Riduttivo definire Rachele Bernando una food&Wine advisor. Non si limita infatti a scrivere, cucinare e degustare vini per passione. Bensì, fa una vera e propria ricerca inerente alla storia, alla tradizione e alla cultura delle ricette che propone o sperimenta in sue personali varianti.

Le piace trasmettere all’estero la cultura del cibo e del vino italiano. I suoi profili social straripano di preparazioni e degustazioni, ma anche di racconti di viaggi, di incontri e convivialità.

Ciao Rachele, vuoi raccontare chi sei ai lettori di FoodMakers?

Volentieri, mi chiamo Rachele Bernardo e le mie origini sono vesuviane. Amo la Campania dove ritorno molto spesso pur spostandomi per il mondo da molti anni: dall’Italia alla Francia, agli Stati Uniti, soprattutto per il lavoro di mio marito.

Sono un’appassionata di enogastronomia, e delle tradizioni culturali che si perpetuano attraverso il cibo ed il vino. Ho abitato anche a Strasburgo per circa 8 anni, arricchendomi di altre conoscenze legate al mondo del cibo.

Ti dividi tra l’Italia e gli Stati Uniti, spinta dalla passione per l’arte culinaria, cimentandoti nella preparazione di golose ricette. Quale cultura enogastronomica senti più vicina e quale ti coinvolge maggiormente?

Ogni cultura enogastronomica può affascinare e coinvolgere, soprattutto quando si ha modo di respirarla nei luoghi di appartenenza. Vivo parte dell’anno in Tennessee e mi sono avvicinata con rispetto alle tradizioni culinarie statunitensi. Cercando però di introdurre nel mio “cooking style”, una speciale contaminazione italiana.

Le mie radici campane sono profonde e ben diramate. Difatti diventa una sfida costante riuscire a diffondere all’estero il bagaglio di conoscenze enogastronomiche del mio paese d’origine. Lo scrivere delle mie “food&wine experiences” si deve interpretare in questa prospettiva.

Ti diletti di cucina e sei una sommelier, come sono nate e si sono sviluppate queste attitudini e come riesci a conciliarle?

Il mio feeling gastronomico si è palesato sin dall’adolescenza, crescendo con le esperienze familiari che mi venivano trasmesse. La curiosità che m’appartiene ha perfezionato l’iter avvicinandomi al mondo del vino: sono gratificata e felice d’esser diventata una Sommelier AIS. La preparazione di ogni piatto si completa e trova la giusta presentazione con l’abbinamento di un vino. Perché in questo modo sono esaltati i profumi ed i sapori.

Mi capita di superare le difficoltà di reperire in Tennessee cibi italiani originali mettendo in pratica la mia “manualità culinaria casalinga”. E provo una grande soddisfazione quando le ricette che realizzo si armonizzano con i vini scelti.

In un periodo di grandi incertezze, quali sono i tuoi programmi per il prossimo futuro?

Sono una donna positiva, cerco sempre di pensare che i problemi, come le incertezze, bbano essere dissolti e non amplificati.

Cercherò di assecondare ancora la mia curiosità per il mondo del vino che automaticamente farà lievitare anche la mia passione culinaria. Troverò sicuramente complici, compagni di viaggio ed appassionati come me!

Rachele Bernardo ha regalato ai lettori di FoodMakers una sua ricetta sia in italiano che in inglese.

Sara Sanna

Ho 49 anni e abito in Sardegna. Ho lavorato come tecnico del restauro archeologico prima, poi, come guida turistica e operatrice museale presso la "Fondazione Barumini Sistema Cultura" che si occupa della...

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