Hanno consegnato sei quintali di biscotti ai bambini in fuga dalla guerra in Ucraina. Matteo Cunsolo, panificatore dell’hinterland milanese, e numerosi soci del Richemont Club Italia, di cui è neo Presidente, hanno raccolto i dolci provenienti da ogni regione d’Italia preparati dai soci del Club per portare un po’ di conforto ai più piccoli.

«Guardando le immagini al telegiornale – raccolta Cunsolo – ho visto che alla frontiera i volontari distribuivano una bevanda calda e del pane ai profughi. Ho pensato come rendermi utile chiedendo la collaborazione dei colleghi che hanno risposto subito preparando i biscotti e prodotti da forno a lunga conservazione. Sappiamo che è solo una goccia nel mare, ma se ognuno contribuisce con la propria goccia si ottiene un oceano di solidarietà». Dalla Sicilia fino alla laguna veneta hanno risposto in molti panificatori e pasticceri: Beniamino Bazzoli e Fabrizio Zucchi dalla provincia di Brescia, da Chioggia il pasticcere Daniele Scarpa ha consegnato i bussolai, tipici dolci della tradizione veneziana; e poi dalla Sicilia, più precisamente da Palazzolo Acreide, è arrivato un carico di dolci preparati da Salvatore Rubino, dalla Brianza (Seregno) è arrivata la solidarietà di Edoardo Corti e da Pavia la generosità di Luca Bruno Bergamaschi. «Il nostro Club riunisce panificatori e pasticceri – spiega Roberto Perotti, past presidente del Richemont Club Italia e Presidente del Club Internazionale- abbiamo accolto l’invito di Matteo a donare con ciò che sappiamo fare: pane e biscotti per dare ai più piccoli una parvenza di normalità». Hanno contribuito alla raccolta anche l’associazione commercianti di Chioggia, l’associazione artigiani di Chioggia e i panificatori chioggiotti.

Una volta raccolto il materiale, Cunsolo e tre persone che si sono offerte di accompagnarlo in questo viaggio, grazie alla collaborazione dell’Associazione sindacale Ucraina dei lavoratori immigrati in Italia (Asli), hanno effettuato personalmente la consegna in tre differenti campi profughi allestiti al confine fra la Polonia e l’Ucraina. Oltre ai prodotti da forno, sono stati donati generi di prima necessità, raccolti da Cunsolo nel suo panificio a Parabiago, e poi trasportati con un furgone a noleggio. La parrocchia dei SS. Gervasio e Protasio di Parabiago ha messo a disposizione gratuitamente un pullmino di otto posti che è stato utilizzato per trasportare persone in fuga dalla guerra, soprattutto donne e bambini, verso l’Italia. Alla guida si alternavano i tre volontari che hanno accolto in modo spontaneo la chiamata del panificatore condividendo il viaggio di 46 ore e 4.400 chilometri: Matteo e Marco Slavazza, il primo dirigente d’azienda e il secondo fotografo entrambi di Parabiago, Alois Maurizi anch’egli fotografo di Genova.

«Ho saputo del viaggio per pura casualità – racconta Alois – parlando con uno del gruppo e non ho esitato a dare la mia disponibilità: non riuscivo a stare seduto sul divano, sentivo che dovevo rendermi utile in qualche modo e offrire il mio aiuto. È stata un’esperienza che non dimenticherò mai».

Cunsolo spiega che la comunità di Parabiago ha risposto in maniera unita: «Avevo chiesto di donare generi di prima necessità per i bambini. E fin da subito c’è stata grande solidarietà da parte di tutti: abbiamo raccolto giocattoli, indumenti, alimenti, pannolini per neonati, abbigliamento da destinare ai bambini. Anche la farmacia del paese ha offerto il suo prezioso contributo donando medicinali». In totale hanno consegnato 12 quintali di generi alimentari e prodotti da forno.

Per i componenti del viaggio questo è stato il modo per rendersi utili in maniera concreta, esprimendo la propria la vicinanza al popolo ucraino: «Prima di conoscere Matteo – racconta Marco Slavazza – cercavo il modo di compiere questo viaggio per fare un reportage fotografico e raccontare ciò che accade ai confini con l’Ucraina. Poi è arrivata l’opportunità offerta da Matteo di andare in Polonia per aiutare le persone ed è cambiata la mia prospettiva: non era più un raccontare ciò che vedevo, ma era un vivere ciò che volevo raccontare rendendomi utile».

Matteo Slavazza ha accolto la possibilità d’intraprendere questo viaggio inizialmente per rendersi utile e aiutare gli altri per poi rendersi conto di aver ricevuto molto di più di quanto ha donato: «Fare questo viaggio era fondamentale per me. Non siamo super eroi – afferma – abbiamo guidato dei mezzi per raggiungere un obiettivo: portare aiuti e sollievo ad una popolazione che sta vivendo il dramma della guerra. Eppure, condividere con le persone che abbiamo incrociato momenti di vita quotidiana nei campi profughi, ascoltare le loro parole, riuscire a strappare un sorriso ai bambini è stato un prezioso dono che non può essere quantificabile e ha un valore infinito».

L’iniziativa di Cunsolo è nata dalla scia di solidarietà raccolta da un’altra iniziativa del panificatore: il pane in cassetta blu e giallo, colori della bandiera Ucraina, per la pace nato dalla volontà di portare un messaggio di speranza e fratellanza sulle tavole delle famiglie avviando una raccolta fondi. Infatti l’intero ricavato sarà devoluto in beneficienza al Lions Club “Giuseppe Maggiolini” di Parabiago che ha attivato una raccolta fondi pro Ucraina diretta al Lions Clubs International Foundation (LCIF).

Richemont Club Italia è l’associazione italiana, facente parte di un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro, finalizzata allo sviluppo della panificazione e della pasticceria da forno italiana attraverso formazione e attività dei soci ai vertici nel settore della panificazione e della pasticceria.

Photo credit. Marco Slavazza

Redazione Foodmakers

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