Questa è una storia di tradizioni, di retaggi familiari, e, perché no, di cibo di sussistenza e primigenio, il pane, negli ultimi anni al centro del dibattito gastronomico mondiale, evolutosi in maniera recisa nella concezione e nelle preparazioni: l’EnoPanetteria “I Sapori della tradizione” di Stefano Pagliuca, sita in Melito di Napoli, ad onta del nome composto che ne rivela la natura stratificata, di derivativo ha ben poco, se è vero che in pochi anni, dieci dall’apertura – datata Dicembre 2010 – ha saputo affermarsi come vero e proprio riferimento regionale (e non solo) per gli appassionati di prodotti enologici e gourmet, dal consumatore occasionale sino al sommelier più scafato, all’occorrenza divenuta anche delicatessen di spessore.
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Incontriamo Stefano in un’afosa giornata estiva, nonostante si approssimi la pausa pranzo fervono i preparativi per l’ennesima degustazione infra-settimanale di cataloghi di vini d’elite o di sigle di settore – A.I.S. in primis – è percepibile l’entusiasmo nel condurci nel proprio luogo avito, che si squaderna alla vista, appena scesa la rampa di scale di congiunzione fra i piani, in ferro battuto: le scaffalature in legno di faggio e noce, ricolme di bottiglie, rifulgono all’accensione delle luci, delimitate dai banchi di degustazione, il pavimento in cotto palesa delle screziature, chissà da quanti passi di professionisti e semplici appassionati sarà stato solcato questa incredibile sala, coronamento, e concrezione, del sogno professionale di una vita.
Circa cinquemila bottiglie, e più di milletrecento referenze, in un piano sottoposto di ampia quadratura, con una temperatura costante di circa diciotto gradi ed umidità controllata al 75% garantita da un sistema di idroclimatizzazione, insomma una sorta di giardino dell’Eden per appassionati, rigoglioso e tuttavia accessibile: di non poco momento segnalare il recente progetto di vendita gastronomica on-line “Vinopoly.it”, di recente implementato nel drammatico periodo di chiusura lock-down da pandemia Covid, con la mappatura elettronica dell’intero catalogo disponibile, e possibilità di consegna nazionale ed internazionale, anche per annate.
La sala cucina è vuota, almeno per questa giornata, non possiamo non notare la macchina lava-bicchieri con ciclo completo, cuocipasta e friggitrice professionale, insomma una sorta di epifania gastronomica: fruibilità ed utilizzo esclusivo della sala per eventi – con annessa cucina attrezzata, non è raro vedere qui cimentarsi, per pranzi “elettivi”, chef stellati del calibro di Giuseppe Iannotti – e soprattutto possibilità di degustare i prodotti in vendita al tavolo, praticamente al medesimo prezzo al dettaglio di scaffale.