DALL’AUTENTICA ZUPPA DI COZZE ALLA PASTIERA DELLA TRADIZIONE NAPOLETANA: A NAPOLI NON ESISTE PASQUA SENZA ‘A FIGLIA D”O MARENARO PER ASSAPORARE IL GIORNO DELLA RINASCITA DAL GIOVEDÌ SANTO

PER LA PRIMA VOLTA, PREMIATE ANCHE LE FIGLIE, CARMELA E MARIA, CON LA FASCIA DEI CUOCHI “AUGUSTE ESCOFFIER” BASTA UN CLICK PER LA BOX “L’ORO DI NAPOLI” E PER PREPARARE HOMEMADE L’AUTENTICA ZUPPA DI COZZE DELLA TRADIZIONE NAPOLETANA

È un rituale che si ripete ogni anno, da oltre trent’anni. Inizia poco prima del Giovedì Santo di Pasqua, giorno clou, ma ha trovato spazio nel capoluogo campano anche durante il resto dell’anno. Addirittura c’è chi arriva anche dall’estero o chi richiede gli ingredienti per un “fai da te” più originale possibile. Parliamo della zuppa di cozze firmata da ‘A figlia d”o Marenaro di Assunta Pacifico, imprenditrice napoletana che ha reso famosa nel mondo l’autentica ‘a zuppa ‘e cozzeche – nato in epoca borbonica – e altri piatti tipici della cucina di mare della tradizione partenopea.

Ma perché è unica la sua zuppa di cozze? In primis, per le ricette segrete di Assunta Pacifico: a partire da ‘o russ, l’olio piccante usato dai tempi remoti per condire la zuppa è realizzato da lei stessa, fino alle freselle che vengono “bagnate” sotto l’acqua di una doccetta a ombrello ideata appositamente per la bagna di questa sorta di “pane biscottato” (a una data temperatura e per un dato tempo). Tutti gli ingredienti, quindi, sono realizzati e selezionati con cura certosina dalla stessa Pacifico che, ancora oggi, non ha confessato neanche ai figli i suoi “trucchi” culinari. E, in più, c’è il suo tocco creativo: il piatto viene servito con l’aggiunta di un tarallo mandorlato e di una mazzancolla.

Tempio indiscusso della cucina tradizionale a base di pesce sulla storica Via Foria 182, è oggi uno dei ristoranti storici più premiati: quest’anno, per la prima volta, sono state premiate con la prestigiosa fascia di cuoco dei Discepoli di Auguste Escoffier anche le figlie della Pacifico, le gemelle Carmela e Maria Schicchitano. A due passi dall’Orto Botanico, il locale “blu e oro” della vulcanica Assunta Pacifico ha portato a casa anche altri noti riconoscimenti: di recente è arrivata l’onorificenza Les Toques Blanches d’Honneur dall’associazione nazionale cuochi APCI e, a dicembre scorso, insieme al marito e socio Nunzio Schicchitano, ha ottenuto il prezioso Leone D’Oro di Venezia.

Inarrestabile la sua ricerca dell’alta qualità: è l’unico ristorante di Napoli a cui è stato certificato l’uso di materie prime di grande qualità per la zuppa di cozze assegnato dall’Università Federico II di Napoli.

Iniziata in pandemia, anche quest’anno la tradizione della zuppa di cozze più famosa al mondo resta resiliente con la possibilità di avere il “mare di Napoli” a casa propria: basta un click e sarà possibile acquistare direttamente dal sitoweb i singoli ingredienti, a cui si aggiungono altri prodotti nostrani come la passata di pomodorini del Piennolo, o direttamente la box “L’oro di Napoli” per creare ‘a zuppa ‘e cozzeche homemadee vivere una Pasqua con ‘A figlia d”o Marenaro anche restando a casa.

Tra i protagonisti della Pasqua, non mancano anche il tortano e la pastiera napoletana ideati da ‘A figlia d’’o Marenaro per il pubblico. “Credo che in questo mestiere la differenza la fai, se ci metti qualcosa di veramente tuo, dalle ricette alla ricerca delle migliori materie prime, e non smetti mai di essere umile. Lo confesso, sono molto emozionata all’idea di questa Pasqua – ammette l’imprenditrice Assunta Pacifico, premiata anche da Coldiretti come testimonial resilienza e identità -, forse sarà finalmente la prima festività in cui respireremo quell’atmosfera vicina alla “normalità”. Non riesco, però, a gioire come vorrei, visto il conflitto Russia-Ucraina. Chi mi conosce, sa benissimo che non ho potuto studiare da ragazza, la mia famiglia ha vissuto momenti difficili a ridosso della seconda guerra mondiale. Mio padre si è dovuto “inventare” il mestiere, vendendo itinerante ‘o bror e purpo. E io sono stata obbligata a lavorare già da bambina. Sono convinta che ognuno deve metterci il suo per aiutare chi è in difficoltà, sono una credente e sono sempre pronta a fare opere di beneficenza. Per questo, il mio augurio è che la Pasqua possa davvero portare la pace per tutti”.

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