È stata presentata a Napoli, presso il Palazzo della Regione Campania, la quattordicesima edizione del Paestum Wine Fest Business, l’evento che si conferma un punto di riferimento per il settore vinicolo nel Centro e Sud Italia. La manifestazione, in programma dal 4 al 6 maggio al NEXT – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio di Capaccio Paestum (Salerno), si preannuncia come un crocevia di opportunità tra innovazione, formazione, cultura del vino e network internazionale, come emerso dall’incontro che ha visto protagonisti istituzioni, stampa e operatori.

Il sostegno istituzionale e il legame con il territorio

L’Assessore Felice Casucci della Regione Campania ha sottolineato l’importanza dell’evento per la promozione del turismo nazionale e internazionale, evidenziando il legame cruciale tra vino e archeologia, peculiarità del territorio pestano. “Abbiamo grande consapevolezza che questa iniziativa… promuova positivamente il turismo nazionale e internazionale. Il rapporto tra vino e archeologia è fondamentale,” ha affermato. Anche l’Assessore Nicola Caputo ha espresso apprezzamento per la portata culturale e proattiva del festival, evidenziando la qualità delle aziende coinvolte e la necessità per le istituzioni di “fare sistema” con iniziative capaci di aprire scenari importanti.

Una piattaforma internazionale per il business

Alessandro Rossi, direttore del Paestum Wine Fest, ha ribadito la visione di un evento sempre più aperto alla scena internazionale per favorire la crescita commerciale delle aziende. L’obiettivo è creare sinergie semplificate tra ambito commerciale ed eventi. Charlie Arturaola, Brand Ambassador, ha definito il festival il “salotto italiano per fare business,” un’occasione unica per buyer e importatori internazionali di conoscere l’Italia del vino e le sue aziende, portando la propria esperienza per fare da ponte con gli operatori stranieri.

Innovazione, formazione e professionalità al centro

L’evento non è solo business ma anche un hub di innovazione e crescita professionale. L’architettura degli spazi, rinnovata da Fiorenzo Valbonesi, è stata pensata per facilitare l’accoglienza e l’interazione commerciale, con un impatto logistico più europeo. La formazione è un pilastro, grazie alla collaborazione con la Scuola di Alta Formazione Intrecci, come evidenziato da Paulo De Carvalho e Ludovica Pagano, che hanno parlato del loro impegno per le nuove generazioni e la borsa di studio “Intrecci – Famiglia Pagano 1968”. Matteo Zappile, founder del Wine Club Paestum Wine Fest, porterà al festival 34 stelle Michelin, promuovendo la figura del sommelier come ambasciatore e narratore del vino, anche attraverso la nuova rubrica “Abbinare un’emozione” che va oltre il semplice food pairing. Grande spazio all’innovazione digitale con Ivano Valmori e il suo progetto TellyWine®, che utilizza l’intelligenza artificiale per fornire al consumatore informazioni dettagliate sui vini direttamente dall’etichetta, basandosi su dati normativi e informazioni del produttore. Domenica Apicella ha infine sottolineato l’importanza del turismo enogastronomico come attrattore di sviluppo territoriale, collegandolo anche al cineturismo.

I giovani e la rigenerazione territoriale

Il coinvolgimento delle nuove generazioni e la valorizzazione del territorio sono temi cari al Paestum Wine Fest. Stefano Di Sessa, Presidente Gruppo Giovani ANCE AIES Salerno, ha espresso il sostegno dell’associazione all’evento, vedendolo come un’opportunità per la crescita e la rigenerazione territoriale, con una lettura “5.0” che parte dalle competenze locali per creare una realtà strutturata a livello comune.

L’identità culturale e la visione futura

Marco Alfano di AMO Comunicare ha descritto il Paestum Wine Fest non come un semplice evento, ma come un vero e proprio movimento culturale legato alla storia e alla cultura di Paestum. L’identità visiva richiama il simposio della Tomba del Tuffatore, simbolo del vino come strumento di dialogo e network. L’allestimento, curato da Ivano Santoro, riflette questa visione puntando su design, efficienza e sostenibilità, utilizzando materiali riciclati e riciclabili.

Angelo Zarra, presidente del Paestum Wine Fest, ha concluso la presentazione dando il via al conto alla rovescia per l’apertura. Ha ripercorso la storia del festival, nato nel suo giardino, sottolineando come, nonostante la crescita fino alla quattordicesima edizione, l’evento mantenga la sua natura “libera da meccanismi e strutture”. L’obiettivo resta quello di offrire un’edizione migliorata, raccontando una nuova pagina e avvicinando i giovani a un settore con uno sguardo rivolto al futuro. Il Paestum Wine Fest si conferma così un appuntamento dinamico e proiettato in avanti, capace di unire tradizione e innovazione, territorio e respiro internazionale.]

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