Sabina Yausheva è la bartender al JULEP Herbal & Vermouth Bar dell’Hotel de la Ville a Trinità dei Monti, nata in Kazakistan e arrivata a Roma quando era ancora bambina.

Ciao Sabina, nata in Kazakistan e arrivata a Roma, ci racconti un po’ di te?

Sono arrivata qui con la mia famiglia nel 1998, grazie alla scuola e al gruppo scout, al quale mia mamma mi segnò, sono riuscita subito ad integrarmi anzi ora quando dico di non essere nata a Roma le persone stentano a crederci! Ho avuto un’infanzia sempre colma di avventure e grazie alla mia indole curiosa e avventuriera ho iniziato molto presto a trovarmi dei lavoretti grazie ai quali riuscivo a viaggiare il più possibile.

Sabina, come ti sei avvicinata al mondo della mixology?

Ho iniziato a lavorare nel campo dell’hospitality in un ristorante a Formello dove ero circondata da diverse persone che lavoravano anche in cocktail bar; spesso si usciva insieme e vedendo loro così sicuri su cosa ordinare da bere, ed io molto “ignorante” nel campo, mi sono detta che volevo a tutti i costi avere più nozioni al riguardo. Così piano piano iniziai a fare delle piccole ricerche, leggere qualche libro ma soprattutto dopo un po’ di anni decisi di fare un corso.

 

Hai avuto un’esperienza a Dubai nel 2017 presso Demoiselle – Galvin Brothers, che esperienza è stata?

Ricordo che ero molto emozionata prima della partenza. Essere lontani dai proprio affetti e in una terra molto diversa da quella dove sono cresciuta non mi spaventava affatto! Anzi era una sfida con me stessa per testare la mia indipendenza. Ho scoperto che fuori dall’Italia il lavoro si svolge molto diversamente, ci sono molte più regole, ruoli da rispettare e turni estasianti con paghe minime il più delle volte. Anche con la lingua è stata tosta i primi tempi perchè avendo uno staff proveniente da ogni parte del mondo bisognava comprendere l’inglese parlato da un indiano come quello di un ragazzo dell’est europa. Ma nonostante le difficoltà è stata una scuola che ripeterei senza indugio.

 

Poi sei ritornata a Roma come barista di La Terrace Cuisine & Lounge da Sofitel, com’è andata?

Ancora mi spiace aver lasciato lo splendido team dal quale era composto! Terrazza bellissima con una vista mozzafiato, ad ogni tramonto mi innamoravo sempre più di Roma.
Dopo un paio di settimane, per una serie di eventi capitati tutti insieme, mi sono trovata da sola al bancone nel periodo più proficuo dell’anno e grazie a questo ho avuto modo di capire anche la velocità nel servizio rispettando sempre gli standard alberhieri. Poi per via dei lavori di ristrutturazione che sarebbero durati più di un anno ho dovuto cercare un altro posto, ma devo dire che come prima esperienza nel campo alberghiero è stata bellissima.

Ora sei  bartender del JULEP Herbal & Vermouth Bar,c i racconti qualcosa in più?

Conoscevo Rocco Forte come compagnia da un po’ di tempo e per me lavorare con loro rappresentava alzare l’asticella sul mio CV, per i magnifici servizi offerti, per la gran cura nei dettagli e soprattutto per il modo in cui trattano i propri dipendenti.

Il Julep Bar è uno dei 3 bar presenti all’interno del Hotel de la Ville, per il suo stile e il suo concept è quello che più mi rappresenta! Si focalizza molto sul Vermouth e sulla lavorazione delle spezie cosa che mi ha da sempre incuriosito molto e sono ingredienti con i quali amo lavorare.

 

Nel 2019, Sabina si posizionò secondo nella classifica dei migliori baristi sotto i 30 ai Bar Awards, cosa hai provato?

Sono rimasta molto sorpresa di aver raggiunto una posizione così alta! È molto soddisfacente sapere che i tuoi colleghi ti stimano come bartender e come persona.

 

Quale tecnica di miscelazione preferisci?

Quella che porta l’ospite ad ordinarmi un altro drink! Scherzi a parte, non ho una tecnica preferita per me l’importante è il risultato finale.

Ma quanto spazio ha la creatività?

Infinita. Ho scelto di dedicarmi alla miscelazione dopo aver lavorato per diversi anni in uno studio di grafica proprio perchè trovo una correlazione tra i due mondi. Hai spazio per idee sempre innovative, creare un drink è come aprire una pagina nuova su Photoshop… puoi dare spazio alla tua immaginazione senza alcun limite (ovviamente cercando di non avvelenare l’ospite!)

E il distillato che preferisci miscelare e qual è il cocktail che preferisci bere e quello che preferisci realizzare?

Il Vermouth! Tant’ è che il mio drink preferito è il Manhattan.

Adoro preparare il Martini perchè è uno di quei drink straordinariamente facile ma difficile al tempo stesso, ogni persona lo beve a modo suo e sta a me trovare la giusta formula per soddisfare il palato del mio ospite.

 

Un consiglio alle ragazze che vogliono avvicinarsi al mondo della mixology?

Non lasciate che s’ interferiscano con i vostri sogni. Non fatevi mettere i piedi in testa, siate forti e testarde nel raggiungimento del vostro obiettivo. Vi diranno che non siete in grado, vi metterano da parte, vi diranno che siete emotive, che siete deboli ma quando finalmente sarete in grado di lavorare dietro ad un bancone e veder tornare le persone solo per voi non ci sarà emozione più forte. Quindi siate curiose, girate il mondo, studiate, assaggiate i drink dei vostri colleghi, esplorate quanto più possibile questo fantastico mondo!

 

In cosa si differenzia il bartending nell’ambito di un hotel bar rispetto a un cocktail bar?

Piano piano questa differenziazione si sta scremando, gli standard diventano sempre più alti per i cocktail bar così come il servizio. In hotel sicuramente hai la possibilità di incontrare più persone straniere e riuscire a scoprire cose sempre diverse. Devi avere una buona memoria per ricordarti i nomi, le preferenze o magari i loro piani per la permanenza per riuscire ad entrare più in sintonia con loro.

Ci racconti come state vivendo questo post lockdown?

Grazie ai social media ho avuto modo di seguire diverse dirette di bartender non italiani, capire anche nei loro paesi come si stavano affrontando le varie dinamiche e le proposte che offrivano ai loro clienti. Vedo molto sconforto da parte di chi purtroppo ha perso il lavoro, sicuramente nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di vivere un momento del genere, io personalmente sono una persona positiva e sono certa che usciremo più forti che mai da tutto questo.

 

Progetti per il futuro?

Moltissimi! Ma sono una persona scaramantica e fino a quando non avrò tutte le carte pronte preferisco non parlare. Per i più curiosi potranno vedere presto le novità sui miei profili social.

Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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