N’Ata Luna, cucina e caffè è il locale che nasce dalla partnership con l’azienda Caffè Vergnano 1882 grazie all’intuizione del vulcanico e geniale Vincenzo Panico e della famiglia ToccoLucia, Antonella e Claudio.

Propone una cucina che vuole certamente sperimentare senza però dimenticare la tradizione e l’idea di comfort food. Qui il legame con il territorio è centrale e traspare sia nella proposta dei piatti e dei grandi vini della zona, che negli arredi interni.

Abbiamo intervistato il fondatore Vincenzo Panico!

“N’ata Luna”, in partnership con la ditta “Caffè Vergnano 1882, nasce grazie alla volontà di Vincenzo Panico e della famiglia Tocco, ci raccontate qualcosa in più?

N’Ata Luna Cucina & Caffè nasce nell’agosto 2019 dall’unione delle famiglie Panico e Tocco: Vincenzo Panico con la moglie Antonella Tocco, insieme a Claudio Tocco (fratello di Antonella) e sua moglie Lucia. I Panico hanno una tradizione di panificatori dagli anni ’30, mentre i Tocco dal 2008 sono imprenditori della ristorazione.

Due coppie per dar vita ad un progetto diverso ed unico nella loro area geografica di riferimento, l’Irpinia, per una sorta di ‘sosta del gusto’ ideale con una proposta che va dalla prima colazione al dopocena, con una grande attenzione anche al momento dell’aperitivo, alla mixology e alla selezione di vini (del territorio e non). A completamento dell’offerta, le pregiate miscele di caffè Vergnano 1882, che sono entrate fin da subito all’interno di questo nuovo format. N’Ata Luna vuol dire un legame con il territorio importante, che traspare sia nella proposta f&b, sia negli arredi interni: il locale (circa 80 coperti interni + circa 80 coperti nel dehors) è accogliente, quasi come una casa vera e propria, con tavoli in legno e marmo con cesti di frutta come centrotavola, credenze in legno e sedie in ferro.

A guidare la brigata c’è Andrea Raimo, chef che proviene dalle cucine del ristorante Quattro Passi di Nerano e del Marennà, come nasce questo connubio? Qual è la vostra filosofia di cucina?

Andrea rappresenta alla perfezione quella che è la nostra filosofia enogastronomica: una cucina che vuole sperimentare senza dimenticare la tradizione – italiana in generale, campana ed irpina in particolare – e l’idea di comfort food. Le sue esperienze passate in grandi cucine rappresentano il punto di partenza per nuovi approdi, perché oltre al rispetto delle tradizioni locali, qui da N’Ata Luna ci piace essere innovativi, senza troppi voli pindarici, ma sempre nel pieno rispetto della nostra grande cultura del cibo e del vino.

Il legame con il territorio è evidente e lo si evince sia dalla proposta dei piatti che dai grandi vini della zona, ci puoi raccontare quali sono queste eccellenze?

Il legame è forte. Viscerale. Lo si comprende fin da subito leggendo la nostra carta, dove a rotazione compaiono i grandi piatti della tradizione locale, irpina e campana in generale, realizzati con le grandi materie prime locali: candele al ragù di genovese, baccalà alla pertecaregna, selezione di salumi e formaggi del territorio, agnello di Laticauda (presidio Slow Food), tartufo nero di Bagnoli Irpino e molto altro. Tutte eccellenze selezionate con cura e riproposte con un twist innovativo. La stessa attenzione al territorio anche nella carta wine: oltre a champagne e a vini da tutta Italia, abbiamo una sezione esclusivamente dedicata alle nostre eccellenze enologiche regionali bianche e rosse: Fiano di Avellino DOCG; Greco di Tufo DCG, Falaghina Irpina DOC; Cosa di Volpe, Campania Bianco IGT, Sannio DOP, Ischia DOC, Falanghina del Taburno DOC, Taurasi DOCG, Aglianico DOCG e molto altro.

Un punto di forza è il cocktail bar, come nascono gli abbinamenti con i piatti (food pairing)?

Grande attenzione anche alla mixology, con una drinklist in continua evoluzione che accompagna il momento dell’aperitivo con piatti espressi (e non solo) che escono direttamente dalla cucina. La sinergia è forte: non solo nel momento dell’aperitivo, con dei cicchetti che a noi piace chiamare ‘tapas irpine’, ma il nostro bartender sa consigliare ottimi ed originali abbinamenti anche durante il pranzo e la cena. La nostra carta è ben strutturata e pensata per tutto l’arco della giornata: i grandi classici, i signature, drink pre-dinner e after-dinner, l’aperitivo italiano. Abbiamo inoltre una grande passione per il Gin&Tonic, con una selezione di circa 20 gin provenienti da tutto il mondo e circa una decina di acque toniche da abbinare.

Avete lanciato i drink in lattina by N’Ata Luna (N’atuSpritz, N’atuMule, N’atuGinTonic) durante i periodi di restrizioni anti-Covid, ci potete dire qualcosa in più?

Durante il periodo di lockdown, abbiamo dato vita a questa linea di cocktail ready to drink per non lasciare da soli i nostri clienti, e anche loro non l’hanno mai fatto; per questo saremo sempre immensamente grati. I drink nascono per essere consumati a casa, all’aria aperta e ovunque si voglia, per un aperitivo in pieno stile N’Ata Luna anche quando non era possibile farlo presso di noi. Il successo è stato grande ed immediato: arrivavano tantissime telefonate al giorno per prenotare il ritiro delle lattine, sapevamo che stavamo facendo la cosa giusta ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi! Abbiamo scelto tre drink tra quelli più amati, in modo da poter accontentare più gente possibile: Spritz, Moscow Mule e Gin&Tonic, ovviamente ‘rinominati’ in maniera creativa con una personalizzazione by N’Ata Luna, curando nei dettagli anche le parte grafica ed estetica.

Ora ovviamente siamo ripartiti alla grande con la consumazione in loco e siamo felicissimi di questo, ma dato il grande successo non escludo che in un futuro si possano prevedere altri cocktail in lattina e far viaggiare il progetto ‘ready to drink’ anche parallelamente al servizio presso il locale. Questo perché pensiamo che sia comunque importante leggere ed interpretare le nuove abitudini di consumo e i nuovi trend, che soprattutto con la pandemia sono in piena evoluzione.

 

Avete la possibilità di ospitare i vostri clienti con un dehors, come vi aspettate da questa riapertura?

La riapertura è stata emozionante: prima siamo partiti solo con il dehors, come da direttive governative, e poi il primo giugno 2021 abbiamo riaperto le porte anche all’interno. I nostri clienti/amici non vedevano l’ora di tornare, così come noi eravamo impazienti di accoglierli nuovamente. L’affetto è stato tanto fin da subito, e questo per noi è il riscontro più importante, perché vuol dire che stiamo lavorando nella giusta direzione. Stiamo facendo una buona stagione estiva, non ci possiamo lamentare, e a breve lanceremo nuovi progetti legati al territorio, per unire sempre di più il cibo, il vino e il viaggio, in un connubio fortissimo che secondo noi è e sarà la chiave vincente per la ripartenza. Stay tuned. 

Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

Leave a comment

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.