Qualità, innovazione e tradizione si fondono per dare vita a vini dal sapore partenopeo

Masseria dello Sbirro in collaborazione con Januarius risto-bottega presentano una serata indimenticabile alle pendici del Vesuvio

Si avvicina l’evento di martedì 20 settembre ore 19 alla Masseria Dello Sbirro di Ercolano. Un appuntamento organizzato in collaborazione tra i titolari dell’azienda agricola che farà anche da location e dal proprietario del ristorante Januarius di via Duomo a Napoli. L’occasione è la presentazione di un vino frutto anch’esso dell’intesa tra le due realtà coinvolte. Ma in effetti c’è molto di più. L’evento, che non a caso cadrà all’indomani della ricorrenza di San Gennaro, avrà il valore di offrire un focus su due scommesse imprenditoriali nate separatamente e in tempi diversi, ma unite dalle profonde radici partenopee e da una cultura della tradizione locale che abbraccia campi apparentemente diversi ma a ben guardare molto più vicini di quanto possa sembrare. Se da un lato, infatti, c’è la mistica del culto del santo patrono, punto di riferimento intorno al quale nasce e si sviluppa l’attività di Januarius, e dall’altra, la coltura di un prodotto tipico delle pendici del Vesuvio, come il pomodorino del piennolo, i titolari risultano fortemente omogenei per lo spirito con il quale hanno affrontato le rispettive attività imprenditoriali.

Carlo Cozzolino e Cristina Leardi, attuale presidente del Consorzio di tutela del pomodorino del piennolo, sono due architetti che nel 2012 decidono di mettere da parte la loro professione e si lanciano in un progetto che parte dal ripristino di una tenuta agricola di famiglia. Il loro obiettivo è quello raggiunto proprio in questi giorni, e cioè la produzione vinicola. Ma nell’attesa che le vigne appena piantate crescano e diano la quantità di uva necessaria, decidono di provare anche con il pomodorino del Vesuvio. È un successo che li colloca in breve tra i più qualificati produttori della regione. La scelta di lavorare seguendo procedure che escludono categoricamente ogni soluzione chimica e la collaborazione con agronomi e tecnici altamente qualificati che curano le varie fasi di coltivazione li porta non solo ad aver grandi riconoscimenti commerciali, soprattutto sui mercati esteri, ma anche al raggiungimento di traguardi prestigiosi come le certificazioni Dop, Residuo zero per il pomodoro e globalgap per quanto riguarda l’azienda.

L’obiettivo della produzione vinicola non viene però mai abbandonato. E a dare ulteriore impulso al progetto è proprio l’incontro con Francesco Andoli, titolare di Januarius, il ristorante-bottega che si trova proprio difronte al Duomo di Napoli. Francesco ha aperto il locale nel 2018. All’interno del ristorante il culto di San Gennaro viene affrontato senza nessuna concessione al folclore. Piuttosto rafforza quella che è la forte appartenenza identitaria dell’attività. Il patron è presente nei numerosi oggetti d’arte che decorano l’ambiente ma la napoletanità di Januarius è data soprattutto dalla territorialità delle materie prime con le quali vengono realizzati i piatti proposti ai clienti. Al menu di cucina tradizionale definito “Liturgia Partenopea”, si affiancano piatti particolari che vengono proposti di volta in volta sulla base della stagionalità dei prodotti adoperati. Tutto ciò che arriva in tavola è esposto nella bottega sistemata proprio all’ingresso del locale. Qui salumi, formaggi, conserve e tutto quanto viene utilizzato in cucina è disponibile anche per la vendita al dettaglio. Da Januarius i vini che saranno presentati il 20 settembre sono già sulle tavole dei commensali e stanno riscuotendo lusinghieri apprezzamenti. Ma questo non riduce l’attesa per la presentazione alla Masseria Dello Sbirro. Grande curiosità suscita l’opera dell’artista Alfredo Troise, che ha curato il progetto grafico delle etichette. Sono stati prodotti due vini, un rosso al quale è stato dato il nome divo Januario e un bianco denominato Eusebia, che secondo la leggenda fu la nutrice di San Gennaro e raccolse il suo sangue tramandato fino a noi. Molti gli amici e colleghi che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa e hanno scelto di partecipare attivamente. Gli ospiti infatti, troveranno sui banchi allestiti alla masseria, le prelibatezze culinarie firmate da nomi di assoluto rilievo nel campo della gastronomia partenopea. Dai gustosi taralli di Leopoldo Infante al sushi preparato da Egosushi, alle pizze di OWAP, la gastronomia di Salumeria Malinconico, le carni pregiate di Giacomo Buonanno, fino ai famosissimi piatti di Mimì alla Ferrovia e ai dolci di Mario Di Costanzo. Ospite della serata, il vulcanico artista e musicista di strada Pier Macchiè, che con la sua musica e la sua ironia intratterrà i presenti, e Roberta Minieri, favolosa interprete della posteggia classica napoletana.

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