A Bitonto, città rinomata per la produzione di olio extravergine d’oliva dalle caratteristiche pregiate, nasce Il Frantoio oleario bitontino.   

Fondato nel 1915 da Francesco Minenna, uno dei precursori della produzione di olio evo a Bitonto, il frantoio oleario bitontino produce olio extra vergine di oliva selezionando le migliori olive dell’agro di Bitonto e della terra di Bari.   

L’Olio Extravergine d’oliva del frantoio oleario bitontino è ottenuto tramite estrazione a freddo di tre varietà pregiate di olive: coratina , frantoio e picholine  tipiche del territorio, raccolte manualmente al giusto livello di maturazione. Successivamente vengono molite entro 24 ore con antiche macine in granito e spremute a freddo.  Questo procedimento consente di ricavare un olio extravergine d’oliva a basso livello di acidità, inferiore allo 0,5% e dalle caratteristiche organolettiche pregiate.  

Abbiamo intervistato Antonio Minenna.

Qual è la storia del Frantoio Oleario Bitontino?

Il nostro frantoio, ha una discendenza storica sin dal 1915, quando il nonno paterno, ha aperto il primo frantoio, susseguito da mio nonno Antonio ed infine mio padre. Nel corso del tempo, ovviamente ogni generazione ha apportato le proprie migliorie sia a livello tecnologico e sia a livello commerciale.

Oggi che produzione avete (numeri e qualità)?

Oggi la nostra produzione, basata sempre sull’andamento delle piantagioni di oliveti, si raggira su 2.400 q.li di olio riveniente dalle olive acquistate e 1.200 q.li di olio prodotto da moliture per c/terzi. Va da se che, i dati indicati sono una conseguenza delle rese di lavorazione che, non hanno una costante nel tempo, poiché variano per ogni annata a seguito degli effetti atmosferici (piogge, grandinate, siccità e/o malattie delle piante). La qualità dell’olio che produciamo è unicamente olio EVO

L’olio è l’oro del Sud Italia eppure non si fa abbastanza per tutelarlo cosa ne pensi?

In merito a questo quesito, non posso che essere d’accordo sulla scarsa e/o carente tutela del prodotto, rispetto invece ad altre categorie merceologiche. Tutto viene limitato alle campagne pubblicitarie di multinazionali o grandi imprese confezionatrici. Solo recentemente, la Comunità Europea, ha concesso, a seguito di tante “battaglie” il riconoscimento IGP al prodotto. Tale riconoscimento è più che meritato, poiché trattasi esclusivamente di prodotto italiano riveniente da colture locali alle quali vengono prestate le dovute ed opportune attenzioni da parte delle imprese agricole.

Negli ultimi anni prima la mosca e poi la xilella hanno decimato i raccolti, come si può fare per combattere tali fenomeni?

In merito a questo punto, c’è poco da poter dire per quanto attiene le soluzioni, poiché l’effetto mosca è conseguente a fattori metereologici locali per lo più basati a zone più umide. Riguardo alla xilella, come è noto agli addetti del settore, ci sono più “scuole” di pensiero, cioè, chi dice portata nelle nostre zone da effetti naturali (il vento) e chi invece, afferma che il batterio è stato introdotto dall’uomo per meri ed orribili, interessi economici. Purtroppo però, laddove la xilella ha colpito, i danni sono stati enormi e, anche questo è a tutti noto.

È possibile farlo in modo solo naturale?

A mio modestissimo pare, le modalità naturali per estirpare tali effetti dannosi alle piantagioni, sono molto limitate, poichè il batterio xilella viaggia nell’atmosfera per cui, ancorchè estirpando le piantagioni, si va a creare l’effetto disertificazione ma non si debella il problema. Altresì vale per l’effetto mosca.

Sei un esperto di food grazie alla tua attività di giudice di Chefawards, cosa sta accadendo nel mondo del food?

Il mondo del Food, sempre a mio modesto parere, è come tante una moda e come tale è una esagerazione soprattutto a livello mediatico andando a “fuorviare” l’interesse dei consumatori finali come capita spesso con i prodotti bio, che vengono presentati come prodotti “salutari” per il nostro organismo, ma che in realtà non lo sono più di tanti alimenti tipici della dieta mediterranea. Il nostro prodotto, olio EVO ad esempio rientra nel super food unitamente ad altri come melograno e frutta secca che, però, vengono “spinti” in maniera molto blanda ma, non sono da meno salutari rispetto ai prodotti bio. 

Per finire ci suggerisci una ricetta che esalti l’olio?

In merito ad una ricetta, personalmente, sono per piatti molto semplici ed “umili” poiché la semplicità e l’umiltà ripagano. A titolo personale, mi permetto di consigliare come piatto di portata, gli spaghetti con olio, aglio e peperoncino che, non tutti sono in grado di preparare nonostante la sua semplicità. Ancora potrei consigliare primi piatti con legumi, ( in particolare fagioli e lenticchie) laddove l’olio va come condimento a crudo, in modo tale da poter assaporare tutte le qualità organolettiche del vero prodotto EVO. Ovviamente, si potrebbero anche proporre pietanze più elaborate ma, come sopra detto, sono per la semplicità in quanto, a mio parere, sono le cose semplici che fanno apprezzare le qualità dei prodotti.

Antonio Savarese

Ingegnere gestionale, sono un Project Manager in Enel Italia nella funzione System Improvements. Da piu' di 15 anni svolgo attivita' come giornalista freelance e consulente di comunicazione per alcune...

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