“Siamo profondamente orgogliosi, il nostro Paese si dimostra ancora una volta al top in Europa – e quindi nel panorama internazionale – per i livelli di sicurezza alimentare, confermata dai risultati raggiunti in termini di residui, grazie all’importante lavoro portato avanti in questi anni dagli attori della filiera agrifood”. Queste le parole con cui Alberto Ancora, Presidente di Federchimica-Agrofarma, ha accolto con soddisfazione i risultati della Relazione annuale sui residui di agrofarmaci in Europa, pubblicata dall’ Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare.

L’Italia ha analizzato quasi il doppio dei campioni previsti dal programma come requisito minimo, ed è tra i Paesi che effettuano il maggior numero di controlli dei residui di agrofarmaci negli alimenti, mostrando le migliori performance. Di questi, infatti, il 97,6% è risultato sicuro e conforme ai limiti di legge. Il rapporto dell’Efsa offre una fotografia completa sul livello dei residui riscontrati nell’intero territorio comunitario per quanto riguarda i prodotti di largo consumo. Nel complesso, a livello europeo nel 2019 sono stati analizzati complessivamente 96302 campioni di alimenti, dei quali il 96,1% è risultato entro i limiti di legge. L’Italia si pone quindi al di sopra della media UE sia in termini di quantità analizzate, sia della qualità dei risultati raggiunti.

“Il risultato che Efsa ha pubblicato in questi giorni è frutto anche del grande impegno dell’industria dell’agrofarmaco nella ricerca scientifica, volto a sviluppare prodotti sempre più efficaci per la protezione delle colture e la tutela della salute dei consumatori, e sempre meno impattanti a livello ambientale, a cui si aggiunge l’alta professionalità degli agricoltori e dei tecnici del nostro Paese per un loro utilizzo sempre più corretto” – prosegue il presidente di Agrofarma – “I dati eccellenti per l’Italia in tema di sicurezza alimentare e sostenibilità ci devono aiutare a mettere nella giusta prospettiva anche i temi del dibattito europeo: è fondamentale tenere conto dei risultati raggiunti nei diversi paesi e di quanto già fatto dall’industria e dagli agricoltori a livello nazionale. Per tale ragione, pur condividendo appieno i principi della strategia “Farm to fork”, riteniamo che la sostenibilità in agricoltura non possa migliorare attraverso la semplice riduzione di input chimici, ma solo attraverso la promozione dell’innovazione e l’utilizzo combinato di tutte le tecnologie a disposizione, includendo anche le tecnologie digitali, in un approccio sempre più integrato” conclude Alberto Ancora.

Agrofarma, l’Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica, è  da sempre in prima linea nella promozione di un utilizzo corretto e responsabile degli agrofarmaci. L’Associazione rinnova la propria soddisfazione e il proprio plauso nei confronti degli operatori del settore, che si impegnano ogni giorno con professionalità per soddisfare la richiesta alimentare con prodotti sicuri e di qualità.

Redazione Foodmakers

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