Estate. Tempo di vacanze, relax e divertimento.

Tra le zone più visitate della costa tirrenica sicuramente c’è la Riviera dei Cedri con le sue spiagge e i suoi isolotti.

Ci troviamo in Calabria e più precisamente nell’alto Tirreno Cosentino.

La riviera è tutta ricompresa nella provincia di Cosenza, in quel tratto di costa all’interno del Golfo di Policastro che va da Tortora a Paola, città di San Francesco e del suo bellissimo santuario.

Il golfo di Policastro, come forse non tutti sanno, racchiude in un unico specchio d’acqua tre regioni diverse. Si comincia con la Campania, dal versante rivolto a sud del Cilento, passando per i (soli) 30 km di Basilicata affacciati sul Tirreno con Maratea, città dalle 44 chiese e del famoso Cristo, fino ad arrivare in Calabria con il primo paese della provincia di Cosenza che è appunto Tortora.

In tanti invece conoscono l’Isola Dino di Praia a Mare, lo splendido arco naturale dell’Arco Magno a San Nicola Arcella o ancora la più piccola Isola di Cirella.

Conosciuta prevalentemente per il mare, in realtà funge da ingresso anche per le zone interne, non meno interessanti. Il Parco Nazionale del Pollino in primis, che accompagna il primo tratto di costa.

Basta inoltrarsi leggermente nell’interno, nella zona a cavallo tra Basilicata e Calabria per ritrovarsi immersi nella natura incontaminata del Pollino e dei suoi borghi caratteristici.

Parallela alla riviera la zona, sempre ricompresa nel Parco Nazionale, di interesse naturalistico e archeologico di Papasidero e Orsomarso. Famosa la grotta del Romito di Papasidero, testimonianza del Paleolitico Superiore.

Il versante sud della riviera è invece ipotetica porta d’ingresso per un’altra zona di eccellenza che è l’altopiano della Sila nella sua parte “cosentina”.

Da non dimenticare l’agrume che da il nome a questo tratto di costa, il cedro.

Una tradizione secolare lega questa zona alle comunità ebraiche, tanto che ancora oggi nei mesi estivi arrivano in riviera, da tutto il mondo, i rabbini ortodossi per seguire personalmente le fasi di maturazione e raccolta di questi frutti che verranno poi utilizzati per la celebrazione del Sukkoth o “Festa delle capanne” che si svolge tra settembre e ottobre.

Per la religione ebraica il cedro è “il frutto dell’albero più bello” come recita la Bibbia e assume un significato importante in tutte le celebrazioni, simboleggiante secondo alcuni il cuore umano, del quale dovrebbe anche avere più o meno lo stesso peso, per altri la saggezza e le opere sagge.

Sempre secondo la Bibbia, la scoperta del cedro da parte degli ebrei risale al loro esodo in Egitto e, sempre secondo le sacre scritture, loro contribuirono alla sua diffusione in tutto il mediterraneo, come testimoniano anche i ritrovamenti archeologici negli scavi di Pompei e nelle catacombe romane.

Il cedro di questa zona viene considerato il migliore al mondo e scelto quindi per le celebrazioni religiose.

Scelgono piante e frutti. Tutto deve essere perfettamente in linea con i dettami religiosi dei rabbini che, personalmente, si recano nelle cedriere insieme ai contadini e dopo attente ispezioni individuano i cedri secondo un rituale rigido e non modificabile.

Il frutto viene poi raccolto dal contadino perché il rabbino non può toccarlo. Fa seguito un ‘ultima ispezione prima di essere riposto nelle cassette all’interno delle quali partirà da Lamezia per varie destinazioni.

La varietà più famosa di questa zona è la “Liscia Diamante”, prodotta appunto nel tratto che va da Santa Maria del Cedro, che ospita il Museo del cedro, a Diamante e copre il 98% della prodizione nazionale di questo frutto.

Oltre all’utilizzo da parte della comunità ebraica ovviamente è vasto l’impiego del cedro anche in zona.

Tradizione antica quella del cedro candito tramite salamoia ma l’utilizzo è diffuso sia in pasticceria che nelle preparazioni salate così come in distilleria.

Se vi trovate in zona, oltre a visitare anche i centri più piccoli, dalle zone montane di Tortora e Aieta, scendendo poi giù tra spiagge e promontori vi segnaliamo 5 piccole soste che possono esservi utili nel tragitto.

Regina Cafè a Praia a Mare.

Caffè storico sul viale alberato della cittadina dell’Isola Dino, oggi bistrot, che accompagnerà le vostre serate dall’aperitivo al dopo cena, offrendovi la possibilità di cene a base di taglieri con selezionati prodotti locali e piccola proposta di carni.

Ottima la scelta dei cocktails pre e after dinner così come di vini, distillati e amari locali.

Viale della Libertà, Praia a Mare

Piccolo Paradiso a San Nicola Arcella.

Resterete stupiti dal paesaggio che si offrirà ai vostri occhi quando, varcato l’ingresso del villaggio che ospita questo ristorante, arriverete alla terrazza naturale sulla quale si adagia il locale.

Situato esattamente sopra l’Arco Magno di San Nicola Arcella, offre una vista mozzafiato, soprattutto al tramonto, sull’Isola Dino e su tutto il Golfo di Policastro.

Buoni piatti di pesce e qualche etichetta locale per una piacevole cena lontani dalla folla.

Aperto anche a pranzo nel weekend.

Panchina da “Fidanzatini di Peynet” inclusa nel prezzo!

Piccolo Paradiso, Contrada Vannefora, San Nicola Arcella.

MiglioZero, fish bar a Diamante.

Cocktail bar ma non solo, aperto a pranzo e cena ma anche solo per un aperitivo. Un bistrot a 360 gradi, nella città dei murales, con una ottima proposta di pesce e una particolarità, un amaro tutto suo…MZero Sea Amaro, a base di cedro (siamo in riviera appunto!) che si è accaparrato già numerosi premi. Un posto da scoprire assolutamente.

MiglioZero

Contrada Serra Linari, 46, Diamante.

Agape Restaurant Cetraro

Ristorante Pizzeria a Cetraro. Interessante la proposta pizza, tendente al genere “contemporanea” con buona attenzione per gli impasti e i topping.

Ben eseguiti i piatti di pesce e non solo per rilassanti cene vista mare. Apprezzabile la carta dei vini, per proposta e giusti ricarichi.

Possibilità di cenare sia al chiuso che all’aperto.

Agape Cetraro, Via Italia, 1, Cetraro.

Pasticceria Aronne dal 1961

In quel di Marcellina, una delle pasticcerie che da decenni trasforma al meglio il prezioso agrume che da il nome alla costa.

Dai dolci delle feste alla pasticceria quotidiana da Aronne c’è solo da sbizzarrirsi ad assaggiare le varie declinazioni dolci del cedro in questa pasticceria che fa ancora dell’artigianalità il suo baluardo.

Pasticceria Aronne, Via Orsomarso, 3, Marcellina (CS).

Crediti foto di copertina Giuseppe Russo Foto

Anna Orlando

Anna Orlando

Maturità classica, laurea in giurisprudenza, avvocato da oltre 15 anni. L'interesse per la cucina e per il cibo nasce dall'aver osservato in silenzio prima una nonna e poi una mamma ai fornelli. L'essere...

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