Il Pastificio Lucio Garofalo S.p.A. è un’azienda italiana specializzata nella produzione di pasta, fondata nel 1920 a Gragnano nella città metropolitana di Napoli dove tuttora ha la sede legale e stabilimento produttivo.

Emidio MansiAbbiamo intervistato Emidio Mansi, Direttore Commerciale Italia del Pastificio Garofalo:

Qual è la storia del Pastificio Garofalo?

La storia del pastificio è antichissima, partivamo dal documento del comune di Gragnano del 1789 che dava la licenza di produrre e commercializzare pasta a Michele Garofalo, abbiamo recuperato tutta l’albero genealogico che arriva fino a lui e abbiamo visto che ci sono documenti ancora più antichi. Poi l’evoluzione di una azienda passa da varie ristrutturazioni societarie ma la nostra storia inizia da lì.

Oggi dove siete arrivati (mercati coperti, fatturato, referenze etc..)?

Da sempre Garofalo è un’azienda vocata all’esportazione, abbiamo una quota importante in Italia dove siamo tra le principali aziende, ma abbiamo un ruolo importante anche in mercati come quello nord americano, francese, svedese, spagnolo, svizzero ed in molti altri paesi importanti. Il fatturato cresce ininterrottamente da 18 anni e dovremmo chiudere il 2020 attorno ai 200 milioni di euro circa.

Pur se ormai di proprietà spagnola siete legati al territorio di Gragnano, quali iniziative realizzate ?

Il Pastificio Garofalo ha ceduto una parte del suo pacchetto azionario ad un gruppo spagnolo facendo quello che si chiama “attirare capitali stranieri in Italia” cosa che viene indicato come la salvezza della nostra economia. Dopo questo (nel 2014) non è cambiato niente nella nostra gestione, né l’amministratore delegato né nessuna delle posizioni decisionali ed operative. Nel frattempo, grazie a questa operazione, abbiamo potuto investire 80 milioni di euro a Gragnano dove si trova la fabbrica in cui produciamo tutto, aumentando del 50% i dipendenti. In tempi di delocalizzazione una benedizione per questo territorio, noi che lavoriamo qui siamo felicissimi, come dovrebbe essere chiunque ami l’Italia.

Negli ultimi anni siete stati protagonisti di molte campagne di comunicazione  di successo, come scegliete i vostri testimonial e quali valori volete raccontare?

Il nostro prodotto ha un’identità marcatissima che deriva direttamente dalle persone che sono e che fanno l’azienda, partendo da questo c’è solo da trovare una intesa personale e di valori.

Quali sono i prossimi progetti su cui state lavorando?

Stiamo lanciando adesso una skill Alexa con Cook, la sezione cucina del Corriere della Sera. Ha un database di ricette molto ampio e molte funzioni innovative. Abbiamo poi lanciato il pacchetto / tutorial per imparare dove sono i nostri tempi di cottura, nato totalmente dall’ascolto dei nostri consumatori, sia nel decidere di farlo, che nella grafica ispirata da un post scherzoso.

Abbiamo rivisto la grafica della linea integrale evidenziando il fatto che è biologica e che la semola è fatta macinando il chicco intero, permettendo in maniera naturale un alto apporto di fibre e preservando il germe.

linguine integrale biologica

La crisi COVID ha colto di sorpresa tutto il mondo con effetti devastanti, eppure la Pasta sembra non averne risentito con consumi in aumento, perché?

Semplicemente perché è il prodotto con il miglior rapporto prezzo / felicità. Con pochi centesimi ci si può fare un piatto di pasta che sazia, piace a tutti ed è conviviale.

Una grande azienda come affronta un periodo difficile come questo?

Con serietà e rispetto prima di tutto per le persone che nell’azienda lavorano e che sono parte, ogni dipendente, del prodotto stesso.

pastificioCome avete sviluppato il vostro e-commerce e quanto conta nella vs strategia la presenza online e sui social?

E’ molto complesso lavorare sull’e-commerce di un prodotto come la pasta che ha una battuta di cassa molto basso e i cui costi di consegna incidono quindi molto in percentuale, così come le lavorazioni manuali, ad esempio la composizione dei cartoni assortiti. Ci confrontiamo con l’utilizzo che i supermercati fanno del nostro prodotto, che è quello di attirare consumatori, quindi vendendolo ad un prezzo competitivo e spesso le persone ci chiedono perché può capitare che il nostre e-shop sia più caro. L’obiettivo che ci siamo posti è quindi quello di offrire soprattutto servizio, assortimento e la possibilità di comprare referenze meno distribuite.

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Antonio Savarese

Ingegnere gestionale, sono un Project Manager in Enel Italia nella funzione System Improvements. Da piu' di 15 anni svolgo attivita' come giornalista freelance e consulente di comunicazione per alcune...

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