Intervista a Domenico Zizzi, italianissimo pugliese doc, “chef de partie” al famoso ristorante “Heinz Beck” di Tokio dove oltre a sventolare la bandiera nipponica è quella italiana ad essere protagonista.
Ho avuto il piacere di intervistare Domenico, un ragazzo dotato di grande umiltà che dopo una gavetta importante si ritrova in una delle cucine più note del Giappone e non solo.
Allora Domenico iniziamo da quando tutto ha preso una certa forma, quando hai capito di avere una grande passione per il food?
Ho capito di avere una grande passione per il cibo e di conseguenza per la cucina, fin da piccolo, quando a 8 anni ho cucinato gli asparagi selvatici, che avevo raccolto tra i muretti a secco della mia Puglia, con le uova delle galline, che mia mamma teneva in cortile, e l’olio extravergine prodotto dai miei genitori.
Il tuo percorso formativo, immagino realizzato in Italia, è passato per quali step?
Quando hai deciso che era il momento di fare il salto e partire per uno dei ristoranti più blasonati di Tokio?
Ho deciso che era il momento giusto per fare il salto e partire per Tokyo quando a Parigi ho lavorato insieme allo chef giapponese Suga per approfondire la conoscenza della cucina e della cultura Giapponese che mi affascinava molto.
Immagino non sia stata una scelta semplice e soprattutto come sei riuscito a mixare scuole di pensiero così diverse come la cucina italia e quella giapponese?
La cucina italiana e quella giapponese sono molte diverse tra di loro ma i giapponesi amano molto lo stile di cucina ed il cibo italiano ed hanno in comune il rispetto per tradizioni e la loro storia.
Cosa ti manca maggiormente dell’Italia e cosa no?
Il ristorante Heinz Beck Tokio è un eccellenza: il food si sposa con il design puro e con i sapori, quanto lavoro c’è alle spalle e quanta pressione\attenzione serve?
Lo chef Giuseppe Molaro ne è un esempio.
Italia e Giappone, come mentalità sono molto lontane? Dimmi una cosa che le accomuna.
E’ previsto un tuo ritorno in Italia?
Per il momento non ancora, ma mai dire mai …
I tuoi progetti Futuri.
Il mio sogno è quello di lavorare insieme a mio fratello, io lo chef e lui che si occupa della sala, essendo primo Maitre a Bangkok per il ristorante Joel Robuchon da circa 5 anni e di avere come clienti i nostri genitori.
Un saluto ai lettori di Foodmakers in giapponese 😉