Food Makers ha ospitato nel corso delle sue dirette quotidiane su Facebook anche Alessandro Lazzaroni, master franchisee del brand Domino’s Pizza per l’Italia. Sono ormai quattro anni che la prima catena di pizzerie a livello mondiale è presente nel nostro Paese, «mantenendo il DNA di una società globale, puntando fin da subito sulla consegna a domicilio di pizze artigianali tradizionali e internazionali, nonché sull’innovazione digitale» spiega Lazzaroni che, intervistato da Antonio Savarese, rivela: «Avremmo dovuto aprire la trentesima pizzeria, questa volta a Monza ad aprile, ma causa epidemia l’apertura è stata rimandata a giugno. Anziché quindici pizzerie, quest’anno ne saranno aperte “solo” sette o otto».

Lanciando per prima in Italia il servizio di consegna senza contatto, Domino’s Pizza è stata pronta a reagire alla crisi delle ultime settimane, «ma non avvantaggiata» ci tiene a sottolineare l’amministratore precisando che «inizialmente è stato perso il 50% tra ordini d’asporto e quelli fatti da persone che vengono a consumare nei punti vendita». Eppure, l’espansione non si è arrestata: «Lavorando con la consegna a domicilio, siamo riusciti a riportarci alla pari e addirittura oggi fatturiamo circa il 30% in più del fatturato risalente ai mesi di gennaio e febbraio».

Secondo Lazzaroni, bisognerà aspettare almeno un anno per ritornare alla normalità nel campo della ristorazione, preannunciando la difficoltà di fare asporto e la preoccupazione degli italiani per le consumazioni all’interno dei locali. E si sbilancia dicendo: «Mi attendo che alcuni pizzaioli e ristoratori chiedano di diventare frachising di Domino’s Pizza perché vedono nella nostra alta professionalità nel gestire la consegna a domicilio e nel lavorare sul digital due vie di successo».

Si è detto di prossime aperture di Domino’s Pizza nelle regioni d’Italia. Ce ne sarà una a Napoli? «Non a breve, però vorremmo farlo – anticipa il master franchisee – Nel mercato della pizza c’è possibilità per tutti coloro che lavorano bene, facendo diversi tipi di pizza. Per esempio noi non facciamo la classica pizza napoletana. Sono convinto che ci sia spazio per Domino’s Pizza a Napoli e in tutto il sud Italia».

Molteplici aspetti discussi in poco più di mezz’ora di diretta. Dalla ricetta di pizza Domino’s più venduta al target di riferimento, dalla strategia di marketing alla certificazione degli ingredienti utilizzati. Potete rivedere l’intervista integrale cliccando di seguito.

Pietro Bruno

Classe 1994, laureato in “Media, comunicazione digitale e giornalismo” presso la Sapienza Università di Roma. Nel 2017 ho pubblicato il mio primo saggio “È il tempo della radio in TV” (Guida),...

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