Nell’aria aleggia l’atmosfera di Pasqua e anche si respira aria di primavera: quindi non possiamo non parlare della Pastiera, tipico dolce napoletano della tradizione e del Casatiello napoletano.

Le origini della Pastiera vengono fatte risalire ai riti pagani che festeggiavano la primavera e tante sono le storie che si raccontano, noi vi suggeriamo di leggere la storia raccontata da Chef Angelina.

Nella tradizione napoletana: la pastiera veniva preparata con largo anticipo, non più in là del giovedì o venerdì Santo per permettere agli ingredienti di amalgamarsi nel sapore.

Certamente la Pastiera è il volto della Pasqua a Napoli.

Essendo un dolce strutturato e complesso, dal profumo intenso, dove la grassezza della ricotta si accompagna alla persistenza e aromaticità dei fiori d’arancio.

Tutto questo richiede vini dolci, poiché si segue l’abbinamento per concordanza, con una buona componente alcolica e di freschezza, per bilanciare la grassezza, ma con molta persistenza ed aromaticità.

Quale sarà il vino giusto da abbinare a questi sapori?

La Pastiera si sposa bene con un Lacryma Christi del Vesuvio liquoroso , un passito di Pantelleria, la Malvasia delle Lipari, rotondo e fruttato, il Moscato D’Asti, il Moscato del Veneto di Maculan, Vin santo di Capezzana, Vin Santo di Marco Capitoni, il Picolit, l’Aleatico, un Erbaluce di Caluso Passito Liquoroso.

Ottima scelta se si vuole andare sull’ internazionale, va bene il Tokaj Aszu 4 puttonyos ungherese.

Altro piatto della tradizione pasquale napoletana è data dal Casatiello napoletano. La sua diffusione risale al ‘600. Il suo nome deriva da “caso” , formaggio in napoletano. Segue una simbologia religiosa. Le uova, esempio, rappresentano la rinascita. La ricetta tradizionale prevede l’uso dello strutto, che può essere tranquillamente sostituito con dell’olio d’oliva.

Quale vino è giusto da abbinare al Casatiello?

La sua intesa è con i rossi in versione frizzante, giovane, morbido, e fruttato. Certamente da provare il Gragnano OttoUve di Salvatore Martusciello, o per gli amanti dei Bianchi, una Falanghina dei Campi Flegrei della Sibilla, un Lambrusco di Medici Ermeti , la Bonarda, o la Coda di Pecora de Il Verro o il Pallagrello Bianco di Alepa.

Allora sbizzarritevi in cucina per la vostra Pasqua e Pasquetta.

Auguri di buone feste a tutti!

Brunella La Salvia

Sono un Assistente Sociale professionale, ma anche un insegnate abilitata per la scuola Infanzia e Primaria. Poi un giorno a furia di uscire e bere e mangiare fuori con gli amici e disquisire sui piatti...

Leave a comment

RispondiAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.