Poke House chiude un round serie B da €20 milioni.
A solo due anni dalla fondazione, la food-tech del poke vale
oltre €100 milioni




Eulero Capital, FG2 Capital e MIP puntano sulla scale-up a più alta crescita del mercato della ristorazione fast casual.
 
In programma 200 nuove aperture e l’ingresso in Francia e Regno Unito.

Poke House, il brand leader del poke in Europa, annuncia il perfezionamento di un round di finanziamento serie B da €20 milioni guidato da Eulero Capital, con il sostegno di FG2 Capital e il reinvestimento di Milano Investment Partners SGR (MIP). L’iniezione di capitale arriva dopo neanche un anno dal primo round da €5 milioni guidato da MIP, a conferma della validità dell’innovativo modello di business della food-tech del poke che, nonostante la pandemia, ha registrato una crescita eccezionale fino a raggiungere un valore d’impresa pari a €100 milioni.

Poke House, nata a novembre 2018 dall’idea dei due giovani fondatori Matteo Pichi e Vittoria Zanetti, ha all’attivo 30 insegne tra Italia, Portogallo e Spagna, un team di più di 400 persone e un fatturato atteso nel 2021 superiore a €40 milioni. Il successo raggiunto dal brand leader del poke in poco più di due anni è la dimostrazione che il poke non è una semplice moda passeggera ma un business sul quale investire. Grazie a un mix tra servizio veloce, altissima qualità degli ingredienti, personalizzazione e digitalizzazione applicata sia lato organizzazione interna che sulla vendita delle iconiche bowl, Poke House è riuscita in poco tempo a crescere e diventare un marchio di qualità.

I proventi del round daranno ulteriore slancio al piano di sviluppo ed espansione di Poke House: è in programma l’apertura di 200 nuovi locali non solo nei paesi attualmente coperti, ma anche intercettando opportunità in altri mercati esteri, come la Francia e il Regno Unito, dove sono previste ulteriori House prima dell’estate.

“Abbiamo intuito fin da subito che il poke potesse essere un prodotto dalle grandi potenzialità ma al contempo molte altre catene hanno iniziato a proporlo commenta Matteo Pichi, co-founder e CEO di Poke House – Per questo ci siamo focalizzati sin dall’inizio sulla differenziazione, puntando su una qualità di prodotto superiore oltre che su un’esperienza curata in ogni dettaglio: chi entra nelle nostre House assapora lo spirito californiano in toto, dai colori e i materiali degli interni che richiamano i tramonti estivi della West Coast, alla freschezza delle nostre materie prime e l’autenticità delle salse preparate in casa, fino al nostro team pronto ad accogliere i clienti e condurli nella loro experience in Poke House. Siamo un fast casual di qualità e un’azienda giovane che utilizza il meglio della tecnologia in circolazione per migliorare ogni giorno il nostro servizio al consumatore”.

Poke House non è solo un ristorante nel senso più tradizionale del termine, ma una food-tech company con un modello di business dalla forte componente digitale, che le ha permesso di innovare il mondo del food retail in maniera dirompente. Grazie alla sua capacità di far leva sul digitale in modo strategico – con il food delivery prima e lo sviluppo poi di una piattaforma CRM proprietaria – ha strutturato un approccio data driven che le consente di svilupparsi in scala a un ritmo molto più elevato rispetto a quello di una classica catena di ristoranti. Inoltre, attraverso l’analisi continua e immediata dei dati, Poke House è in grado di ridurre il livello di rischio avendo la possibilità di modificare la strategia di business in maniera più reattiva rispetto agli altri.

Restando fedele al suo format innovativo – food retail ma dall’anima digitale – che le ha garantito in soli due anni il successo sui principali mercati dell’out-of-home, Poke House prevede un’espansione basata su una combinazione di più food destination: dagli angoli più cool delle città europee, agli shopping mall, passando per i kiosk all’aperto fino alle dark kitchen con l’obiettivo di raggiungere ogni tipo di food lover, facendolo innamorare delle sue iconiche poke bowl.

Quella che stiamo vivendo è una fase sicuramente complessa e sfidante per il nostro settore, ma allo stesso tempo può rivelarsi anche fucina di idee e concept innovativi in termini di digitalizzazione. Il nostro obiettivo è quello di essere al fianco della community con un prodotto e un servizio che siano in linea con le sue preferenze, che oggi più che mai stanno cambiando. Col tempo abbiamo imparato a conoscere i nostri clienti e fare tesoro dei loro preziosi feedback per continuare a offrirgli un’esperienza inedita e coinvolgente. Credo che questo, oltre al nostro approccio perennemente da start-up, sia il segreto dietro il successo di Poke House, che ci ha permesso di conquistare e, nel caso di MIP, confermare la fiducia degli investitori: la capacità di innovare restando fedeli a noi stessi per offrire un’esperienza che sia sempre all’altezza delle aspettative” – conclude Pichi.

“Nonostante il momento così difficile e incerto per il settore della ristorazione, Poke House ha registrato una crescita straordinaria da quando le nostre strade si sono incrociate nel 2020 e siamo orgogliosi di continuare a supportare i suoi ambiziosi progetti di espansione. La capacità e il talento del team manageriale, l’approccio di lungo periodo e la grande attenzione nei confronti del cliente, combinati con una solida struttura, renderanno possibile questa prossima entusiasmante fase di crescita” – ha commentatoSelim Giray, Partner di Milano Investment Partners SGR.

Il modello di business di Poke House cavalca alcune tra le principali tendenze del settore food (food-tech, healthy food, delivery, personalizzazione) e presenta tutte le caratteristiche e i talenti per posizionare la società tra i top player a livello europeo. Siamo entusiasti di essere partner di Poke House in un progetto innovativo e proiettato al futuro, in linea con la nostra strategia di investimento che si basa sulla ricerca di aziende inserite nei macro-trend che caratterizzeranno l’evoluzione economica, tecnologica e sociale dei prossimi anni” – ha commentato Gianfranco Burei, Socio Fondatore di Eulero Capital.

Gli aspetti legali sono stati curati da Giulia Bergamasco Head of Legal di Poke House con il supporto degli avv. Piero Venturini e Paolo Guaragnella dello Studio Legance – Avvocati Associati. Gli aspetti finanziari del deal per Poke House sono stati curati da Fulvio Gregorace di FG2 Capital.  Eulero Capital è stata assistita dagli avv. Andrea Giardino e Giuseppe Toia dello Studio Gatti-Pavesi-Bianchi-Ludovici, da Alberto Pentimalli (CIGP – Compagnie d’Investissements et de Gestion Privée) e da Flavio Sciuccati e Alessandro De Biasio di The European House – Ambrosetti; MIP è stata supportata dagli avv. Edoardo Canetta e Maria Laura Zucchini dello Studio Chiomenti.

Redazione Foodmakers

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