È ripartito dal 28 dicembre uno dei successi televisivi più seguiti e applauditi dal pubblico, IL BOSS DELLE PIZZE, giunto alla sua terza edizione, in onda su Alice TV, ore 21h00. Giudice fisso della trasmissione, condotta dal pluripremiato Boss, Luciano Carciotto, è un grande nome del mondo pizza, a me tanto caro, il Maestro Pizzaiuolo Salvatore Santucci.
Non sono di parte se affermo che è uno dei rari professionisti a cui mi sento in dovere di chiamarlo “maestro”. Siamo legati da tante comuni passioni. Amiamo profondamente il nostro mestiere e insieme con mio fratello Gaspare, condividiamo l’amore e la passione per la “maglia” del Napoli e per il compianto D10S… Nel febbraio 2017, a Madrid, noi c’eravamo!!!! Sin dal primo giorno in cui ci parlammo, ho visto in lui un qualcosa di diverso, che qualcuno potrebbe definire “narcisismo” ma che in realtà cela una profonda ammirazione per se stesso, per i traguardi raggiunti, nonostante le difficoltà della vita, come una sfida vinta avendo quote sfavorevoli.
Nulla in contrario ad essere fieri quando nella sua bio leggiamo:
-3 spicchi Gambero Rosso 2020
-Maestro dell’impasto 2019
-Maestro istruttore senior dell’Associazione Verace Pizza Napoletana
-Istruttore Gambero Rosso e Chef Accademy di Terni
-Consulente ed avvio Start-up in tutto il mondo tra cui Asia ed Australia
-Giudice di gare internazionali
-Personaggio televisivo
-Fondatore dell’ Officina degli Impasti e del brand di successo Ammaccamm’, (di cui fu socio fondatore).
Tanti giovani, provenienti da ogni parte del mondo, si susseguono davanti la sua fresecattedra, desiderosi di imparare e riuscire a carpire i suoi segreti. Sono proprio i bambini e i giovani che Salvatore affeziona particolarmente, ama circondarsene, fargli da guida e da supporto con azioni benevole di cui non ama parlare. Padre molto attento ed amorevole, ogni giorno trasmette le sue passioni ai suoi figli, Enrico e Diego, che, in modi diversi, sono già custodi di tradizione tramandata di padre in figlio.
Ecco il suo palmares. Ma chi è veramente Salvatore Santucci?
Dovendo usare un aggettivo per qualificarlo, sicuramente scelgo “tenace”. Perché non saprei, altrimenti, spiegare il suo essere così vulcanico. Parlare con lui è scoprire un magma di energia esplosiva che ti catapulta in un mondo dove tutto è possibile. Probabilmente, nessuno avrebbe scommesso su di lui, rimasto orfano di padre e di madre, una vita tutta da rifare, che soltanto una grande forza di volontà e serietà nel lavoro ha fatto rebondire.
Spesso, devo essere stata seccante nel sollecitarlo e chiedere spiegazioni. Per capire “l’uomo maestro” ed il perché di un successo, penso sia necessario approfondire le conoscenze sul suo operato, come una carta di identità che si profila tra un assaggio e l’altro. Con il tempo, ho capito che la sola “gavetta” non basta, che vantarsi di aver cominciato da giovanissimi credendo di aver capito tutto non basta, che senza aver approfondito le proprie conoscenze con lo studio e l’evoluzione del tempo, dei prodotti, delle tecniche, è solo un’utopia credere di essere e farsi chiamare “maestri”, come in tanti, anche troppi, oggi, si vantano di poterlo fare.
La pizza di Santucci è un’altra storia…
Lui è un’altra storia….
Ogni volta ho trovato un punto a favore in più. Da anni mai stata delusa e quello che ho sempre apprezzato è il giusto equilibrio tra sapori, quattro, max cinque ingredienti ben assortiti e di qualità. Perché un maestro non deve mai strafare, rischiando di sfociare nel “pesante” ridicolo, come una pizza con crespelle ed altri dieci immangiabili ingredienti da gastromicidio.
La vera ARTE risiede nella semplicità. Un vero artista è colui che riesce a trasformare un semplice acqua farina lievito, in un capolavoro. Santucci lo è!!!!!
Ormai lo sapete. Io sono un’amante della pizza napoletana STG e della sublime “rot’ e carrett” (la tradizionale pizza detta ruota di carro). La prima volta che provai una sua pizza fu, com’è mio solito fare, una Margherita e ne ricordo ancora profumo e leggerezza, perché gli impasti di Salvatore sono il risultato di anni di studio e sperimentazioni, lunghe maturazioni, lente lievitazioni ed elevata idratazione.
Nella sua Officina degli Impasti, il maestro ha trovato un perfetto equilibrio tra la tradizione e l’innovazione, con, al suo attivo, ben 13 tipi di impasti alternativi, quotidianamente gestiti, per offrire ai suoi clienti un pallet di colori e di sapori, gli uni più stupefacenti degli altri. Alla degustazione, il concetto, da lui ideato, di BUONO SANO E BELLO della pizza, prende tutto il suo perché e denota una grande sensibilità ed innata maestria. Curcuma, canapa, bambù, grano saraceno, spirulina, acqua di mare e tanti altri ingredienti salutari non hanno più segreti tra le mani esperte di Salvatore. Senza dimenticare il lievito madre, sempre presente sugli scaffali.
La mia pizza preferita? Più e più volte l’ho degustata, osannata, sognata e desiderata. È la ormai famosa, GIALLA IN CROSTA, un sublime, profumatissimo ed ineguagliabile impasto alla curcuma, il cui sapore, un po’ amaro, ben si lega a crema e granella di pistacchio di Bronte, pomodorino giallo del monte Somma, provola di Agerola, pancetta croccante ed olio EVO del Cilento. Una delle migliori pizze che io abbia mai mangiato.
Come tutti i grandi maestri, anche Salvatore Santucci ha un suo blend personale e direi anche stupefacente. Si tratta di TRITICUMA, con il quale ha dato nuova vita alla Margherita con bufala, un intreccio speciale tra classico ed innovativo da non perdere.
Un’altra bella creazione, anch’essa copiata e mai eguagliata, è la FRESEPIZZA. La fresella è un classico della gastronomia napoletana, rivisitata dal maestro, in chiave pizza, con impasto integrale, tagliato con buco centrale e farcito di parmigiana di melenzane e ciuffetti di ricotta, completata da una mozzarella centrale e salsa ragù, offrendo un’ingannevole sguardo alla tradizione con tanta innovazione.
Per finire, un altro capolavoro è senza dubbio la PUTEOLI, amorevolmente dedicata alla splendida Pozzuoli, che Salvatore Santucci affeziona tanto, sublimando pochi semplici ingredienti, tra cui le solforose alici puteolane su di un impasto all’acqua di mare.
Dopo la sua separazione da Ammaccamm’, Santucci è pronto per altre fantastiche avventure. Già lavora sui suoi prossimi progetti, lasciandoci con il fiato sospeso e l’instancabile voglia dei suoi capolavori. Nel frattempo, accontentiamoci di vederlo in tv per giudicare tanti professionisti del settore che si mettono in gioco davanti ai riflettori e al suo sapiente giudizio.
MAESTRO ti aspettiamo e ti auguriamo un fantastico 2021, riprendendo i percorsi gustativi di qualità, da dove li hai lasciati.