Un ulteriore passo in avanti per la tutela della nocciola avellana è stato compiuto dall’associazione di filiera Terre Abellanae in collaborazione con la Commissione scientifica Comunale Nocciola di Avella De.C.O.

Avella è un comune della bassa Irpinia, famoso da secoli per la produzione della nocciola. Già negli scritti di Linneo l’albero di nocciolo veniva definito “Corylus avellana”. Ulteriori testimonianze si trovano in scritti di epoca romana fino ad arrivare a tempi più recenti con i versi di D’Annunzio (la verga di avellano nella poesia I pastori). Il forte legame tra il territorio avellano e la nocciola è confermato ancora dal fatto che in Spagna e Portogallo questo prezioso frutto si chiama avellana o avela.

L’associazione Terre Abellanae è nata nel 2017. Mette insieme 18 operatori della filiera locale, dal produttore agricolo ai trasformatori di primo e secondo livello, agronomi e consulenti, per valorizzare e promuovere i valori dell’agricoltura e della ruralità nel territorio di produzione della nocciola avellana.

È importante ricordare che l’Italia è il secondo produttore al mondo di nocciole dopo la Turchia. La Campania è seconda in Italia dopo il Lazio, posizionandosi prima di Piemonte e Sicilia. La provincia di Avellino, da sola, produce il 25 % di tutta la produzione nazionale italiana.

Fondamentale, quindi, è la tutela di un prodotto così prezioso per l’economia italiana. Tutela che non può prescindere da tutta la filiera che gravita intorno alla produzione agricola.

La Nocciola Avellana DE.C.O. (denominazione comunale di origine) nasce anch’essa nel 2017 come marchio territoriale per la tutela, tracciando la carta d’identità del prodotto. Si propone di accompagnare il territorio in un percorso di emancipazione e sviluppo della filiera.

La Commissione scientifica Comunale Nocciola di Avella De.C.O. e l’Associazione di filiera Terrae Abellanae annunciano di aver concluso con successo la definizione del marchio territoriale “Nocciola di Avella De.C.O.”

Sono stati approvati il quaderno di tracciabilità del prodotto e le norme sull’etichettatura dei prodotti. Si tratta di strumenti fondamentali per tracciare il percorso della Nocciola, garantire l’origine e la giusta comunicazione del marchio in etichetta. Sono aspetti ritenuti sempre più rilevanti dal consumatore contemporaneo, attento e desideroso di conoscere di più su ciò che mangia.

Il marchio territoriale De.C.O. nasce alla fine degli anni 90’ da un’intuizione dell’enogastronomo e giornalista Luigi Veronelli. In seguito la Legge n. 142 dell’8 giugno 1990 dà ai Comuni la possibilità di intervenire in materia di valorizzazione dei prodotti tipici, con l’idea di garantire un iter di riconoscimento dell’origine vicino ai territori.

La Nocciola di Avella De.C.O., già istituita nel dicembre del 2017 dal consiglio comunale di Avella, si compone di diverse varietà. Tra queste, prevalente la mortarella, poi la camponica, la San Giovanni, la don Aniello e altre. Delinea così un ventaglio varietale prestigioso ma anche ricco di biodiversità.

L’areale di produzione comprende i Comuni di Avella, Sperone, Baiano, Quadrelle, Sirignano, Mugnano del Cardinale e Monteforte Irpino. Tutti in Provincia di Avellino.

Non nasconde l’entusiasmo la Presidente della Commissione scientifica e consigliera comunale con delega, Carmen Loiola, che dichiara:

”Come comune abbiamo supportato il progetto Nocciola di Avella da subito. Lo riteniamo fondamentale per la valorizzazione della filiera produttiva, a partire dai produttori, e per lo sviluppo del territorio. Ringrazio tutti gli operatori coinvolti nel percorso, dall’Associazione Terrae Abellanae che ha sollecitato e seguito passo dopo passo il progetto, al Professore Vincenzo Peretti, professore Ordinario in Zootecnica Generale e Miglioramento Genetico afferente al Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nonché Direttore scientifico dal 2006 del Consorzio di Tutela Provolone del Monaco D.O.P.”

Sulla stessa lunghezza d’onda di Loiola, Biagio Estatico, presidente di Terrae Abellanae:

“È il momento che tutti aspettavamo da tempo. In primis i produttori dell’areale, che adesso hanno uno strumento in più per ottenere risultati. Questo primo traguardo è il frutto di un percorso comune, che ha visto protagonista tutta la filiera locale. Dai produttori ai trasformatori, fino anche all’apporto di giovani consulenti dottori agronomi e nel marketing. Ultimo, ma non ultimo, il Comune di Avella, che come attore Istituzionale ci sta dando supporto e fiducia attraverso il lavoro della Presidente della Commissione scientifica Carmen Loiola. Ora si apre una nuova fase. Lavoreremo per aprirci sempre più al territorio. Ma certamente sarà l’annata 2021 quella in cui la Nocciola di Avella De.C.O. andrà a regime. Con il lavoro e la pazienza possiamo continuare nella giusta direzione”.

Anna Orlando

Maturità classica, laurea in giurisprudenza, avvocato da oltre 15 anni. L'interesse per la cucina e per il cibo nasce dall'aver osservato in silenzio prima una nonna e poi una mamma ai fornelli. L'essere...

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