Chris Smalling investe nel crowdfunding di Heura Foods: il futuro è plant based

La società raggiunge il traguardo dei 4 milioni di euro già nella fase di preregistrazione a partecipare alla campagna e in meno di 24 ore

Insieme al difensore della Roma, scommettono sulla start up di carne vegetale oltre 3.000 persone da tutto il mondo

Chris Smalling, il calciatore inglese attualmente in forza all’A.S. Roma, è sceso in campo per sostenere il progetto di Heura Foods, la start-up spagnola di carne vegetale presente in 16 paesi nel mondo. Dalla Spagna ha fatto il suo ingresso in Italia a febbraio 2021 per prendere per la gola anche gli italiani, in un mercato che già dimostra una crescita a ritmi sostenuti e si candida a esser di primo piano nello scacchiere alimentare nel futuro prossimo.

Smalling, che 5 anni fa ha scelto di adottare una dieta vegana, dopo essersi imbattuto in Heura e aver approfondito la sua storia, ha deciso di voler essere parte del progetto che sposa appieno gli stessi valori del calciatore, investendo nella prima campagna di equity crowdfunding della start up spagnola.

“La missione di Heura per il cambiamento rispecchia esattamente la mia missione personale. Loro si spingono oltre al brand perché vogliono lasciare un’impronta sul modo in cui le persone pensano alle diete a base vegetale e al benessere degli animali, oltre a realizzare prodotti incredibili. Siamo entrambi molto impegnati nel creare un impatto positivo, quindi appena ho avuto l’opportunità di investire nell’azienda, ho colto subito l’occasione al volo!” – ha commentato Chris Smalling.

Nata a Barcellona nel 2017 da due attivisti – Marc Coloma e Bernat Añaños – fortemente votati a un’alimentazione attenta alla salute e all’ambiente, Heura è diventata in poco tempo una delle aziende del settore a più rapida crescita con una distribuzione dei suoi prodotti – pollo e burger vegetali – in oltre 4.000 punti vendita tra Europa, Asia, Nord e Sud America, oltre a essere stata la prima e unica società plant based ad aver ottenuto la certificazione di B-Corp.

Sostenitrice del patrimonio culinario mediterraneo, presente in ogni prodotto grazie all’utilizzo dell’olio extra-vergine di oliva come unica fonte di grassi, Heura è già stata scelta da numerosi atleti come Marc Ter Stegen, Saul Níguez, Aaron Ñíguez e Sergi Roberto che hanno inserito la carne Heura nel proprio regime alimentare in virtù delle ottime proprietà nutrizionali.

“Siamo molto contenti che un atleta del calibro di Chris Smalling creda nel nostro progetto e abbia scelto di farne parte. Ci inorgoglisce soprattutto, il fatto che la sua scelta sia mossa da una condivisione dei nostri valori e non solamente dalla bontà dei nostri prodotti. Sono sempre più numerose le ricerche che dimostrano come la produzione e il consumo di carne animale non siano più sostenibili né da un punto di vista etico né ambientale ed è importante rendere tutti consapevoli della necessità di cambiare la propria dieta alimentare ora. Siamo certi che grazie all’impegno e alla dedizione che mette nella causa, riuscirà a essere di ispirazione e far comprendere al grande pubblico, l’importanza di una dieta a base vegetale per il futuro del pianeta”.ha commentato Marc Coloma, CEO e co-founder di Heura.

Heura crowdfunding, un progetto di tutti per tutti

Chris Smalling è tra i primi a impegnarsi nella campagna di equity crowdfunding avviato da Heura lo scorso 1° giugno sulla piattaforma CrowdCube. 3.012 investitori – 45% donne – da tutto il mondo hanno partecipato alla fase di preregistrazione alla campagna, raggiungendo i 4 milioni di euro prefissati in meno di 24 ore e unendosi al movimento globale “Good Rebel” guidato da Heura.

La carne di Heura: più proteine, ma meno calorie

Sani, sostenibili e gustosi, i prodotti di Heura devono la loro unicità al team di ricerca & sviluppo dell’azienda spagnola che è riuscito a conferire al prodotto una succosità, capace di convincere anche i carnivori più accaniti, mantenendo i più bassi livelli di grassi saturi in assoluto. Questo è stato possibile grazie all’innovativa intuizione di utilizzare un analogo del grasso estratto dall’olio extra-vergine di oliva che riduce dell’85% la quantità dei grassi saturi. La ricetta del burger, per esempio, racchiude il 40% in meno degli ingredienti utilizzati nel mercato plant based per una proposta che offre il più alto apporto proteico per caloria nel mercato degli analoghi della carne.

 

Redazione Foodmakers

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