C’era una volta e per fortuna c’è ancora oggi…

Questo è lo slogan che, a mio parere, si potrebbe usare per presentare lo storico locale “Lombardi a Via Foria”, dove l’omonima famiglia di ristoratori e pizzaioli ancora oggi tramanda una tradizione che risale al lontano 1892 e che in questo difficile momento storico programma una ripartenza basata proprio sulle sue radici.

Non per nulla Lombardi a Via Foria rientra di diritto nell’Associazione pizzerie Storiche “Le Centenarie” che da qualche anno ha riunito quei locali di Napoli che, in modo continuativo, portano avanti da decenni l’attività ristorativa legata prevalentemente ad uno dei grandi simboli della città di Partenope quale è appunto la pizza.

Molto spesso dietro queste storie di pizza e cucina ci sono grandi famiglie e Lombardi a Via Foria non fa eccezione.

I Lombardi fanno pizze dal 1892, prima per le strade di Napoli, poi addirittura sulle navi che facevano la spola con il nuovo mondo e la loro storia si intreccia addirittura con il filosofo Benedetto Croce che, dopo aver conosciuto un giovanissimo Enrico Lombardi per i vicoli della città ed esserne rimasto colpito si adopererà per aiutarlo nella sua attività di pizzaiolo, a rimarcare il fatto che a Napoli c’è un forte legame tra cultura e tradizione popolare.

Da quel ragazzo che tanta simpatia aveva suscitato in un uomo della levatura di Croce avranno poi origine i due Lombardi storici della città, quello a Santa Chiara e il “nostro” che oggi è gestito dalla quarta e quinta generazione di Lombardi.

Fattivamente Lombardi a Via Foria nasce a cavallo tra le guerre mondiali ed è nel 1947, in un primissimo dopoguerra che vedeva la città di Napoli in forte crisi, che vede la luce una versione del locale molto simile a quella che conosciamo oggi.

Proprio in quel periodo si assiste ad una sorta di rinascita (per molti aspetti simile a quella post Covid), di rilancio del locale dopo gli anni bui della guerra e protagonista di questa “rivoluzione” è, come molto spesso accade, una donna, nonna di Carlo Alberto ed Enrico, ultima generazione al timone del locale.

Una donna sicuramente forte e decisa, che decide di abbinare la ristorazione alla semplice pizzeria, proprio per dare una marcia in più all’attività in un momento delicato, cominciando a proporre una cucina di pesce semplice e schietta come il periodo richiedeva. Nasce così, grazie alla vicinanza con il mercato del pesce dei Vergini, da cui attingere sempre un prodotto freschissimo, il Tianiello un piatto di pesce lontano dalla classica zuppa di cozze simbolo napoletano del giovedi di quaresima, ma diverso anche dalla più classica impepata di cozze. Un concentrato di sapori in cui a cozze e vongole vengono aggiunti lupini, fasolari, taratufi, calamari, gamberoni e l’immancabile tentacolo di polpo, il tutto adagiato su un letto di golosissimo pane fritto.

Da quel punto strategico in cui è sito il locale, nel cuore di una Napoli da cartolina che non vede il mare ma che di questo sente i benefici dalla poco distante Via Marina, a metà di una strada che è un crocevia importante del centro storico napoletano, con il Museo Nazionale e due passi, l’orto botanico quasi a vista, Via Duomo nell’angolo con la sua Cattedrale, San Gennaro e suoi musei, in poco tempo Lombardi a Via Foria con la sua classica pizza napoletana e la sua cucina di pesce semplice ed essenziale diventa punto di riferimento immancabile per i turisti italiani e stranieri oltre che per una bella fetta di pubblico autoctono.

Proprio come allora anche oggi, dopo il periodo di quarantena vissuto in questo 2020 a causa dell’emergenza sanitaria, che ha visto la chiusura obbligatoria di tutte le attività commerciali, a partire dalla riapertura del mese di maggio i Lombardi hanno capito che c’era bisogno di una marcia in più per ripartire, di un qualcosa che potesse riportare il locale nel cuore dei clienti.

Già in periodo di Lockdown, pur essendo lontani dalle mode e dai fatui clamori mediatici, si erano distinti per una attività social di condivisione di ricette e storie di famiglia proprio per rimarcare il principio che per conservare la tradizione oggi bisogna essere aperti alle novità, sapersi adattare pur mantenendo forte la propria identità.

Da qui il passo verso la tradizione di famiglia è stato breve e ripensando alla intraprendente nonna ecco che Enrico e Carlo Alberto (la quinta generazione) hanno deciso di puntare sul Tianiello.

In realtà alla base del rilancio c’è una idea più complessa di promozione della cucina di casa Lombardi che da oggi affiancherà la pizza in modo più costante, passando appunto per questo piatto simbolo che richiama al dopoguerra e ad una sorta di convivialità tutta da riconquistare dopo i periodi di grande crisi.

In una Napoli che già da luglio cominciava a rivedere un po’ di turisti, sperando che la ripresa dalle vacanze non ci riservi grosse sorprese, sicuramente il centro storico di Napoli con i suoi locali tornerà ad essere il cuore pulsante della città ed avrà nel locale della famiglia Lombardi un punto di rifermento immancabile per chi vuole sentirsi a casa e godere la classicità di una cucina napoletana senza fronzoli ma che sa parlare al cuore.

Anna Orlando

Maturità classica, laurea in giurisprudenza, avvocato da oltre 15 anni. L'interesse per la cucina e per il cibo nasce dall'aver osservato in silenzio prima una nonna e poi una mamma ai fornelli. L'essere...

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