Che sia l’ora dell’aperitivo e si stia scegliendo un cocktail di carattere o che ci si trovi a ordinare un amaro al termine di una piacevole cena in compagnia la scelta vincente è una: chiedere un Fernet-Branca o uno degli innumerevoli cocktails o long drinks cui, con il suo sapore unico, riesce a dare vita.

Questo perché di amari famosi ce ne sono tanti, in Italia e in generale al mondo, ma nessuno è davvero in grado di competere con la versatilità dell’amaro alle erbe della famiglia Branca che da 178 anni non smette mai di stupire ed emozionare: ma qual è il segreto di tale successo?

Partiamo dalle origini. Il Fernet-Branca nasce nel 1845 quando Bernardino Branca, quello che oggi potremmo definire un farmacista-erborista, nel suo laboratorio combinò 27 tra spezie, erbe e radici dando vita ad un elisir digestivo utilizzato principalmente per curare il mal di stomaco, i malesseri dopo una serata alcolica e anche come antidolorifico. Il suo impiego passò negli anni da esclusivamente medico a digestivo sino ad arrivare all’utilizzo che noi tutti oggi conosciamo di amaro da bere puro,per assaporare il suo carattere forte e deciso, o impiegato nella creazione di cocktails e long drinks di successo.

La costante, nella storia del Fernet-Branca, è scritta nel motto stesso dell’azienda “Novare Serbando” ovvero stare al passo con i tempi, evolversi in un certo senso con loro, mantenendo sempre un legame solido con la tradizione. Ed è esattamente questo che da 178 anni fanno le Distillerie Branca: nella comunicazione, nel creare una comunità coesa attorno al marchio, nello sperimentare continuamente aromi e sapori differenti da accostare al carattere deciso del Fernet-Branca per creare nuovi drink sempre in grado di stupire.

L’unica cosa che in tutti questi anni non è mai cambiata è la ricetta e, soprattutto, la sua segretezza. Ebbene sì, un alone di mistero si cela intorno all’amaro alle erbe della famiglia Branca, ed è la lista degli ingredienti utilizzati per produrlo che, da sempre, si tramanda rigorosamente di padre in figlio.

Tutto ciò che si sa della ricetta è che le erbe utilizzate per la produzione del Fernet-Branca provengono da quattro continenti: c’è ad esempio lo zafferano dall’Iran, il rabarbaro della Cina, la genziana della Francia, la galanga dell’India e dello Sri Lanka, la camomilla dall’Italia e Argentina. A queste si aggiungono poiestratti di fiori, radici, piante ed erbe. 

La formula del successo non risiede, tuttavia, solo negli ingredienti utilizzati, ma anche nel lungo e complesso processo di lavorazione cui sono sottoposti. Al loro arrivo in fabbrica, infatti, le erbe destinate alla lavorazione vengono suddivise secondo il metodo più congruo alle loro caratteristiche: erbe come Mirra e Camomilla, che devono essere lavorate a caldo, vengono portate a ebollizione e lasciate sedimentare per un mese. Quelle che invece richiedono una lavorazione a freddo vengono immerse in alcol o in soluzione idroalcolica e quindi centrifugate. Entrambe le infusioni, a caldo e a freddo, vengono poi mescolate tra loro in un grande serbatoio dove vengono lasciate riposare per altri 20 giorni. Il prodotto semilavorato viene quindi posto a maturare in botti di rovere, riposte in un luogo buio e silenzioso, per consentire a tutti gli ingredienti di amalgamarsi e alla miscela di raggiungere un adeguato invecchiamento.

È così che da ben cinque generazioni la qualità di questo distillatosi preserva impeccabilmente riuscendo ancora oggi a stupire i palati più esigenti e a riunire attorno allo stesso tavolo nonni, figli e nipoti con la capacità di creare un filo d’interesse condiviso e comune, quello per il suo sapore unico e inconfondibile.

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