All’interno del Museo di Pietrarsa, fresco dei festeggiamenti per il 180° anno di vita che hanno visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di tanti altri esponenti dello Stato, il 12, 13 e 14 ottobre avrà luogo la seconda edizione di “Eruzioni del Gusto”, manifestazione organizzata dall’associazione “Oro Nero” nata lo scorso anno con l’intento di fare rete tra territori vulcanici.

Abbiamo intervistato Carmine MaionePresidente dell’Associazione Oro Nero-Dalle Scritture del Fuoco:

Ciao Carmine, come nasce Oro Nero?

L’associazione Oro Nero è stata presentata per la prima volta alla stampa nella primavera dello scorso anno a “Villa Campolieto” ad Ercolano e in quella stessa occasione lanciammo la mostra multimediale  sui Vulcani del pianeta in collaborazione con Gino Ambrosio, nostro testimonial.

Già allora ci accorgemmo
che stava accadendo qualcosa di importante vista l’attenzione dei vari enti che
ci patrocinarono.

L’idea è quella di
mettere in rete i popoli e i territori vulcanici esaltandone la cultura e facendo
in modo che il tutto diventi un volano di opportunità, attraverso una serie di
scambi culturali e non.

Come nasce la scelta del vulcano come fonte di
ispirazione della vostra iniziativa?

Viviamo in un
territorio vulcanico ma il vulcano è tanto altro rispetto a quello che vediamo
davanti ai nostri occhi. Per noi il vulcano è il Vesuvio,  così come per i siciliani è l’Etna, ma
parlando di territori vulcanici dobbiamo pensare anche ai nostri mari che
celano catene montuose vulcaniche ormai da tempo conosciute.

Il nome corretto
della nostra associazione è “Oro Nero-Dalle Scritture del Fuoco” perché ci
siamo resi conto che il vulcano per noi è un patrimonio enorme, tutto il nostro
territorio è legato indissolubilmente al Vesuvio. Basti pensare agli scavi
archeologici della zona di Pompei e Ercolano, un paesaggio scritto dal fuoco
del Vesuvio. La nostra cultura è fortemente influenzata dal fuoco, così come la
nostra agricoltura.

Eruzioni del gusto
è l’esaltazione della generosità dei territori e della laboriosità delle
aziende che operano in quelle zone.

Nasce dalla volontà
di esaltare l’unicità dei territori vulcanici, di valorizzare la ricchezza che
il territorio vulcanico porta in sé e che per troppo tempo non è stata
sufficientemente considerata.

Per questo motivo avremo il patrocinio di tanti enti nazionali (Ministero dei Beni Culturali, Regione Campania, Istituto di Geofisica e Vulcanologia, Istituto Zooprofilattico e tanti altri) che si occupano di temi legati ai territori nonché la collaborazione di dipartimenti universitari, che daranno vita ad un palinsesto di eventi di altissimo livello.

Perché la scelta del Museo di Pietrarsa?

Il museo
ferroviario incarna già in sé l’idea del viaggio, del treno che crea
collegamenti tra territori diversi, che intesse relazioni. È inoltre uno dei
primi esempi di rivoluzione industriale in Italia, la prima ferrovia d’Italia,
un grande orgoglio del nostro sud. Non è da sottovalutare la bellezza del posto
affacciato sul mare, davvero unico nel suo genere.

Un tempo le derrate
alimentari viaggiavano esclusivamente su rotaie per esempio. E infatti uno dei
punti che tratteremo sarà proprio il turismo sostenibile, anche attraverso
rotaie.

All’interno della
manifestazione presenteremo anche “White Italy”, un brand che abbiamo presentato
al “Vinitaly” e a Pietrarsa rappresenteremo in maniera più puntuale come progetto
che tocca tutti i territori italiani attraverso il vino e il cibo, con l’idea
di metterli in collegamento tra di loro, una grande opportunità di valorizzazione.

Per noi organizzare
qui un evento così complesso significa creare opportunità, stimolare quante più
persone possibili a prendere coscienza della ricchezza di questi territori,
promuovendo anche l’economia territoriale attraverso l’arrivo in zona di tanti
operatori del settore.

Giusto per fare un
esempio avremo anche Matera, capitale europea della cultura 2019, che ha
concesso il patrocinio all’iniziativa, collegamento importante per la rete che
vogliamo sviluppare.

Avremo con noi
anche il “Merano Wine Festival” con la Cantina di Merano e per noi è un altro
segnale molto importante.

Un evento (anche) “food” che ha qualcosa di diverso dai
tanti eventi che si susseguono continuamente?

Si, forse proprio
per la unicità dei territori che vengono presi in considerazione, perché mai i
territori vulcanici si erano messi insieme (ci ha concesso il patrocinio il
consolato giapponese di Napoli in rappresentanza del Giappone, altro paese
fortemente vulcanico) ma è il cibo il filo conduttore anche del nostro evento.

Ci saranno tanti prodotti di eccellenza, ci saranno tutti i consorzi di tutela della Campania per promuovere i propri prodotti, circa 60 etichette di vini provenienti da terreni vulcanici nonché la pizza che ormai a pieno titolo rientra nella cultura gastronomica dei nostri territori.

Saranno presenti anche altre aziende dell’indotto come ad es. la Con-Tra ) che possono contribuire ad uno sviluppo sostenibile delle tante realtà produttive presenti al Sud, affiancandoli in un viaggio che li porti a conquistare i mercati internazionali.

Hai visto tanti eventi in giro per il mondo. Cosa ti ha
colpito di più degli eventi all’estero e cosa vorresti portare in Italia?

All’estero c’è
grande organizzazione ma noi abbiamo un bonus che è il nostro cibo, i nostri
prodotti. La nostra cucina, quella campana in particolare, è universalmente
apprezzata e ricercata anche all’estero. La pasta di Gragnano, la mozzarella di
bufala, sono prodotti ormai conosciuti e amati ovunque.

Ritengo quindi che
anche noi possiamo essere in grado, attraverso le nostre eccellenze, di
organizzare grandi eventi e noi di Eruzioni del Gusto, a piccoli passi, ci
auguriamo di crescere in tal senso.

Dobbiamo ovviamente
investire nella cultura dell’ospitalità, migliorarci in tal senso.

E proprio con
questa prospettiva, parteciperanno a Eruzioni del Gusto tante scuole
alberghiere, che sono il serbatoio delle professionalità del futuro, quelle che
dovranno occuparsi di turismo e accoglienza in genere.

Saremo in
partenariato anche con “Ospitalia” e avremo con noi il suo presidente che avrà
modo di affrontare questo tema.

In virtù di tutto questo cosa manca al Sud per diventare competitivo nel settore del turismo?

Il turismo è
fondamentale per il futuro dei nostri territori ma dobbiamo lavorare, guardando
chi lavora meglio di noi e mutuarne le buone pratiche. Il turismo è una risorsa
ma ha bisogno di tecnica per poter dare il meglio.

Forse a noi è
mancato l’investimento sui giovani, sul quale invece altre regioni d’Italia
hanno saputo puntare in tempo.

Perché venire a Eruzioni del Gusto pur non essendo
esperti del settore?

Sarà una grande vetrina per il nostro territorio nella quale si tratteranno temi interessanti. Siamo un evento
culturale che parte dal cibo ma per spiegare e conoscere i territori vulcanici.
Parleremo di “suolo a tavola”, ci sarà un focus nel quale si discuterà di come
viene monitorato il territorio, degli esami attraverso i quali si controlla la
qualità di un suolo, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico che
controlla gran parte del territori campani.

Fare un evento come
già ce ne sono decine non avrebbe avuto senso, per cui partiamo dall’unicità
dei territori vulcanici, passando attraverso la disamina dei suoi prodotti, ma
con la collaborazione del mondo scientifico proponiamo qualcosa che va oltre e
che speriamo diventi un riferimento importante nel settore.

Anna Orlando

Maturità classica, laurea in giurisprudenza, avvocato da oltre 15 anni. L'interesse per la cucina e per il cibo nasce dall'aver osservato in silenzio prima una nonna e poi una mamma ai fornelli. L'essere...

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