Le lenticchie di Rascino hanno un seme piccolo e di colore marrone, con poche maculature e sfumature rossastre. La coltivazione inizia ad aprile, quando i terreni non sono più innevati e l’altipiano è di nuovo accessibile. La raccolta avviene solitamente ad agosto: le piante sono tagliate e raggruppata in file, le cosiddette andane, dove si lasciano asciugare e poi si trebbiano. Dopo la trebbiatura, devono di nuovo asciugare al sole, sulle terrazza o nelle aie delle case, nel vicino comune di Flamignano.

L’altopiano di Rascino è una vasta conca carsica nella zona del Cicolano, in provincia di Rieti, quasi al confine con l’Abruzzo, tra i 900 e i 1300 metri di altitudine. Per via della scarsità di insediamenti umani, è una terra isolata e incontaminata, ricca di piante selvatiche (in particolare orchidee) e di numerose popolazioni animali (tra cui il lupo). Da sempre, in quest’area, le uniche attività possibili sono la pastorizia e la coltivazione di lenticchie, farro e biancòla, una varietà locale di grano tenero. L’agricoltura è favorita dalla presenza di una sorgente importante, la stessa che origina l’acquedotto di Peschiera, una delle maggiori risorse idriche per la città di Roma. E si coltiva senza diserbanti, fertilizzanti chimici di sintesi e trattamenti antiparassitari.

Quest’altopiano è sempre stato luogo di passaggio per i pastori che facevano la transumanza, spostandosi dai pascoli montani a quelli della campagna romana. Durante il viaggio, era tradizione portare con sè un pò di lenticchie da coltivare in l’estate sull’altopiano. Secondo gli anziani, le lenticchie erano il prodotto più appetibile, perché facili da coltivare e da conservare, e perché molto nutrienti (spesso erano cotte nel latte per i più deboli o gli ammalati).

Stagionalità

La raccolta avviene in agosto e il prodotto essiccato è disponibile tutto l’anno

Le lenticchie di Rascino sono state per secoli una risorsa fondamentale degli abitanti della zona del Cicolano, ma non sono mai arrivate in modo sistematico al mercato. Le famiglie della zona hanno conservato il seme, tramandandolo di generazione in generazione, e oggi alcuni giovani hanno affiancato i coltivatori più anziani, creando una associazione per tutelare questa antica varietà. Diversi campi abbandonati (terreni poveri di sostanze organiche e con scheletro cacareo, perfetti per le lenticchie) sono stati recuperati. L’obiettivo dell’associazione è di promuovere la coltivazione e il mercato di questo prodotto, ma anche gestire meglio tutto l’altopiano.

Area di Produzione
Altopiano di Rascino, nel comune di Fiamignano (provincia di Rieti)

Redazione Foodmakers

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