La Pecora Nera e Sottospirito – Giovani imprenditori pugliesi fanno sistema per resistere alla pandemia

Da ormai un anno la pandemia tocca da vicino anche il settore food & beverage, che sta vedendo ridimensionarsi le proprie possibilità di lavorare, a seconda di quanto disposto dal Governo.

Dopo lo stop del marzo 2020, sono purtroppo molte, sul territorio nazionale, le attività che hanno chiuso i battenti. A sopravvivere sono soprattutto le attività a conduzione familiare decennali che, nonostante abbiano subito il colpo della chiusura totale, hanno dimostrato di avere le spalle forti per superare anche questa battuta d’arresto.

MESAGNE

A Mesagne, però, fianco a fianco ad attività ormai ritenute storiche, ci sono due chiari esempi di imprenditoria giovanile che stanno resistendo ai colpi inferti dalla pandemia. Diversi per offerta al pubblico, ma accomunati dalla voglia di non mollare.

La Pecora Nera e Sottospirito nascono a pochi mesi e metri di distanza l’uno dall’altro, eppure le loro scommesse sono entrambe vincenti e portano vita e ulteriore lustro ad un centro storico ammirato e meta di migliaia di visitatori. Il loro mondo, così ridimensionato allo stato attuale, è però nato sotto una buona stella.

LA PECORA NERA

La Pecora nera, inaugurata il 20 dicembre 2018, nasce dall’idea di Umberto Caretti, Francesco Guarini e Marco Rosato, amici da sempre, di dare nuova vita ad un bar inserito in Piazza dei Commestibili. Il nome del locale è già di per sé l’italianizzazione di un brand di abbigliamento lanciato da Caretti insieme al suo socio Luca Patricelli. Il “mondo” della Pecora Nera è basato su uno staff giovane e dinamico, con una proposta food che spazia dai classici aperitivi a panini, pucce, piade sino alle colazioni dolci, strizzando l’occhio a quelle tipiche americane.

Mai chiusi in quattro mura, La Pecora Nera ha organizzato serate in ogni stagione, collaborato per alcuni eventi con altri imprenditori del territorio (come lo chef Daniel Graziano di Buonavita, NdR) e organizzato “La Vindegna”, in cui musica e beverage si sono saputi mescolare nelle giuste dosi.

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Un equilibrio su cui si basa la nascita di Sottospirito: Armando Librato e Giammarco Rizzello , giovani bartender, scelgono un piccolo locale accanto a piazza IV Novembre per lanciare un American bar, con lo sguardo rivolto al passato. Accanto a loro, nell’impresa, i soci del rinomato Spirito di Brindisi, all’interno del quale Rizzello e Librato si sono formati e hanno fatto gavetta.

Nella loro offerta, i due bartender hanno puntato sulla mescita di distillati diversi da quelli in commercio e di cocktail classici e di loro invenzione. Ad essi, però, un’aggiunta che si lega a doppio nodo a questa terra: la frutta sottospirito, da cui il nome del locale, prodotta secondo le antiche ricette dagli stessi imprenditori.

SOTTOSPIRITO

L’avventura di Sottospirito, partita il 6 ottobre 2019, ha avuto da subito un enorme consenso come per i colleghi de La Pecora Nera. Dalla loro, Librato e Rizzello possono vantare collaborazioni di rilievo con Burger Eat di Giovanni De Leo (altra realtà di livello nel settore food, NdR).

La pandemia ha rivoluzionato le vite di tutti e le attività hanno dovuto reinventarsi. Sottospirito, per esempio, ha provveduto a lanciare il servizio di drink delivery: un set composto da bicchieri e distillati sottovuoto per non far mancare un momento di spensieratezza ai propri clienti.

Nell’estate 2020, entrambe le attività , appena possibile, hanno voluto dedicare dei momenti spensierati ai propri clienti: dj set e gruppi musicali per l’uno, serate Flower Power d’ispirazione anni Settanta per l’altro, con attenzione al distanziamento e al rispetto delle regole.

In attesa di nuove disposizioni, le attività resistono e non hanno intenzione di mollare di un millimetro. Invariata come la loro forza e inventiva è la stima reciproca, cosa di non poco conto considerando i tempi.

Francesca Favia

Viaggiatrice compulsiva, Esperta Economia Circolare , Storyteller e promotrice delle gastronomia sostenibile e free cruelty

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