Hygge è un termine danese, intraducibile in italiano. Di sicuro sa di buono, di comfort, di convivialità. Non poteva che essere esattamente questo lo spirito di Hygge, bistrot milanese dall’anima nordeuropea che si trova alle spalle di Corso Genova (via Giuseppe Sapeto 3, angolo via San Calocero).

Da pochissimi giorni – dal 15 marzo per la precisione – Hygge ha aperto le sue porte anche per la cena, servizio che si aggiunge a quelli della colazione, del pranzo e del brunch del weekend.

La cucina del nuovo menù ideato dallo chef Nicola Cingolani è “confortevole”, in pieno spirito hygge.

La carta si compone di quattro bites per stuzzicare l’appetito, sei portate principali, quattro contorni e due dolci.

Ogni piatto proposto ha un ingrediente protagonista, esaltato perché messo al centro della ricetta.

Lo chef Cingolani ha creato un filo conduttore tra le diverse culture gastronomiche, alla cui base ci sono il rispetto della materia prima di stagione, un occhio all’estetica, l’armonia tra cibo e persone. Lo chef omaggia e reinterpreta vecchie ricette, ingredienti poveri o dimenticati, legati a determinati territori non necessariamente italiani; vengono usati anche gli “scarti”, che poi scarti non sono. I piatti della memoria hanno lo scopo di suscitare nei commensali un senso di familiarità in cui riconoscersi.

L’idea di cibo confortevole si raggiunge anche attraverso i contrasti, di consistenze e di sapori: amaro/dolce e acidità/grasso, spazio a sentori di affumicatura, brace e rotondità con chiare suggestioni orientali (Cingolani è stato a fianco di Tokuyoshi per un anno, ed ecco perché ci sono concetti che richiamano la cucina kaiseki nel suo menù) e nordiche che si ritrovano nella scelta dei condimenti e delle cotture.

Scorriamo il menù, tra il socarrat di pasta e patate, la zuppa di fagioli, uovo marinato, scalogno stufato e katsuobushi, l’involtino di razza, alga nori e rucola, la sovracoscia di pollo alla brace con ciliegie fermentate, taggiasche e rosmarino: quest’ultimo piatto è una rivisitazione di una ricetta marchigiana (Cingolani è originario delle Marche). I dolci di Hygge nascono dalle mani di Silvia Radaelli, pastry chef che ama inserire sapori salati e insoliti nei dessert. Un esempio? La mousse di capra con rapa marinata, polline e noci. Quello proposto è un menù svincolato dalla rigida separazione tra primi e secondi piatti, che si sviluppa attraverso un susseguirsi di pietanze tra le quali l’ospite si muove liberamente, scegliendo ciò che preferisce.


Hygge è aperto il lunedì dalle 10.00 alle 15.30; il mercoledì, il giovedì e il venerdì dalle 10.00 alle 15.30 e dalle 19.30 alle 23.00; il sabato e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 16.00

Francesca Binfarè

Giornalista e assaggiatrice curiosa, scrivo da sempre e parlo tanto, anche in radio dal 1989. Mi sono laureata in Scienze Politiche ascoltando gli Oasis, ho vissuto a Dublino accompagnata dagli U2 e dalla...

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