L’autunno nei piatti di Chef Schingaro

 

In una fredda serata prenatalizia, immersa nell’atmosfera di Borgo Egnazia, ho scoperto il Ristorante Due Camini.

Sebbene l’aria del Natale si respiri profondamente nel Borgo già allestito a festa, lo Chef Domingo Schingaro propone un menù dai gusti autunnali.

Protagonista assoluto della carta proposta per la serata è il tartufo bianco, prodotto re di ogni tavola in cui viene presentato e non è da meno qui, al Due Camini.

Quello che comincia è un percorso nel gusto, una coccola per il palato che inizia con degli antipasti sui generis: sei ciotole come sei sono le province pugliesi che, unite, vanno a comporre la forma del tacco d’Italia. In ogni porzione, prodotti ricercati e proposti per educare il cliente ai sapori di ogni zona della regione, che propone peculiarità differenti.

 

 

A riscaldare l’atmosfera non ci pensano solo le luci soffuse e le candele sparse per il ristorante. Il primo piatto è una zuppa di orzo e tartufo bianco che coccola e gratifica il cliente.

A seguire, tra le esperienze alla scoperta di sapori autentici e del periodo che hanno colpito il mio palato, occupa un posto di rilievo l’uovo con tartufo bianco e purea di castagne: un piatto che racchiude al suo interno i tipici profumi dell’autunno, in cui la maestria degli chef sa ricreare un’armonia nella fusione di elementi diversi e contrastanti, senza tralasciare l’attenzione per la presentazione, curata nei minimi dettagli.

Nonostante le mie iniziali diffidenze, su consiglio dello Chef, ho preso il piccione. Mai scelta si è rivelata più azzeccata, poiché oltre ad aprirmi nuovi orizzonti sulla carne rossa, il piatto mi ha conquistato letteralmente.

Un capitolo a parte andrebbe dedicato al toast col tartufo bianco, proposto così come concepito dalla cucina del Due Camini e servito su un piccolo ciocco di legno.

Tutti i sapori forti e i gusti decisi di questo menù sono stati accompagnati da un Susumaniello di altissimo livello, all’altezza della location e delle pietanze proposte.

Quando il percorso volge a conclusione, ecco che arriva la vera sorpresa: la chiusura del menù autunnale avviene in una zona diversa del ristorante. Dalla sala, ogni cliente viene invitato dallo Chef Domingo Schingaro all’interno di un’area dedicata della cucina, in cui poter degustare il dessert. Tutto avviene con estrema naturalezza, come avverrebbe in casa propria, mangiando un dolce sulla penisola della propria cucina e chiacchierando con i propri ospiti.

Solo che al pass c’è Schingaro, che da buon padrone di casa accoglie chi ha scelto di vivere questa esperienza nel gusto. Conversare con lo Chef dinanzi ad un gelato al caco con granella di mandorle è di gran lunga migliore dello stare seduti al tavolo a pensare che la serata è ormai agli sgoccioli.

Nella zona relax, cioccolatini fatti in casa e castagne arrosto nel loro cartoccio chiudono in modo semplice e distinto una cena da ricordare.

Due Camini merita la Stella Michelin che gli è stata assegnata, e non mi meraviglierei se ne arrivasse un’altra: la cura dei dettagli, la proposizione di una cucina sostenibile con prodotti di alto livello che rispettano la stagionalità e, non ultime, l’accoglienza e l’attenzione per il cliente con servizi impeccabili fanno di questo ristorante un prezioso luogo per serate importanti, da vivere con persone speciali.

Francesca Favia

Viaggiatrice compulsiva, Esperta Economia Circolare , Storyteller e promotrice delle gastronomia sostenibile e free cruelty

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