Per la prima volta l’Italia ospita un meeting del network UNESCO: 13 le Città attese, dal Sudamerica all’Estremo Oriente, passando per l’Europa. Parma è stata scelta per la concomitanza con Cibus e World Food Research and Innovation Forum: per alcuni giorni la città ducale sarà quindi sotto i riflettori di tutto il mondo.

Da domenica, per quattro giorni, Parma sarà il polo di attenzione food a livello mondiale. Nella città emiliana, infatti, è atteso l’arrivo dei delegati di 13 delle Città Creative UNESCO della gastronomia: Belém (Brasile), Bergen (Norvegia), Chengdu (Cina), Dénia (Spagna), Gaziantep (Turchia), Jeonju (Corea del Sud), Östersund (Svezia), Phuket (Thailandia), Popayán (Colombia), Rasht (Iran), Shunde (Cina), Tsuruoka (Giappone), Tucson (Usa).

Per Parma, che, prima nel nostro Paese, è entrata a far parte ufficialmente di questo network l’11 dicembre 2015, si tratta di un grande onore: per la prima volta, infatti, una città italiana ospita una rappresentanza delle Città Creative UNESCO della Gastronomia. Il meeting si svolgerà in coincidenza con la 18a edizione di CIBUS, il Salone Internazionale dell’Alimentazione – la più importante manifestazione dedicata al food italiano a livello nazionale e internazionale – e il World Food Research and Innovation Forum: un progetto lanciato dalla Regione Emilia-Romagna in occasione di EXPO 2015, con l’obiettivo di stimolare il dialogo e il confronto sui temi della ricerca, della sostenibilità e della sicurezza nel settore agroalimentare. La coincidenza sta a significare che Parma si sente rappresentante della cultura dell’eccellenza gastronomica nazionale, regionale e locale, la cultura che ha espresso la rete di sostegno della candidatura a Città Creativa UNESCO della Gastronomia.

L’arrivo a Parma dei delegati delle Città Creative UNESCO della Gastronomia, che saranno affiancati da rappresentanti delle altre quattro città italiane iscritte al network delle Città Creative (Roma, per il cinema; Bologna, per la musica; Fabriano, per l’artigianato; Torino, per il design) e di Alba, che presenterà quest’anno la sua candidatura per l’area Gastronomia, rientra nel programma dei progetti, sia a livello internazionale che italiano, che la città ducale si è impegnata a promuovere per confermare la sua affiliazione all’UNESCO. Tutti questi temi sono stati affrontati nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Parma questa mattina, presso la Residenza Municipale. Al tavolo dei relatori, Comune di Parma, Parma Alimentare e Fiere di Parma: tre degli attori che hanno sostenuto l’iter di candidatura di Parma, insieme alla Regione Emilia-Romagna, alla Provincia di Parma, a UPI – Unione Parmense degli Industriali, alla Camera di Commercio di Parma, all’Università degli Studi di Parma, all’Associazione CheftoChef, all’ANCI EMILIA-ROMAGNA (Associazione Regionale dell’ Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), alla Fondazione Cariparma e alla Fondazione Monte di Parma.

Nel corso della conferenza stampa, Cristiano Casa, Assessore alle Attività Produttive, al Commercio e al Turismo del Comune di Parma, ha dichiarato che: «L’apertura della nostra città alla rete UNESCO non segna un traguardo solo a livello locale, ma rappresenta l’opportunità concreta di costruire progetti internazionali. Credo che il Sistema Parma possa fare la differenza per la rete mettendo a disposizione tante delle sue competenze e utilizzando questo riconoscimento per crescere in modo congiunto. Questo momento di incontro in occasione di Cibus rappresenta anche il primo passo per la realizzazione del progetto “Become a City of Gastronomy” presentato in fase di candidatura».

Nel suo intervento, Cesare Azzali, Amministratore Unico di Parma Alimentare e Direttore di UPI, ha voluto sottolineare il valore dell’asset food per Parma: «Un valore che è prima di tutto economico: insieme, industria e impiantistica alimentare totalizzano più di 1.800 aziende sul territorio, con un numero complessivo di addetti che può essere stimato in oltre 23.100 unità. Il fatturato dei due comparti è di oltre 10,1 miliardi di euro: l’export agro-industriale incide per il 27%, con 2,77 miliardi di euro, e rappresenta il 44% dell’export complessivo provinciale». Ma food è anche cultura, identità legata alle tradizioni e ai talenti di un territorio: «Il cibo è sinonimo di convivialità e veicolo di relazione con culture lontane e diverse dalle nostre: entrare nel network delle Città Creative UNESCO per la Gastronomia, che accoglie realtà capaci di coniugare sviluppo sostenibile e rispetto delle tradizioni nel settore alimentare, significa avere l’opportunità di confrontarsi con modelli di eccellenza, condividere best practices, in un’ottica di continuo miglioramento». Cesare Azzali ha parlato anche della valenza del riconoscimento UNESCO in termini di branding e di reputation per Parma: «Partendo dalla vocazione gastronomica e dal patrimonio di produzioni tipiche del territorio della Food Valley, il Sistema Parma, fatto di soggetti privati, istituzioni locali e realtà economiche, può fare della nostra città una destinazione d’eccellenza, riconosciuta a livello internazionale. E una porta di ingresso per i foodie interessati a scoprire le meraviglie del territorio emiliano-romagnolo e di tutta la Penisola».

Per Fiere di Parma, alla conferenza stampa è intervenuta Marcella Pedroni, Segretario Generale Fiere di Parma: «Per noi sarà un privilegio ospitare in visita la delegazione delle Città Creative UNESCO della Gastronomia. Un elemento di accreditamento internazionale in più per Parma e per CIBUS. Siamo certi che la visita alla manifestazione sarà in grado di trasferire ai delegati il tratto unico che la distingue e la caratterizza nel panorama competitivo internazionale: la capacità di esporre e mostrare al mondo gli elementi caratteristici e distintivi del sistema alimentare italiano, dei suoi territori e delle sue imprese. Un unicum a livello internazionale»

Nel corso della conferenza stampa è stato svelato anche ufficialmente il calendario della quattro giorni parmense dei delegati delle 13 Città Creative UNESCO della Gastronomia: un appuntamento propedeutico al meeting annuale, che coinvolgerà tutte e 18 le città di questo network, previsto per il mese di settembre, a Östersund, in Svezia. Oltre alla partecipazione ai lavori del World Food Research and Innovation Forum e al tour, il programma definito dal Comune di Parma e dagli altri attori istituzionali ed economici del territorio prevede un focus su prodotti tipici d’eccellenza come Parmigiano Reggiano DOP e Prosciutto di Parma DOP, con visite a un caseificio di produzione del Re dei Formaggi e a un prosciuttificio organizzate in collaborazione con i rispettivi Consorzi di Tutela, un tour in Academia Barilla e ad ALMA, il più autorevole centro di formazione al mondo dedicato alla Cucina Italiana. Particolarmente emozionante si preannuncia l’appuntamento di lunedì 9 maggio: nel pomeriggio, alle 15:30 come da programma, presso la Residenza Municipale di Parma, verrà svelata la targa che suggella l’ingresso di Parma nel network delle Città Creative UNESCO della Gastronomia. Ricca anche l’agenda della mattinata di martedì 10 maggio, quando i delegati condivideranno best practices, tratteranno tematiche come sviluppo sostenibile e cooperazione internazionale. Sempre il 10 maggio, i rappresentanti delle Città Creative UNESCO della Gastronomia saranno ospiti di una cena organizzata con la collaborazione dell’Associazione CheftoChef. Chiusura all’insegna di una sinfonia di sapori parmensi, con la cena di gala di mercoledì 11 maggio, nel Ridotto del Teatro Regio: a curare il menu saranno i più rinomati chef del territorio di Parma.

Antonio Savarese

Ingegnere gestionale, sono un Project Manager in Enel Italia nella funzione System Improvements. Da piu' di 15 anni svolgo attivita' come giornalista freelance e consulente di comunicazione per alcune...

Leave a comment

RispondiAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.