legame inseparabile e simbolico tra le popolazioni e i vulcani da approfondire.
Dall’osservazione degli elementi positivi di questa dipendenza ha preso forma ORONERO – Dalle scritture del fuoco. Si riferisce a tutto ciò che il fuoco ha scritto e disegnato: orografie, territori, attività. Pensiamo alla fertilità dei territori vulcanici, ai grandi prodotti che generano: in riferimento al Vesuvio, ci vengono in mente il Pomodorino del Piennolo e i vini, che sono unici.
ORONERO rappresenta, attraverso Eruzioni del Gusto, il territorio a tavola, il suolo nel calice. Ci vengono forniti dei prodotti di straordinaria bontà, dal punto di vista organolettico e nutrizionale. I prodotti hanno la forza di rappresentare un territorio, hanno un potere e una capacità di comunicazione molto più efficace di tanti trattati e parole.
Ci siamo messi in cammino in questo viaggio affascinante. Non dimentichiamo le buone prassi, i beni culturali, i nostri siti archeologici che sono il prodotto delle eruzioni di un tempo e che oggi sono destinazioni turistiche di livello mondiale, come Pompei, Ercolano, Oplontis in Campania.
Il vulcanesimo è inteso in un’accezione positiva. È una visione romantica con una componente archeologica rilevante. Nell’evoluzione della nostra società, i vulcani hanno rappresentato un riferimento importantissimo. Come apparirebbero Napoli e il Golfo senza il Vesuvio? Poi c’è il valore economico, culturale, antropologico. ORONERO è impegnata su questo cammino, in un lungo grande viaggio che è agli inizi, ma che punta a creare una grande rete tra i popoli e i territori del pianeta in una sorta di villaggio universale dei popoli vulcanici.
Le attività che si svolgeranno in presenza e in streaming sono proprio legate alla voglia di porre in essere tutto ciò, di raccontarlo, di discuterne e anche di degustare. Ci si occuperà di come sia fondamentale l’applicazione dell’innovazione tecnologica e della ricerca.
Insomma, Eruzioni del Gusto è un grandissimo contenitore, è uno strumento che ci dà la possibilità di affrontare piccoli – grandi temi, dove per piccoli si intende la semplicità – conservazione di condizioni e tradizioni – dei popoli vulcanici.
Vulcanesimo vuol dire energia, innovazione. Senza i vulcani non sarebbe possibile la vita sulla Terra. Dobbiamo cogliere tutti gli aspetti positivi del vulcanesimo e renderli una leva di sviluppo che crei opportunità territoriali.
Ricordiamo ancora che le attività di Eruzioni del Gusto si svolgeranno in presenza e in streaming. Dunque, anche da lontano, chi ha voglia di partecipare è messo nelle condizioni di farlo.
Chiunque potrà partecipare in presenza con Green Pass, la quale sarà limitata alla capacità di contenimento del sito che ospita l’evento, pur essendo per fortuna una location con saloni molto ampi. Ci sarà anche la possibilità di seguire on-line da ogni angolo d’Italia e del mondo le iniziative e degustare a distanza le straordinarie ricette dei grandi chef.
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