Il fast food dello youtuber Mocho apre un nuovo store a Milano. Si tratta del quarto punto vendita della catena, inaugurato pochissimi giorni fa all’interno dello spazio PLB World di Christian Vieri e Bernardo Corradi.

Ha inaugurato da pochissimo ed è stato presentato ai media in questi giorni il quarto punto vendita di Meat Crew, catena di fast food aperta dallo youtuber e imprenditore Mocho, cultore della cucina made in USA. Il nuovo store in Viale Restelli 3, in zona Isola, sostituisce il punto vendita di via Carmagnola: quest’ultimo è stato chiuso, si è rivelato troppo piccolo per gestire i numeri generati e a cui far fronte. Il nuovo store ha una particolarità: si trova all’interno dello spazio PLB World degli ex calciatori Christian Vieri e Bernardo Corradi (nuovo attore di sviluppo del mondo esports e gaming e della creazione contenuti).

Meat Crew: la partnership con PLB World

Mocho, che vanta più di 290mila iscritti al suo canale YouTube dedicato principalmente al cibo degli Stati Uniti, ha aperto due fast food Meat Crew – American Burger Culture a Milano e uno a Como. Il quarto punto vendita è la Dark Kitchen di via Volterra, sempre a Milano, dedicata al delivery. La scelta di espandersi deriva dai risultati: nel 2024 Meat Crew ha superato i 3 milioni di fatturato, registrando un incremento del 96% rispetto all’anno precedente. “Questi sono i numeri”, ha sottolineato Mocho – il brianzolo Massimo Novati – “Ma senza le persone non ci sarebbe questa crescita, sono molto fiero dei nostri ragazzi”. Attualmente l’organico conta 75 risorse, che ha visto un incremento del personale del 45% rispetto al 2024. E adesso, la novità della partnership con il mondo dell’entertainment grazie a PLB Wolrd: gli ospiti dell’hub possono beneficiare di un servizio food & beverage targato Meat Crew. All’interno degli spazi PLB ci sono aree dedicate alla creazione di contenuti social, due studi per la registrazione di podcast, una streaming room, un’area gaming e un’area eventi: uno spazio molto vivo, a cui si accede scendendo direttamente dal locale fast food.

Continua Novati: “Noi non abbiamo inventato un prodotto ma abbiamo portato il racconto di quello che è e come davvero si vive questo cibo negli Stati Uniti. Io sono stato bravo a mettere a disposizione il mio stomaco per assaggiare e mi ritengo bravo a suggerire alle persone cosa è buono secondo me”. Sull’inedita partnership con PLB Wolrd, Novati ribadisce: “Secondo me è importante per quello che dicevo, è un cerchio che in qualche modo si chiude perché la nostra storia nasce con la creazione di contenuti e questo è veramente un luogo in cui succedono cose. Questo è uno spazio che ci rispecchia”.

Meat Crew a Milano

Mocho è brianzolo, “La città dove il mio seguito è più forte è naturale che sia Milano ma è seguita da altri grandi centri. Abbiamo voluto riempire Milano di hamburger: non che qui mancassero, però probabilmente mancava questo stile, mancava questo prodotto raccontato in questo modo. Quello di Como, negozio che è il nostro primo avamposto fuori da Milano, è un test che ci sta regalando dei numeri positivi e importanti”. Parlando di futuro, Novati imprenditore giustamente sottolinea l’importanza dello store comasco: “Non ci lanciamo in altre aperture senza aver fatto prima delle verifiche. Sono convinto che il futuro debba essere comunque legato sempre alle persone che hanno reso possibile questa cosa, cioè alla mia community, in coerenza con quello che è stato il mio percorso anche su YouTube”. Inoltre, dati i numeri, “Abbiamo dovuto cambiare mentalità e approccio per rendere tutto sostenibile e con lo standard che voglio”. Cosa non cambia mai? “La volontà di portare la mia idea di hamburger, una versione americana ma rielaborata attraverso il mio percorso. A volte faccio delle scelte che gli altri mi rimprovero perché talune sono antieconomiche: per esempio non abbiamo patatine surgelate per cui abbiamo dovuto adeguare la tecnologia e standardizzare i processi”.

Nel corso dell’incontro ho chiesto a Mocho cosa ne pensi della qualità dei bun per hamburger. Quando il pane è di poca qualità ne risente tutto il panino, e di bun non eccelsi in giro se ne trovano molti: “Secondo me è vero, penso che la qualità del bun sia un tema nel mondo degli hamburger. Noi li prendiamo in Francia, sono brioche bun e non potato bun. Li ho scelti così, li voglio così e penso siano perfetti per i nostri prodotti. Ce ne sono altri buoni, in questo caso il punto non è la qualità ma è l’aspettativa dei clienti rispetto all’offerta. La michetta con il salame è perfetta, ma nella michetta non ci puoi mettere un hamburger”. Per quanto riguarda gli altri ingredienti di Meat Crew, “La carne è piemontese. Il patty arriva solo preformato nel locale, viene messo in piastra e smashato. Le patate arrivano dall’Italia e dalla Francia, secondo stagionalità. Le salse per me sono solo Heinz, che fa il ketchup migliore del mondo. Le nostre salse inserite nei panini e nelle altre proposte sono realizzate su mia ricetta e fatte per noi da un laboratorio. Anche i mix di spezie sono preparati su mia ricetta”. Ma quindi, panini, smashburger, starter e altro, hanno il gusto originale che troveremmo negli States? “Io non sono per l’adattamento ma sono nato in Italia, quindi ho un palato più sviluppato di quello di un americano medio: ho dato un twist diverso ai miei prodotti, basandomi sul mio gusto”.

C’è spazio poi per un paio di riflessioni di più ampio respiro: non ci sarà un’inflazione di hamburger, a Milano e più in generale? “Sì, c’è. Ma c’è un’inflazione di ristorazione. Oggi funziona chi fa bene, chi ha un prodotto di qualità, chi ha un’identità precisa e una comunicazione chiara”. Tanti hamburger significa tanto consumo di carne, “Che è insostenibile. Il discorso è molto complicato: viene prodotta meno carne (giustamente) perché le regole sono più rigide, però c’è tanta richiesta di hamburger. Questo è un cortocircuito che bisognerà risolvere”.

Infine, va ricordato che questi traguardi di Meat Crew significano anche il rinnovo della collaborazione tra Mocho e la sua agenzia di management Realize Networks. La Talent Media Company fondata da Pasquale Arria (anche co-founder di Meat Crew) continua a supportare questo progetto imprenditoriale: insieme guardano al futuro.

Francesca Binfarè

Francesca Binfarè

Giornalista e assaggiatrice curiosa, scrivo da sempre e parlo tanto, anche in radio dal 1989. Mi sono laureata in Scienze Politiche ascoltando gli Oasis, ho vissuto a Dublino accompagnata dagli U2 e dalla...

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