“Il fiore edule è tra i novel food l’unico a racchiudere tutti gli stimoli che i nostri 5 sensi possono percepire: bellezza, sapore, profumo, texture e croccantezza”, spiega Barbara Ruffoni, ricercatrice del Crea Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, che ha condotto un progetto italo-francese per sviluppare su larga scala questa filiera, attività ancora oggi dal prevalente approccio artigianale.

Abbiamo intervistato Riccardo Bianchi amministratore di Floriamo, un’azienda che opera nel comparto dei fiori eduli, crescione bio, punte d’aroma e foglie, che fa della sostenibilità, dell’attenzione all’ambiente e della ricerca di nuove specie per il suo assortimento il suo punto di forza.

Ciao Riccardo, cos’è Floriamo?

Floriamo è una giardineria giovane e dinamica, completamente dedicata alla coltivazione di crescione bio, fiori, punte, foglie e insalate. Grazie all’aria sana e alle acque pulite delle montagne alpine le pianticelle hanno i migliori presupposti per crescere in modo eccellente. Il raccolto viene fatto a mano dall’esperto giardiniere signor Veith e il suo team per garantire massima qualità.

 

I vostri prodotti sono tutti di origine bio, ci racconti qualcosa in più sulla produzione?

Tutti i nostri crescioni sono Bio Certificati e certificati Global Gap, i fiori eduli, le punte, le foglie e l’insalata è certificata Global Gap e viene coltivata senza pesticidi e a residuo ZERO.

Fate anche ricerca volta a scoprire gusti nuovi, come funziona questo processo?

Cerchiamo sempre prodotti nuovi da diversi parti del mondo, consultando i vari chef per valutare le nuove proposte, per poi inserire novità nel nostro assortimento

Da voi possiamo trovare crescioni, punte aromatiche e fiori eduli, ci puoi dire qualcosa in più?

Le punte e foglie di aromatiche e ortaggi oltre ai fiori eduli sono imballati in vaschette con un numero garantito di pezzi per consentire allo chef di poter calcolare con precisione il numero dei pianti riesce a realizzare con i nostri prodotti, escludendo così dello spreco inutile, dando certezze e facilità nella gestione e nella messa in piatto dei nostri prodotti. Con i crescioni cerchiamo sempre di più a differenziarci dalla proposta sul mercato olandese, puntando su piante più locali, sui sapori della nostra cucina mediteranea e pone una particolare attenzione agli ingredienti dei vari tipi di crescione, per esempio come novità abbiamo il grano saraceno.

Qual è la vostra filosofia aziendale?

Siamo un’azienda sostenibile, che riesce ad offrire forniture veloci e tempestive, ma allo stesso tempo ha un’attenzione alle necessità del mercato e degli chef.

Quanto è difficile coltivare biologicamente?

Certamente non è la strada più facile, ma l’esperienza nella floricoltura e la ricerca quotidiana nella gestione della produzione garantisce un prodotto di ottimo standard e sicuramente più saporito in confronto ad una produzione di tipo convezionale.

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Negli ultimi anni è sempre più fondamentale per un’azienda la sostenibilità, come siete riuscite a coniugare le esigenze dei consumatori e l’attenzione all’ambiente?

Nella coltivazione non utilizziamo pesticidi, lavoriamo con microrganismi effettivi, insetti utili e estratti di erbe medicinali, il riscaldamente delle nostre serre è a bio massa, le luci per la produzione sono luci a LED a basso consumo e nell’imballo utilizziamo il più possibile cartone e prodotti biodegradabili. Abbiamo un’attenzione particolare a tutta la filiera con un accento particolare sul concetto di sostenibilità.

Spesso questi prodotti sono visti solo come una nota per “abbellire” i piatti, mentre in realtà sono ricchi di vitamine e sostanze minerali e donano ai piatti delle note gustative particolari ci puoi spiegare meglio?

Purtroppo tutt’ora i nostri prodotti vengono utilizzare per abbellire il piatto, ma più alto è il livello della cucina, più si tiene conto del gusto e delle ricche sostanze minerali e di vitamine. Informiamo tramite i vari social, tramite flyer e indicazioni di uso i vari operatori del settore e vediamo che sempre di più il mangiare bene e sano viene messo giustamente in evidenza e richiesto dal consumatore finale.

Ci racconti l’evoluzione di questo mercato negli ultimi anni?

Il mercato, anche se ha avuto un brusca frenata durante il periodo di lock down, è in crescita costante grazie anche alla grande visibilità degli chef in televisione che li utilizziano per dare un tocco in più, non solo estetico, ai loro piatti.

Qual’è il vostro cliente di riferimento e quali sono i vostri canali di vendita?

Grossisti per il canale di vendita Ho.Re.Ca, in Italia Woerndle Gran Chef è il nostro cliente principale, oltre ad aziende specializzare sui mercato generali ortofrutticoli nelle città importanti.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Sviluppare ancora il nostro mercato, essendo attenti alle nuove tendenze, cercando di indirizzarci sempre di più sul lato di cibo sano e non solo bello.

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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