Leandro Serra ho iniziato giovanissimo il suo rapporto con il bancone allo storico caffe Gargiulo a lavare tazzine . La sua prima gestione al bar Madrau 1998 , nel 2002 l’apertura del chocolat cafe, con in mezzo le due stagione al Mood bar di Forte arsenale . Con l’apertura del Duke, un nuovo entusiasmo mi ha pervaso, un entusiasmo che ormai dura da 43 anni , più passa il tempo , più amo questo lavoro. Mi sento fortunato!!

Ciao Leandro ci racconti come ti sei avvicinato al mondo della mixology?

Credo sia successo quando per la prima volta incontrai dei Barman durante un corso di aggiornamento : quello è stato il mio primo incontro  , nonostante già da molti anni si lavorava dietro il banco bar. 

Ci racconti le tue esperienze passate e cosa ti hanno lasciato?

Le mie esperienze passate , sia come dipendente , ma anche come futuro titolare di attività  mi hanno forgiato come uomo e professionista  .Ho avuto la fortuna di vivere in ambienti lavorativi ,che erano per me una seconda famiglia .Questo per farti capire quanto erano importanti i rapporti di lavoro e di famiglia. Una  cosa direi unica!Posso solo dirti che in ogni esperienza vissuta da collaboratore , ho avuto moltissimo da ognuno di loro.Ancora oggi mantengo i rapporti di forte amicizia .

Come nasce il The Duke Cocktail & Lounge Bar?

Il Duke nasce dopo una lunga esperienza di lavoro creata e vissuta al Chocolat Cafè , la mia prima creatura ideata da me durata 12 anni, un locale in stile Vittoriano,parliamo del 2002 anno di nascita del locale. Ma come tutte le cose belle , che ci hanno fortificato ancora di più , qualcosa si era spento , sono andato alla ricerca di qualcosa che mi facesse ritrovare certi stimoli che andavano piano piano a mancare. Nasce tutto per caso !entro in questo locale , e trovo quello che andavo cercando da un pò di tempo, ho pensato questo è il luogo dove nascerà il mio giocattolo. Nel 2011 riesco ad avere le chiavi del locale , e iniziamo questo nuovo progetto con grande entusiasmo  che vedrà la luce nell’agosto del 2012 . Una lunga corsa per realizzare la boutique del drink , così definita da un cliente il giorno prima di aprire le porte ai nostri ospiti. Devo dire che la nostra clientela è molto varia , ma posso dire che soprattutto la clientela locale è rimasta sempre molto classica .  Durante la stagione estiva invece  troviamo tantissimi stranieri e cerchiamo di capire i loro gusti, le loro  esigenze cercando di soddisfarle al meglio, come è giusto che sia .

Come e quanto è cambitata la clientela del Vostro locale negli ultimi anni?

Noi come team lavoriamo  sempre per trovare le migliori soluzioni per far si che entrare al Duke sia un’emozione .Abbiamo creato un’ambiente confortevole , curato nei dettagli ,come un salotto di casa , dove l’ospite è al centro dell’attenzione.

Fai parte dell’Aibes, ci racconti che cos’è e qual è il suo scopo?

SI sono un socio AIBES dal 1996, oggi ricopro una carica importante all’interno della stessa :sono vice presidente nazionale .Lo scopo dell’aibes quando  è nata era quello quello di trovare un modo di far incontrare clienti  e barman sotto la stessa casa, costruire un modello del bere , un modo di ospitalità migliore , far crescere i giovani attraverso corsi di formazione , implementare il loro percorso personale e professionale. Nata nel mese di Settembre del 1949, settant’anni  di storia, direi un bel percorso ! ma  è sempre in continua evoluzione . Non si è mai fermata , anzi si adegua ai tempi che cambiano , alle mode cercando di stare sempre sul pezzo, orgoglioso di farne parte come socio .

Quale tecnica di miscelazione preferisci?

La tecnica che preferisco al lavoro sicuramente shaken&strain , anche sei i miei drink preferiti sono realizzati in altro modo.

Ma quanto spazio ha la creatività nel tuo lavoro?

La creatività unita alla passione ,una miscela  perfetta per tenere sempre la luce accesa nel mio lavoro, non posso farne a meno,la mia medicina giornaliera.Il distillato che preferisco !

E il distillato che preferisci miscelare?

Diciamo che sono due il Gin , a seguire il rum.Il mio cocktail preferito , di sicuro il cocktail Martini , con una seconda preferenza un americano, mi piace molto preparare il cocktail Martini , credo che sia un  momento unico , creare un drink sartoriale creato su misure per l’ospite , pura magia

Qual è il cocktail che preferisci bere e quello che preferisci realizzare?

Quando sono fuori , mi piace bere dei distillati , prevalenza , whisky , Bourbon , Rey , oppure dei rum invecchiati.

Quando sei invece dall’altra parte del banco come preferisci bere?

Non può mancare quella che io chiamo anima del locale , che viene creata dal gruppo lavoro , quando entri in qualunque locale ti accorgi se c’è , altrimenti risulta freddo , una sensazione che qualche volta mi capita quando entro in un locale

A tuo parere, cosa non può mancare in un bar, a livello di servizio, di attenzione?

Non basta essere belli con gli arredi , se manca l’anima manca tutto.Quindi è importante il lavoro di squadra a far si che si crei questa atmosfera , che diventa per il nostro ospite un momento unico e piacevole da ricordare.

Progetti per il futuro?

Negli ultimi anni abbiamo ottenuto dei risultati importanti , non vogliamo fermarci.I progetti futuri  del Duke , sono di fargli salire ancora dei gradini, attraverso il lavoro ,un  lavoro fatto di crescita costante , e cercare la giusta chiave per far innamorare sempre di più i nostri ospiti.

Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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