Siamo qui per un’altra storia del mio viaggio sul territorio campano. In questa occasione il territorio resta ancora Avellino, ma siamo in zona Grottaminarda. L’Azienda che racconto e che vi farò conoscere è l’Azienda Agricola Case D’Alto.

Questa storia è stata anche per la sottoscritta una prima grande scoperta da tenere davvero presente e che merita la sua luce. La loro storia ha inizio in questo modo, un esempio della rivoluzione agricola e culturale nelle campagne fiorenti della provincia avellinese.

Case D’Alto prende il suo nome dalla vigna ultracentenaria nata verso la metà del 1800, in zona Case D’Alto a Taurasi, dove la loro bisnonna acquistò con i soldi della dote nuziale un piccolo vigneto. Da quel momento la famiglia ha tramandato di generazione in generazione la passione per il territorio e le tecniche di produzione.  L’area in cui nasce questa piccola chicca d’eccellenza è l’Irpinia, territorio molto vocato a olio e vino, che si cela tra i monti dell’Appennino Meridionale, noto per i suoi vini, l’Aglianico, il Taurasi, e il Fiano di Avellino, e i prodotti della terra dal valore culinario importante.

L’Azienda produce e commercializza vini IGT, DOC e DOCG certificati, provenienti solo da uve aziendali.  Seguono lavorazioni di agricoltura biologica e praticano tecniche di viticoltura e olivicoltura a basso impatto ambientale, senza l’uso di fitofarmaci dannosi all’uomo e alla natura.  Da sempre preferiscono puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Un esempio ne è la produzione dell’olio, che si ottiene con sole olive verdi ottenute da raccolta anticipata. Nonostante questo tipo di raccolta vada a scapito della resa, la preferisco poiché permette di ottenere oli di qualità superiore, in modo che le proprietà salutari vengano amplificate.

La sapienza e la tradizione nel lavoro sono a disposizione dell’innovazione, per dare vita a un’azienda dinamica e innovativa che produce vini di alta qualità. Esportano anche all’estero, in Svizzera, Olanda, Svezia, Giappone e Stati Uniti. Dalla fine del 2018 la produzione ha ottenuto la certificazione biologica, dal 2019 è biologica.

La nascita di Case D’Alto è data dalla volontà di valorizzare i frutti del territorio tramite i prodotti che ne rispecchiano la natura profonda. Per quanto attiene i vitigni coltivati, partiamo col Taurasi.

I loro vigneti si trovano nella zona di Taurasi, nella Contrada Case D’Alto, terra celebre per la produzione di uno dei vini più pregiati e amati in Campania, il Taurasi DOCG.

L’uva proviene in parte da vigneti a starseto su piede Franco, da alcuni ceppi centenari e da impianti a spalliera ventennali. L’esposizione a Sud – Ovest è una delle principali condizioni che permettono la produzione di vini d’eccellenza.

Per il Terrior: il loro obiettivo è produrre vini con standard qualitativi alti, con tecniche a basso impatto ambientale, adattando una disciplina etica rigida, infatti, il vino rappresenta l’espressione più autentica del terroir, dove è possibile ritrovare le sue origini.

Se sottoposto a un certo periodo di invecchiamento, l’Aglianico prodotto solo nei 17 comuni della Valle del Calore, dà origine al pregiato vino Taurasi DOCG e al Taurasi Riserva DOC, uno dei più importanti rossi d’Italia. La procedura di invecchiamento prevede, per il Taurasi DOCG, l’affinamento obbligatorio di almeno tre anni di cui uno in botti di legno, mentre per il Taurasi Riserva DOCG, Almeno quattro anni di cui almeno diciotto mesi in botti di legno. L’invecchiamento segue metodi tradizionali e dona al vino più aromaticità e morbidezza aiutando, a smussare l’elevata componente tannica tipica dell’Aglianico. L’Aglianico è un vitigno storico dell’Italia meridionale, il cui allevamento accomuna e divide tutta la parte bassa dell’Appennino, soprattutto le aree interne della Basilicata e della Campania.

Ciò che unisce le Regioni di produzione sono le principali caratteristiche dei vini, tra cui rispecchia il colore rosso rubino ed il profumo intenso, fruttato e floreale che con l’invecchiamento diventa più speziato, le dividono, le caratteristiche varietali risultato delle differenze tra le varie Regioni, soprattutto il terreno ed il microclima. È un vitigno che predilige terreni collinari/ argillosi, calcarei e vulcanici, ricchi di minerali e humus. Essendo un vitigno che resiste al Freddo, la raccolta è tardiva, ed avviene a novembre. Le escursioni termiche, sviluppano un profilo aromatico fine ed intenso.

Il Fiano di Avellino DOCG, è prodotto nella disciplinare che comprende 26 Comuni della Provincia di Avellino, nell’area compresa tra il Parco Regionale del Partenio ed il gruppo Terminio – Tuoro. Si ipotizza che siano stati i Greci, a introdurre il Fiano in Campania, Vitigno autoctono Irpino, la cui origine propria del comune di Lapio. Infatti, si suppone che il nome derivi da Vitis Apicia, o Apina, dovuto alla sua caratteristica dolcezza che attira gli sciami di api attorno ai grappoli. Poi col tempo, Apina, si è evoluto in Apiana, poi in Afiana, quindi in Fiano. In alcune annate, il Fiano di Avellino presenta interessanti note fumé e di pietra focaia.

Sono quattro le aree geografiche, e i Terrior, che danno espressione alle diverse caratteristiche nei vini: Lapio, Summonte, Montefredane, con la fascia collinare a est di Avellino.

In generale, i terreni sono esposti a Sud Sud-est / Sud – Ovest, risultano prevalentemente argillosi e calcarei con presenza di sedimenti vulcanici che donano complessità al vino. Gli ettari di proprietà sono 23 dislocati in arenili vocati.

L’Azienda oltre a produrre vini come già accennato in precedenza, è dedita anche alla produzione di Olio Evo, vero e proprio oro colato, ottenendo molti riconoscimenti e collocandosi tra i migliori in Europa, Claudio, ha investito anche nella monocultivar Ravece a conversione biologica. Una piccola gemma di cui ottiene una resa bassissima per concentrarsi sulla qualità.

Il sogno di Claudio, è di realizzare una cantina e convertire al biologico tutta l’Azienda. Produce anche un Blend naturale di olive: Ravece, Ogliarola, e Leccino.

Adesso siamo giunti alla mia personale Degustazione dei vini di Case D’Alto. 

Eclissi Fiano di Avellino DOCG 

La vigna si colloca a Lapio.

È un Fiano di Avellino DOCG. Cresce su un terreno argilloso/ Calcareo. Ha un alcol svolto di 13,5% vol. L’annata in Degustazione è la vendemmia 2017. Svolge Vinificazione e affinamento: pigiadiraspatura delicata dei grappoli, soffice e lunga pressatura a freddo in ambiente protetto da ossigeno, la limpidità del mosto fiore per sedimentazione naturale a bassa temperatura.

Esegue lenta fermentazione con lieviti selezionati e prolungato affinamento su fecce fini in serbatoi di acciaio inox, ed in piccola percentuale, in piccole botti di rovere. Uso regolato di solforosa in ogni fase dell’elaborazione.

Uve 100% Fiano di Avellino . Anno d’impianto del vigneto 2011. Viene coltivato ad un’altitudine di 320 metri s.l.m. con un’esposizione Nord/ Sud. Usano una forma di allevamento a controspalliera con potatura a Guyot. La vendemmia si svolge a fine Settembre, mentre la raccolta è manuale, in cassette, a piena maturazione aromatica dell’uva.

Alla vista, si mostra di un colore giallo paglierino brillante con riflessi dorati. Accostando il naso, al bicchiere sono inebriata da travolgenti note floreali , di tiglio, acacia, ginestra, camomilla, a cui seguono note di menta, nocciola tostata, note fruttate di pera, e poi legno di sambuco ed erbaceo, con una lieve trama minerale. All’assaggio, lo si percepisce, fresco, cremoso, sapido con una vivace acidità, perfetto equilibrio e ritorna la nota di pera matura.

Un vino dalla straordinaria bevibilità. Lo si consiglia, abbinato a formaggi di capra, e del capocollo, con del pesce, ma anche con delle carni bianche, con ottime insalata.

Va servito a temperatura di 10/12° C.

Campania Fiano IGP Orange wine Non filtrato 

È un Campania Fiano IGT del tipo Orange biologico. Cresce e viene coltivato su terreno argilloso/ calcareo. Ha un alcol svolto di 12,5 % vol. L’annata in Degustazione è la vendemmia 2019.

Effettua vinificazione ed affinamento: è un Fiano vinificato in rosso, 45 giorni di macerazione sulle bucce, non filtrato.

Alla vista, si mostra di colore arancio / ambrato brillante con riflessi ramati. Accostando il naso al bicchiere, cado in estasi, poiché offre seducenti note floreali di tiglio, acacia, camomilla, a si susseguono note di caramella mou, frutta candita, pesca, agrumi, note speziate di zenzero, e più dolci di miele d’acacia, con lieve trama balsamica. All’assaggio, lo si percepisce, molto fresco, minerale, note dolci di caramello, e note fruttate di pesca, e albicocca.

Lo si consiglia, con la pasticceria secca, il panettone, e formaggi erborinati.

Da consumare a temperatura tra i 12/14° C

Eclissi Rosso 

È un Aglianico Irpinia Doc. L’annata in Degustazione è la vendemmia 2017.

Uve 100% Aglianico , da vigne in Irpinia. Da agricoltura biologica. Svolge affinamento in acciaio e poi in botti di Rovere per oltre un anno e poi altri quattro mesi in bottiglia.

Alla vista, si mostra di colore rosso rubino fittissimo, concentrato e consistente. Accostando il naso al bicchiere, riscontro un profumo ricco che rimanda ai frutti di bosco, liquirizia, confettura di amarena, ribes, more, lampone, prugna secca. Un’intensa e piacevole nota balsamica di menta ed eucaliptolo ad accompagnare verso il prossimo passaggio. All’assaggio, lo si percepisce sapido e morbido, caldo, secco, tannico, che rimanda a note di frutti rossi e al floreale della rosa.

Un vino dalla spiccata personalità e grande persistenza. Un prodotto dalla grande longevità.

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Si possono acquistare i loro prodotti personalmente visitando lo shop che si trova in Corso Vittorio Veneto 109 a Grottaminarda ( AV) , oppure direttamente sul sito on line.  Non posso non ringraziare molto il signor Claudio De Luca, per l’ospitalità e l’accoglienza riservata. È stato un pomeriggio molto interessante, un incontro e confronto costruttivo.

Brunella La Salvia

Sono un Assistente Sociale professionale, ma anche un insegnate abilitata per la scuola Infanzia e Primaria. Poi un giorno a furia di uscire e bere e mangiare fuori con gli amici e disquisire sui piatti...

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