Fatima Pereira Afonso è chef Portoghese che vive a Roma da più di 30 anni. Nata in un piccolo paesino nel nord del Portogallo e sono la più piccola di 8 fratelli. La sua passione per la cucina nasce in tenera età, all’interno delle mura di casa. Inizialmente la sua carriera lavorativa aveva preso un’altra strada: era infatti iscritta a Medicina e lavorava come infermiera all’ospedale di Lisbona. A 17 anni è venuta a Roma, per trovare sua sorella che si era trasferita e lavorava qui. Durante il suo soggiorno romano ho conosciuto suo marito ed ha deciso di lasciare la mia carriera in Portogallo e di trasferirsi di pianta stabile qui a Roma. Fatima Pereira, dopo il matrimonio, ha iniziato a lavorare al ristorante dei suoi suoceri, I Tre Pupazzi, che nel 2002 è diventato di proprietà sua e del marito. Nel 2010 hanno deciso di fare un salto nel vuoto: portare la cucina Portoghese in Italia.

Ciao Fatima come nasce la tua passione per la cucina?

La mia passione per la cucina è nata in tenera età. Ogni volta che ripenso alla mia infanzia mi vedo in cucina con mia nonna mentre la guardo o l’aiuto a sfornare del pane, dei biscotti o dei dolci. Essendo cresciuta in una famiglia molto numerosa, ho dovuto imparare quasi subito a cucinare, ma questo non mi pesava..tutto il contrario! Questa mia passione peró è stata approfondita fino a farla diventare un lavoro grazie a mia suocera che mi ha insegnato tutti i trucchi della cucina italiana e mi ha permesso di entrare a far parte della brigata di quello che oggi è il mio ristorante.

Da anni lavori come chef ai Tre Pupazzi di Roma, che solo ultimamente propone esclusivamente cucina portoghese, ci racconti qualcosa sulla cucina lusitana?

La cucina portoghese non è una cucina molto conosciuta infatti, molte volte, viene scambiata per cucina spagnola o brasiliana anche se da queste si discosta di molto. La cucina portoghese è una cucina povera: parte da elementi semplici e di qualità ed arriva a creare piatti unici come per esempio la famosissima Carne a Alentejana. Ha come base principale il pesce, soprattutto il baccalà che viene cucinato in tantissimi modi, ma anche la carne, gli ortaggi e i cereali sono molto consumate nelle tavole dei portoghesi. Una curiosità che pochi sanno è che la cucina portoghese fa gran uso di spezie provenienti dall’Oriente: questo perché il Portogallo è stato una delle nazioni più potenti a livello marittimo e grazie ai suoi proficui legami con i popoli orientali.

Dicono che in Portogallo si cucini il baccalà in 365 modi, quali sono i suoi segreti?

In Portogallo c’è una grande cultura del baccalà, non a caso si narra che una vera casalinga portoghese debba saperlo cucinare in 365 modi diversi. In verità ne esistono più di 1000!! Il segreto per cucinare il baccalà è di comprarlo qualche giorno prima e di farlo dissalare, questo perché in Portogallo, non si usano i filettoni, ma solo il baccalà proveniente dal nord Europa che viene venduto sotto sale. Il baccalà, essendo un pesce dal sapore che io definirei “neutro”, ha bisogno di essere esaltato da ingredienti forti. Questo, secondo me, è un grande punto di forza: è proprio grazie a questo sapore neutro che questo può essere cucinato in cosi tante modalità e varianti. Una delle mie combinazioni preferite è il baccalà agli agrumi. Questo piatto è stato ideato proprio da me e viene proposto nel menù del mio ristorante.

 

Nel tuo locale è possibile provare anche il tipico dolce portoghese, “pasteis de nata” ce lo descriveresti?

Il pastel de nata è il dolce più famoso della cucina Portoghese. Questo dolce è nato tanti anni fa all’interno del monastero dei frati di Belem, un quartiere di Lisbona, ed ancora ad oggi la ricetta originaria non è conosciuta. Proprio in questo quartiere si trova una pasticceria famosa per questi dolcetti che sforna una media di 3.000 pasteis al giorno. Il pastel de nata è un tortino a base di pasta sfoglia molto croccante, con crema alla cannella e limone. Vi consiglio di provarli caldi con una spolverata di zucchero a velo e cannella!!

Hai partecipato a diverse trasmissioni come Cuochi d’Italia- il campionato del mondo”, che esperienza è stata?

Partecipare ad un programma come “cuochi d’Italia- il campionato del mondo” è stata un’esperienza meravigliosa ed indimenticabile. Questa è stata la prima volta che mi sono cimentata contro altri chef e devo dire che mi sono divertita tantissimo! La mia partecipazione al programma in realtà non era programmata: sono state le mie figlie ad iscrivermi di nascosto e a portarmi a Milano per i casting! Non avrei mai pensato che un giorno, avrei vissuto un’esperienza così! Poter cucinare per tre chef stellati è stato meraviglioso e non potrò mai dimenticare il 10 che mi è stato dato da Gennaro Esposito in un piatto a cui io sono molto legata.

Sei stata nominata ambasciatrice della gastronomia portoghese in Italia, una grande soddisfazione per te?

Stento ancora a crederci! Sono arrivata qui in Italia tantissimi anni fa, ero ancora una ragazzina e non avrei mai creduto di poter raggiungere un traguardo simile. È stato bello essere riconosciuta come l’ambasciatrice gastronomica Portoghese in Italia dal presidente della Repubblica Portoghese perché mi ha fatto capire come tutto il mio impegno e la mia dedizione nel portare un piccolo angolo di Portogallo in Italia stia andando nella giusta direzione

Sei il presidente dell’associazione LusItalia, che obiettivo si pone?

Ho creato questa associazione culturale da pochi mesi e sono contenta del successo e del riscontro che sta avendo. In tutti questi anni in Italia, ho notato come gli italiani conoscessero così poco del mio paese e ho deciso di cambiare le cose. L’obiettivo di questa associazione è infatti quello di far conoscere agli italiani la cultura gastronomica, letteraria e artistico-musicale del mio paese. In secondo luogo ho ideato questa associazione anche per riunire tutti quei portoghesi che abitano in Italia, ma specialmente a Roma. Stiamo già collaborando con l’ufficio del turismo portoghese a Milano per portare questo piccolo angolo di Portogallo anche nel nord di Italia.

Come ti spieghi la ridotta diffusione della cucina portoghese in Italia?

Il Portogallo fino a qualche anno fa era poco conosciuto dagli Italiani, anche perché la comunità portoghese in Italia era molto ristretta. Negli ultimi anni però la situazione è cambiata questo perché il Portogallo è diventato una delle mete estive ambite e molti giovani hanno iniziato a fare esperienze Erasmus in questo meraviglioso paese. Un altro motivo per cui il Portogallo è diventato famoso per gli Italiani è stato il patto per i pensionati: molti italiani, infatti, negli ultimi anni sono andati a vivere la.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto è quello di portare un altro elemento portoghese in Italia. Sto infatti progettando di fondare la prima casa di fado qui a Roma. Il fado è un genere di musica popolare tipicamente delle città di Lisbona e Coimbra che dal 2011 è stato riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio intangibile dell’umanità.

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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