Villa Matilde è un’azienda agricola vitivinicola che produce, da oltre mezzo secolo, solo vini di qualità in Campania, nei territori a maggiore vocazione vitivinicola, dall’alto casertano, al Sannio beneventano, all’Irpinia.

La qualità, l’amore per la tradizione ed il  rispetto dell’ambiente sono punti di partenza di un percorso legato saldamente alle radici eppure sempre al passo con i processi di sviluppo ed innovazione tecnologica, frutto della costante ricerca scientifica.

Abbiamo intervistato Maria Ida Avallone:

Qual è la storia di Villa Matilde Avallone?

Villa Matilde Avallone nasce quasi 60 anni fa per un atto di amore di un uomo verso un territorio ed un vino antico , il Falerno .

A darle vita fu la passione di  mio padre , Francesco Paolo Avallone , professore universitario ed avvocato napoletano che , negli anni ’50 decise di far rinascere questo antico vino , nato nella Roma imperiale circa 2500 anni prima , prodotto per millenni  ma scomparso tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento a causa della fillossera , devastante parassita proveniente dall’America che in quel periodo aveva decimato la quasi totalità della superficie viticola europea .

Mio padre , deciso a non far morire un mito enologico , grazie agli studi condotti  sugli antichi libri di testo di Virgilio, Marziale , Catullo e di molti altri poeti , storici e scrittori dell’antica Roma ,inizio ‘ a lavorare su quello che era stato il luogo di origine di questo antico vino , sulle sue caratteristiche organolettiche e avvio’ una ricerca per meglio conoscere il nobile Falerno e comprendere se ci fossero le basi per ipotizzare la presenza di qualche  pianta  scampata alla fillossera .

Dopo circa 15 anni di ricerca , coadiuvato da tecnici come lui desiderosi di riportare in vita questo nobile vino , trovò nel cuore dell’ager phalernus  , meravigliosa terra ai piedi del vulcano spento di Roccamonfina al confine tra la Campania ed il Lazio , alcune piante a bacca bianca ed altre a bacca rossa che combaciavano con le caratteristiche descritte dagli antichi .

Inizio’ una lenta riproduzione delle varietà che spinse mio padre a desiderare di impiantare le stesse e dare vita a Villa Matilde , azienda dedicata alla moglie ,  ove  sarebbe risorto -come un’araba fenice -il vino degli antichi .

Oggi dove siete arrivati?

Villa Matilde dopo 60 anni di attività continua a seguire le stesse idee e la medesima  filosofia. Vogliamo essere vignaioli e rappresentare in maniera fedele la storia unica e magica che abbiamo alle spalle. L’obiettivo è quello di fare vini di carattere , non seriali e non per tutti ma  per coloro che nel bicchiere cercano emozioni , storie e territorio .

Abbiamo sempre lavorato sull’autoctono e continuiamo a farlo. Nella azienda di Cellole  e di Sessa Aurunca lavoriamo solo una varietà a bacca bianca , la falanghina  Falerna e poche di piu’ a bacca rossa , aglianico , piedirosso ed alcune antichissime varietà del territorio poco o per niente conosciute.

Ciononostante numerose sono le etichette prodotte perché tendiamo a evidenziare ed a lavorare sulla particolarità del micro territorio e sulle sue peculiarità .

Dal 2004 lavoriamo altresi’ in Irpinia  con una cantina di ns. proprietà dotata di 25 ha di vigna  dove produciamo le tre docg di questo territorio , Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi .

Complessivamente abbiamo una produzione annua  di circa 750.000 bt suddivise  tra 18 etichette . La distribuzione è per oltre il 55% in Italia e per la parte restante all’estero  suddivisa in  20  nazioni , dal Giappone alla Francia , dagli Usa al Brasile.

Siete partiti dal Falerno poi avete diversificato il percorso?

Siamo partiti dal Falerno che è la ns. ragione di essere e siamo sempre rimasti  fedeli a questo vino del quale ci sentiamo ambasciatori ed artefici della rinascita .

Nel 2004 abbiamo deciso di estenderci in Irpinia , zona viticola interessantissima e differente per varietà , clima e terroir dal Falerno con il desiderio di completare la gamma rimanendo fedeli all’autoctono ed alla filosofia aziendale .

Cosi’ nasce Tenuta Pietrafusa ,cantina ubicata nel comune di Pietradefusi . Cosi’ nascono i ns. Greco di Tufo Daltavilla , Fiano Moltelapio e Taurasi Pietrafusa e Taurasi Fusonero .

Territorio e sostenibilità , due parole spesso abusate .Voi invece come le avete declinate ? Quali progetti avete realizzato ?

 Abbiamo sempre creduto nell’ importanza del rispetto del territorio . Villa Matilde è un’ azienda ecosostenibile e già nel 2008 varammo il progetto “ emissioni zero “ con l’obiettivo di azzerare le emissioni di gas serra attraverso una serie di azioni integrate che investivano in toto la produzione aziendale : dall’energia ai trasporti , dai fertilizzanti ai carburanti , dalla vigna alla distribuzione finale .Partimmo dallo studio di ogni fase del processo produttivo individuando le criticità e gli sprechi delle risorse naturali , in primis l’acqua .Procedemmo con l’ installazione di 339 pannelli fotovoltaici in grado di produrre energia elettrica pulita per 100.000 kwh/anno evitando l’emissione di 73 tonnellate di CO2. Tutti i ns. edifici sono tinteggiati con speciale vernice bianca per compensare il riscaldamento globale ed il problema “effetto serra “.Anche la scelta di veicoli e macchinari agricoli alimentati a Bio-diesel e la diminuzione del peso vetro per bottiglia vanno nella direzione del rispetto ambientale. Tutto cio’ ha consentito di ricevere numerosi premi come  azienda Ecofriendly . Siamo , tra le poche in Italia , certificati  con i marchi BRS e IFS.

La crisi Covid ci ha colti di sorpresa , come avete reagito e come vede il futuro del vostro settore ?

La crisi Covid in poche settimane , ha azzerato completamente le regole e le abitudini del ns. settore .

Tutto è cambiato e oggi ci sono nuove regole e nuove abitudini cui adattarsi. Il Covid 19 ha letteralmente volatilizzato il modello consumistico cui eravamo abituati sovvertendone gli schemi . Ha messo in evidenza debolezze e precarietà del sistema economico mondiale e la necessità di diversificare .

In particolare la crisi ha messo in evidenza la necessità di avere un canale digitalizzato …

Anche noi come tutte le cantine stiamo lavorando alla realizzazione di un sito e di attività  che possano arrivare direttamente al consumatore . La crisi di questi ultimi mesi ha evidenziato l’ importanza dei social e degli strumenti di comunicazione digitale . Abbiamo capito quanto siano efficaci e sempre  fruibili . Tutte le cantine , anche quelle piu’ restie si stanno organizzando  per avere un sito  e-commerce . Anche eventi , fiere e manifestazioni avranno un’ impronta differente . Verranno preferiti digital tasting e call conference in grado di produrre un rapporto personalizzato e diretto con i clienti .

Per finire , una nota di colore . Il vino che la fa impazzire e con cosa lo abbinerebbe ?

Amo il vino . In tutte le sue esternazioni , colori e territori . Sono un’ appassionata di vini francesi che conosco molto bene anche se ritengo che oggi il panorama di vini italiani sia senza dubbio di gran lunga piu’ variegato , assortito e con un eccellente rapporto qualità prezzo .

Molti sono i vini del cuore . Mi piace qui  citare  uno splendido  rosato  francese ,appellation  Palette de Provence,Chateau Simone ,uvaggio di Mourvedre, Syrah e Grenache  .Prodotto straordinario, di grande spessore e profondità da bere in questo scorcio di fine estate in attesa dell’ inizio della vendemmia .

Antonio Savarese

Ingegnere gestionale, sono un Project Manager in Enel Italia nella funzione System Improvements. Da piu' di 15 anni svolgo attivita' come giornalista freelance e consulente di comunicazione per alcune...

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