A quattro anni di distanza dall’ultima etichetta firmata 32 Via dei Birrai è arrivato il tempo di una nuova birra.


Si chiama AMBITA ed è una birra 100% Made in Italy. L’orzo infatti arriva dall’entroterra veneziano mentre il luppolo è coltivato sui colli asolani. Il primo frutto di una mission che Fabiano Toffoli aveva deciso di realizzare alcuni anni fa quando le prime piantine di una varietà, il Brewer’s Gold, erano state messe a dimora e curate da quel momento con la solita cura maniacale di 32 Via dei Birrai: ventilazione notturna e irrigazione a goccia quando necessario. Il risultato è un luppolo straordinario, con profumi e caratteristiche organolettiche superiori alla stessa varietà coltivata in altre zone d’Europa. Distribuita nel classico formato bottiglia da 75 cl al prezzo indicativo di circa 9 euro, Ambita è una birra chiara, di appena 4,5% vol, perfetta per l’imminente estate per facilità d’approccio e di sorso, ma una birra che vuole anche essere un segnale di fiducia e di speranza in un Italia che riparte dopo mesi di chiusura di quasi tutte le attività, la testimonianza concreta di imprenditori artigiani il cui messaggio è “rimbocchiamoci le maniche, rimettiamoci al lavoro”. Ambita perché tale è questa birra e perché ci si deve ricordare che gli italiani abitano una terra che, per mille motivi che spesso dimentichiamo, è ambita.

Ma, come se non bastasse, dalla creatività di 32 Via dei Birrai è ora pronto ad affrontare il giudizio dei consumatori AMBEDUE. Non una birra ma un amaro alla birra. Il punto d’arrivo della collaborazione tra 32 Via dei Birrai e Genziana Distillati di Crespano del Grappa, una distilleria nata nel 1969 riprendendo un’antica tradizione di famiglia che risaliva a prima della Grande Guerra. Tra i ragazzi di 32 Via dei Birrai e Alessandro Carlassare, il distillatore di Genziana, si è subito stabilita una comunione d’intenti e di obiettivi. La base di Ambedue è la Nebra, una birra ambrata da 8% vol prodotta con malto d’orzo e segale, nella quale sono state innestate un bouquet di erbe e piante aromatiche che vanno dalla genziana al rabarbaro, dall’assenzio romano alla cannella, dalla rara cascarilla alla china.

—-

Il birrificio, nato nel giugno del 2006, è la sintesi di tre percorsi professionali diversi che hanno saputo integrarsi alla perfezione: Fabiano Toffoli, uno dei birrai italiani più apprezzati, Loreno Michielin, il direttore commerciale che ha saputo rapidamente far conquistare all’azienda una fama anche all’estero, e Alessandro Zilli, ingegnere che segue la fondamentale ricerca e sviluppo. A loro si è poi aggiunto, per seguire nello specifico il mercato italiano, Mauro Gajo.

Redazione Foodmakers

Account della redazione del web magazine Foodmakers. Per invio di comunicati stampa o segnalazione eventi scrivere a foodmakersit@gmail.com

Leave a comment

RispondiAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.