Misurazioni del coinvolgimento emotivo tramite elettroencefalogramma, studio della memorizzazione, ma anche calcolo dell’indice di WTP (Willingness to pay), misurazione del battito cardiaco e delle espressioni facciali, visori eye tracker ma anche etichette animate che al passaggio del cellullare prendono forma e raccontano la storia di un prodotto contribuendo ad emozionare il pubblico: tutto questo sarà l’interessante lavoro di ricerca che verrà svolto all’interno del “Brain Lab” della Sicilia inaugurato al CoRFiLaC di Ragusa, il centro di ricerca scientifica della filiera lattiero-casearia siciliana.

Il nuovo centro di analisi, aperto grazie ad un accordo con lo IULM – Università di Milano, è stato ufficialmente inaugurato all’interno della manifestazione “Aspettando…CheeseART”, ed avrà l’obiettivo di realizzare studi sul neuromarketing utili alla diffusione dei formaggi della tradizione, sia a latte crudo che pastorizzato. Il “Brain Lab”, il primo realizzato in Sicilia con queste dotazioni tecnologiche, cercherà dunque di conoscere meglio e misurare gli elementi che maggiormente influiscono sull’attivazione del sistema limbico per migliorare le performance delle campagne pubblicitarie ma non solo. Capire come il nostro sguardo reagisce ad una determinata immagine, scoprire il flusso di azioni che vengono svolte all’interno di un sito web o semplicemente calcolare il tempo che i consumatori impiegano per leggere una determinata etichetta sono tutti dati utili che, studiati ed elaborati tramite competenze multidisciplinari, dal marketing alla psicologia passando anche per la bioingegneria, riescono a trarre interessanti conclusioni di neuromarketing sfruttando le emozioni all’interno del marketing e del mondo della pubblicità.

“Avere nel nostro territorio il primo centro studi attrezzato per ricerche di neuromarketing non può che rappresentare un valore aggiunto per le numerose attività di produzione lattiero-casearie che puntano alla commercializzazione di prodotti di qualità – spiega il prof. Giuseppe Licitra, presidente del CoRFiLaC – In Sicilia siamo bravi a saper produrre, ma con questo nuovo laboratorio inizieremo a curare con attenzione gli aspetti relativi alle strategie di marketing che mettiamo a disposizione dei piccoli produttori che altrimenti non avrebbero le adeguate risorse economiche per poter affrontare il dialogo con i grandi mercati globali”.

L’analisi viene sviluppata utilizzando più attrezzature collegate tra loro e in grado di offrire dati e tracciati. Attraverso un casco che permette l’elettroencefalogramma è possibile misurare la valenza emotiva. Se si attiva la parte prefrontale destra del nostro cervello siamo dinnanzi ad un’emozione negativa, se al contrario si attiva il prefrontale sinistro, significa che è stata suscitata un’emozione positiva. Per misurare l’intensità emotiva si fa invece ricorso al battito cardiaco, alla sudorazione delle mani, alla respirazione. Infine con il visore eye tracker, che è un misuratore del movimento oculare, si riesce esattamente a comprendere cosa si sia osservato in un’etichetta, un’immagine, una pubblicità. Gli strumenti sono tra loro sincronizzati ed è possibile così individuare il tipo di emozioni provate: alta, bassa, positiva, negativa.

“Da oggi esiste il Brain Lab presso il CoRFiLaC, un centro di ricerca neuromarketing che utilizza sofisticate conoscenze e attrezzature per misurare quello che fa vendere un prodotto, ovvero l’emozione – spiega il prof Vincenzo Russo, coordinatore del Behaviour and Brain Lab IULM – È sempre stato ipotizzato che l’emozione si potesse misurare con un questionario, un’intervista, un focus group, in realtà non abbiamo misurato l’emozione ma la razionalizzazione dell’emozione. Con questi strumenti andiamo invece a superare la razionalità e avere il dato puro che è quello molto più affidabile per quanto riguarda l’efficacia del marketing”.

L’inaugurazione del “Brain Lab” è stata anticipata dal convegno sul tema “La neuroscienza al servizio della tradizione per conoscere le emozioni dei consumatori”, moderato da Margherita Caccamo e Catia Pasta e che ha visto tra gli interventi anche quelli di Dario Cartabellotta, direttore Assessorato Agricoltura Regione Siciliana, di Vincenzo Fogliano, professore alla Wageningen University, e il confronto di alcuni produttori, stakeholder, opinion leader del territorio. Spazio alla neuroscienza e ai formaggi della tradizione anche durante il convegno che ha focalizzato l’attenzione sulla selezione dei formaggi Canestrum Casei curata da AGER.

Redazione Foodmakers

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